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· Ultimi commenti inseriti da albyok:

_ scritto il 24.10.2014 alle ore 16:43
Letto. Tutto. Bravo. :-)

Bis.
_ scritto il 30.07.2014 alle ore 11:49
Non è facile per niente stare zitti con i miei colleghi, ma come ti dicevo, è un razzismo così becero che non riuscirei semplicemente a stare calmo dicendo "ehi, forse la tua posizione è leggermente inopportuna". Eppure dovrei, so che dovrei. Ma creerei un ambiente di cui presto mi stancherei e dovrei trovare un altro lavoro. E così via finché non trovassi un posto perfetto.

Ma è un comportamento inapplicabile, ahimé, nella realtà. Poi è chiaro, ogni tanto, sempre restando calmo, quando sento la tipica "Ma l'avete visto quell'appello che gira su FB...?" lì intervengo, perché bene o male li conosco quasi tutti. E quando una cosa è una bufala, razzista o meno che tu sia, non c'è questioni di opinione.
_ scritto il 30.07.2014 alle ore 11:22
Story of my lifeeee!

Sono d'accordo. Avere molte opinioni ti lascia spesso da solo. E tante volte mi sono chiesto se ne vale la pena. Addirittura ci sono luoghi in cui la risposta automatica è "No, non ne vale la pena": a lavoro.

Nel posto dove sono adesso mi stanno tutti generalmente simpatici, ma salvo rare eccezioni son quasi tutti molto, ma molto razzisti. Il razzismo quello becero, delle bufale sugli immigrati a cui vengono date le case gratis. Quello tra due eventi ugualmente gravi, "preferiscono" quello commesso da un italiano. Roba di questo genere. In questo ambiente, salvo rari scazzi, devo autocensurarmi, perché son persone che vedo fisicamente ogni giorno e l'ambiente diventerebbe invivibile altrimenti.

Nelle discussioni online generalmente ci si lascia più andare, perché spesso son fatte con persone che non abbiamo né mai incontrato, né incontreremo mai. Ne vale la pena? Prima avrei detto sì. Poi c'è stato un periodo del "no, perché tanto le cose rimangono sempre uguali".

Ora sono nel periodo del sì, per una ragione che spero non autodistruggerò. Discutere di queste cose, forse apparentemente ti isola, ma fa vedere ad un altro isolato, che non è da solo. Un po' come un coming out "intellettuale". È come dire, "Ehi, io la penso così. E non mi frega se questo mi fa passare per altezzoso, "santone", detentore di verità, antipatico.".
_ scritto il 25.06.2014 alle ore 16:48
Tra quelli non segnalati:

Tomb Raider: lo presi e lo snobbai. Me lo sono rigiocato pochi giorni fa e l'ho finito tutto d'un fiato. Davvero bello, anche se afflitto dal male della nuova generazione: il tasto magico. Qua è sottoforma di "istinto". Premi e ti dice dove andare...

Brothers: piccola gemma.
_ scritto il 02.09.2013 alle ore 10:56
Ti sembrerà strano, ma proprio ieri stavo affrontato questa questione. Sto giocando a Virtue's Last Reward per 3DS, un'avventura che ruota attorno al paradosso del gatto di Schrödinger e anch'io non riuscivo ad accettare questo concetto. Ogni tanto vedo gente che cita questo paradosso con molta tranquillità, come se fosse normale considerare un evento totalmente dipendente dalla nostra osservazione.
_ scritto il 31.05.2013 alle ore 13:32
Hai colto il punto. La gravità sta proprio nella leggerezza con cui si dicono cose come "frocio" per insultare qualcuno, anche in maniera amichevole. Forse ne parlerò più estesamente sul blog.
_ scritto il 27.05.2013 alle ore 16:44
@Darsch: Stessa cosa per me e praticamente stesso metodo! Uno dei libri che più mi ha deluso nella mia carriera di lettore... mi è stato regalato! Un po' di tempo fa ho pure scritto un articolo sul blog riguardo all'eccessiva quantità di libri e la necessaria forma di autodifesa che consiste nell'applicazione di criteri di selezioni rigidi. Non è snobbismo, ma davvero, può sembrare un eufemismo, ma la vita è davvero troppo corta per leggere libri di cacca.
_ scritto il 22.03.2013 alle ore 16:32
@darsch: Sicuramente va visto caso caso. Se mi togli 5€ per un Early Access in versione pre-alpha è una cosa, se mi fai pagare il 25% per una versione semi-definitiva...

