doc [Campagna "Il Sentiero di Dranas"] Sessioni 38 e 39
_ scritto il 08.09.2014 alle ore 10:00 _ 43213 letture
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06/08/2014 - 27/08/2014

Con un po' di fatica e parecchio lavoro di lama ci siamo fatti largo verso la cima della torre e finalmente siamo riusciti a svanire dal mondo materiale e librarci in volo in forma gassosa. La situazione era particolarmente calda: il castello pullulava di guardie che ci davano la caccia e trovare anche la più piccola traccia di mia madre risultava piuttosto difficile. Ciononostante non mi sono persa d'animo e ho iniziato a perlustrare i sotterranei cercando di farmi notare il meno possibile. Nel frattempo Hildar ha utilizzato la sua magia per localizzare mia madre (che risultava priva dei bulbi oculari, esattamente come il sogno ricorrente che stavo facendo nell'ultimo periodo) ed è riuscito a scorgere l'ambiente in cui si trovava: una sorta di tempio piuttosto spazioso con pareti e pavimenti in marmo e un'innaturale pulizia generale. A ben vedere non sembrava proprio una zona appartenente al castello, soprattutto perché avrebbe dovuto occupare più dei tre quarti del sottosuolo e io avevo perlustrato quasi ogni metro quadro. La spiacevole consapevolezza che mia madre non si trovasse lì ha iniziato lentamente a farsi strada dentro la mia testa, ma una parte di me non riusciva ancora ad accettarlo. C'è voluta qualche sberla da parte dei miei amici per farmi tornare a ragionare in modo razionale e arrendermi all'evidenza - e ai miei compagni che cercavano di trascinarmi via.

Ricordo poco del tragitto percorso per tornare da Modicus e se devo essere sincera ricordo poco anche di quello che è successo una volta arrivati lì. Qualcuno ha violentemente protestato accusandolo di averci raccontato la balla di mia madre solo per spingerci nei meandri del castello e riportargli la catena. Lui, di contro, si è difeso sostenendo che ci aveva sempre detto di aver visto qualcuno che assomigliava a mia madre, ma di non essere mai stato sicuro che si trattasse di lei. Calmati un po' gli animi, ci siamo recati dal mago di cui lui ci aveva parlato che senza troppi preamboli - e visibilmente eccitato - ha distrutto la catena attraverso un complicato rituale che, tra le altre cose, ha richiesto l'uso di un enorme calderone ribollente. In pratica una rappresentazione fedele di qualsiasi stereotipo sui maghi che avesse mai circolato nell'ultimo millennio di storia.
Dopo aver liberato il mondo dalla presenza di quel malvagio artefatto ci siamo recati nella locanda per un po' di meritato riposo.

Il giorno dopo, mentre stavamo allegramente consumando un'abbondante colazione, siamo stati contattati dal priore del tempio di Sarenrae a Leucothea tramite un messaggio telepatico diretto ad Hildar. Il nostro supporto era richiesto con estrema urgenza e un paio di secondi dopo aver dato la nostra disponibilità siamo stati smaterializzati e teletrasportati direttamente al cospetto di Aeneas e dell'intero consiglio di Saggi. La situazione era pesantissima.


Dal diario del Master

LISTA DEI SAGGI

Re Jorel, esperto di Nobiltà, conoscenze Locali, Geografia.

Asclepius, anziano stregone umano. Serve da anni come consigliere di Re Jorel, molto versato nelle arti arcane e ottimo evocatore (quanto il Priore).

Aeneas, il Priore del Tempio di Sarenrae.

Andreja di Fulgor, sacerdotessa del Tempio di Asmodeus a Fulgor (Necromante. Elfa giovane).

Gofus il Molteplice, priore del Tempio di Abadar a Techna (Ottimo conoscitore dei Piani).

Ribai l'Avventuroso, priore del Tempio di Rethis a Fionn (ex chierico guerriero, è esperto di Dungeon e Natura).