E riguardo alle beta... boh, anche lì dipende. A parte che di certi giochi la demo non esiste (vedi Simcity), a me basta poco per sapere se un gioco lo vorrò acquistare o no (rivedi Simcity). Ma come sempre... dipende da tanti fattori.

L'importante è una cosa sola, ovvero che questa sia solamente un'opzione in più. Della serie, c'è l'Early Access, se non lo vuoi, te ne sbatti. Fosse così, dovrebbe essere impossibile lamentarsene. Se l'introduzione di questo servizio comporta profondi cambiamenti per chi "semplicemente" vuole pagare completamente per un gioco completo, beh, allora sì, possiamo discuterne anche più approfonditamente.
_ scritto il 22.03.2013 alle ore 16:21
In parte condivido, ma con qualche appunto. Da quanto mi pare d'aver capito, queste versioni Early Access riguardano soprattutto il mercato indie, dove avere una forte comunità disposta a finanziare può fare la differenza tra un bel gioco e un cattivo gioco. In quei casi trovo che l'aiuto di beta-testing può essere lecito, barattato comunque per uno sconto, perché spesso sono giochi realizzati da team di anche solo un paio di persone. In questo modo il giocatore che ha voglia di accedere preventivamente al gioco, può in qualche modo contribuire alla realizzazione del gioco stesso. C'è chi è attirato da questa scelta.

Riguardo alle beta... beh, quelle invece le vedo utili per decidere se acquistare il gioco completo o meno :D
_ scritto il 21.12.2012 alle ore 14:23
Faccio i miei (finti!) complimenti a tutti partecipanti e soprattutto al vincitore. Ammetto sportivamente che non avrei fatto vincere me, ma la già comunque citata:

"dove l'impossibile rimane impossibile (by Zandalus)"

Il Gobb però secondo me ha avuto un livello medio molto elevato! Gratz!
_ scritto il 20.12.2012 alle ore 14:30
P.S.
Il fatto che la "conta dei morti" fosse nel libro, non cambia di una virgola il fatto che sia "poco epica".
_ scritto il 20.12.2012 alle ore 14:28
@Metaller:
Come già detto, mi rompe entrare nel loop infinito delle classiche discussioni in cui non ci si muove di un millimetro, ma mi lanci troppe pietre :D

Io non ho la competenza di fare un'analisi approfondita del film. Quello che dovevo dire l'ho detto e cerco di riassumertelo: Lo Hobbit fa parte del mondo del Signore degli Anelli, ma non è il Signore degli Anelli. Certo, puoi paragonarli pure, ma lasciati dire che è un paragone impari, data l'imparità delle fonti da cui sono tratti.

Riesco a capire chi si sente deluso dal film, soprattutto se ha letto il libro e riesco anche capire certe critiche (che condivido) al film. Non riesco però a condividere chi uscendo dalla sala dice "ho visto un film orrendo (4 in pagella)". Perché? Perché il film mi è apparso godibile. Perché? Perché c'è una trama che ha senso: un gruppo di avventurieri che vogliono sconfiggere un drago per riottenere la propria casa. Chiaro, non è la trama del secolo, ma è una trama credibile (filmescamente parlando). C'è una colonna sonora fantastica. C'è una serie di paesaggi mozzafiato. C'è la giusta dose di azione.

Risottolineo che molte cose hanno fatto storcere la bocca anche a me, ma solo perché anche io in parte mi aspettavo "Il Signore degli Anelli 2". Trovo però che proprio questo paragone crei questa cattiveria nel volersi accanire sotto ogni aspetto di quest'opera. Sì, anche se dici "senza considerare il Signore degli Anelli".

Un altro fattore secondo me determinante è anche l'analisi fatta su un pezzo dell'opera. Lo Hobbit non è un film a cui seguiranno due sequel. È la terza parte (inteso come frazione) di una trilogia già stesa. Se prendi, che ne so, il sesto libro della Saga delle Cronache del Ghiaccio e del fuoco e gli fai una critica a sé, ha senso? Direi di no. Questo non vuol dire che non se ne possano criticare certi aspetti assoluti, ma la trama, l'approfondimento dei personaggi e altri fattori sono chiaramente legati a doppio filo con la trilogia.

E secondo me con Avatar hai preso il paragone giusto, dato che penso tu commetta lo stesso errore. Dato che Avatar ha una qualità grafica eccellente, ma una trama deboluccia, ci si sente quasi in dovere di punire questa discrepanza con una cattiveria assurda verso il suo aspetto debole. Come se, a parità di stupidità tra due donne, ti sentissi in dovere di far sentire più stupida la bella. E la mia critica verte tutto su questo punto: se ci fosse stato un film non tolkeniano con i tratti de Lo Hobbit, magari avresti detto: "vabbé, filmetto da 6...", per non dire che forse ti sarebbe piaciuto. Invece siccome è visto come parte di un'opera colossale (Il signore degli Anelli), viene punito da questo infausto riferimento. Altro esempio: Justin Bieber fa musica di merda, ma è musica per 13enni arrapate. La critica deve quindi per forza di cose avere un contesto. Non si può giudicare tutti gli aspetti di un prodotto con degli standard totalmente arbitrari. O meglio, lo puoi fare, ma è un modo superficiale di fare analisi.

Tutto qua. Tralascio le provocazioni finali. Se ti va di pensare che io "capisca solo gli effetti speciali" o che io consideri questo film sufficiente perché "c'è Gandalf che lancia le palle de foco" sei libero di farlo e di sentirti illuminato, ma è la fallacia dell'uomo di paglia che ti affligge :-)
_ scritto il 18.12.2012 alle ore 23:08
@Darsch:

Sì, quelle trovate le considero ridicole anch'io, ma per sottolineare la fallacia di un analisi che trovo un po' troppo "partisan"...

Nel Signore degli Anelli (vado a braccio) ricordo un Legolas scendere delle scale skaterando alla Tony Hawk su uno scudo. Ricordo la conta dei nemici uccisi con Gimli... E sicuramente c'erano altre trovate che non mi sovvengono, ma che ho sulla punta della lingua. Ne Lo Hobbit sono di più e siamo d'accordo che sia inferiore al Signore degli Anelli, però se volessimo usare lo stesso metro di giudizio, anche nel Signore degli Anelli come vedi, si potrebbero trovare molte situazioni ben poco epiche.

Io trovo che si dovrebbe andare a vedere i film possibilmente sprovvisti di righello. Si rischia secondo me di rovinarsi la visione e di avvelenarsi il sangue facendo battaglie che in realtà servono a poco. Per me ci sono film capolavoro, film carini, film strani e film brutti. Il Signore degli Anelli è un capolavoro. Lo Hobbit è carino.
_ scritto il 18.12.2012 alle ore 23:01
@Metaller
Non sta scritto da nessuna parte che qualcuno non possa affibbiargli un 4. La mia personale opinione verso chi assegna un 4 a questa produzione è che l'ha analizzata male. Almeno questo posso pensarlo, no?

E come tu hai motivato le tue critiche, io ti precedentemente illustrato perché questo film non può essere considerato una sonora bocciatura.

Ho inoltre continuano a dirti che questo film NON è il Signore degli Anelli e sono abbastanza sicuro che la maggior parte delle recensioni siano state fatte come confronti.

Quindi... lo consideri un 4? Ok. Penso però sia inutile cercare di convincermi che è un film che merita 4, perché trovo che sia quasi una forma di protesta e un trattamento riservato solo ai film che si è deciso a prescindere che andranno distrutti. E non facciamo finta che in qualcuno questo sentimento non possa nascere. Se oggi uscisse una nuova trilogia di Matrix, sappiamo benissimo che in tantissimi sarebbero già prevenuti e non perdonerebbero neanche una virgola. Secondo me in quest'analisi sta succedendo una cosa del genere, volendo per forza di cose esaltare il Signore degli Anelli, tramite la distruzione in toto de Lo Hobbit, quando è semplicemente un film molto più modesto, ma comunque degno (almeno 6) e non immondo (4).

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