Lamis Duedenti (per le zanne sporgenti), priore del Tempio di Desra a Gorkia (Storico mezz'orco, esperto nella storia della prima era, molto grasso).

Jedidah, priora del Tempio di Erastil a Lucebianca (in esilio a Leucothea).

Mayda, stregona del Tempio di Iomedae.

Lurg, priore del Tempio di Cayden Cailean.

Nerea, priora del Tempio di Pharasma.

Gorgo Tritapietra, priore del Tempio di Torag a Monte Vuoto.

Hazaiah, chiamata la Signora della Torre. Di antica nobiltà, vive in una torre accanto al tempio di Abadar, nella Cittadella. Non ha poteri magici ma è esperta di araldica.

Pandarus, un Oracolo.

Ananna, stregona mezz'elfa molto anziana, esperta di abiurazione.

Asmus.

Seliana, la Strega del Meriggio.

Di questi 17 ben 13 sono Sognatori, a cui il Sogno ha cominciato a manifestarsi solo da pochi anni. Loro, nel sogno, fanno parte della folla in ombra. Vedervi li ha convinti che si tratta di qualcosa di molto profondo, sicuramente una visione di un possibile futuro (e già si sapeva). Adesso che sanno di cosa si tratta studieranno la questione più approfonditamente. NON sono sognatori Pandarus, Hazaiah, Ribai e Re Jorel.

L'INVASIONE DI SEUGATHI

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Il fiume Inchiostro, così come la Pozza d'Inchiostro, sono diventati completamente rossi. Lentamente anche il terreno e le piante ha cominciato a prendere quel colore. Questa corruzione si è diffusa ormai per una decina di chilometri su entrambe le rive. Il territorio lungo il corso del fiume è ridotto a una desolazione di contorte piante rosse, infernali, funghi spugnosi, spore limacciose ecc. Ci sono moltissimi profughi.
Poi sono arrivati i mostri, delle creature da leggenda chiamate Seugathi: orribili millepiedi blu e gialli con una coda tentacolare in cui stringono le loro armi - una spada e una bacchetta. Sono emersi dalle acque e hanno cominciato a muoversi verso Est. Le campagne si sono svuotate ulteriormente, il bestiame di mezzo Kalel è stato divorato o disperso. Le notizie dicono che i Seugathi stanno uscendo dalle profondità dell'Inchiostro e del suo lago, e stanno già assediando Akella.
Il consiglio dei saggi reputa che una simile monnezza di invasione sia opera di almeno un Neothelide transitato su questo piano di esistenza. Si tratta di una creatura sinistra e antica, che si credeva estinta su tutti i piani, ma potrebbero essercene addirittura due su Dranas in questo momento: i Seugathi stanno uscendo all'altezza di Akella e lungo il corso del fiume fino a Leucothea.

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Non sanno perché si sia riprodotto e perché la sua progenie si stia spostando verso Est, anche se appare ovvio che abbia qualcosa a che fare con il Grande Male. Potrebbe essere una chiamata alle armi, un'attrazione verso energie oscure più potenti del comando dato loro dal progenitore, chissà.

L'invasione è di certo dovuta a uno squilibrio fra i piani: dev'essere successo qualcosa di contro natura nel fiume. Tutti pensano che si tratti del casino con il rientro planare del drago, il quale è ora su un semipiano di esistenza con il corpo di un anziano pellegrino.
I saggi spiegano che, a loro parere, bisogna riportare qui Varumar, l'ormai drago/umano. Una volta rimesso a posto il corpo la breccia che si è aperta alle sorgenti dell'Inchiostro si richiuderà. Certo, poi bisognerà vedersela con i Seugathi e il Neothelide.

L'OCCHIO DI DELAS

L'Occhio di Delas è sparito dalle sale blindate del Tempio. Al suo posto c'era un biglietto:


GRAZIE DELLA CATENA, SIETE STATI GENTILISSIMI.



Il priore non ha idea di come sia stato possibile: i 5 chierici a guardia non hanno visto nulla, nessuno dei sigilli magici è stato spezzato, la serratura del reliquiario in cui era contenuto l'Occhio è intatta ed è stata trovata chiusa. Un mago, anche non molto brillante, della seconda era, forse uno della terza, avrebbe potuto operare una cosa così, ma ora chi è tanto potente?
Lo scudo, invece, è al suo posto nella sua sala, così come tutti gli altri artefatti.

Delas si può evocare comunque, finché i Saggi sono riuniti: ormai i chierici sono molto esperti della procedura e l'energia può essere fornita dai Saggi. Ma l'Occhio non può rimanere in mani sbagliate.

LE SCOPERTE DEI SAGGI

"Siamo stupiti di ciò che avete rinvenuto a Kaddak. Abbiamo a lungo analizzato i documenti che avete riportato indietro, così come gli artefatti e il frammento di spada seghettata... dopo aver operato confronti con testi provenienti da tutta Dranas, siamo in grado di dire con certezza alcune cose. In primo luogo su tutto questo risvegliarsi di mostri, poteri e fenomeni che non accadevano da più di un'era, compresi i Seugathi lì fuori.

Prima di tutto, di certo sapete chi è Rovagug, la Bestia, il Nemico degli Dei, Il Distruggitore di Mondi. I testi sacri dicono che arrivò da un altro universo quando questo era ancora giovane, dopo aver eradicato ogni forma di vita dietro di sé. Viaggiava con la sua progenie, distruggendo mondi sul suo cammino. Avrebbero distrutto anche questo se una insolita e imponente alleanza fra gli dei di Dranas non fosse riuscita a sconfiggerlo. Molti dei perirono nella battaglia, ma grazie all'energia conferita loro da Abadar Sarenrae riuscì a bandire il Distruggitore e Asmodeus a rinchiuderlo in un semipiano inespugnabile di cui solo lui ha la chiave. E questo è un problema.

È un problema perché quel che sta accadendo si giustificherebbe solo se Rovagug si fosse liberato, ma questo non è possibile. In primo luogo il semipiano è inespugnabile. Abbiamo chiesto il favore degli dei - persino di Asmodeus, grazie ad Andreja -, evocato spiriti, contattato elementali, e tutti ci confermano che la cella è chiusa e abitata. D'altronde l'aura di malvagità che si spande nelle sovraterre viene da Est. Ormai è percettibile sul versante Est dei Denti del Mondo, pur se a malapena. Se venisse dalla prigione di Rovagug non avrebbe un'origine geografica su questo piano, quindi la sua origine si trova da qualche parte nelle Terre Selvagge.

Poi c'è la questione della guerra contro le incarnazioni di Rovagug. Furono chiaramente identificate come tali dagli scritti che avete recuperato, ma noi non ne siamo molto sicuri. Forse nella prima era, quando alcuni senzienti erano in effetti potenti quasi quanto gli dei, qualcuno avrebbe potuto liberarlo, ma ci sembra improbabile che si sia incarnato: a che scopo? In due entità distinte e umanoidi, poi! Perché non presentarsi nella sua forma? Perché cominciare proprio a Kaddak?
Inoltre è difficile che i chierici della prima era si siano sbagliati su una questione su cui possiamo essere sicuri noi, ora. Il documento più interessante trovato a Kaddak, il diario di Mundus, un chierico di Peleor che combattè con le Incarnazioni, non le chiama così. È stato scritto poco dopo la guerra e si riferisce a loro semplicemente come «gli immortali». La nostra teoria è che la versione ufficiale sia stata censurata per qualche motivo. Forse per demonizzare il nemico, o forse semplicemente questi individui erano così malvagi da sembrare emissari del Distruggitore.

Vero è che la progenie di Rovagug non è sigillata con il suo signore. Ma non hanno la capacità di incarnarsi in altri esseri, e poi Delas ha ricacciato Aktepu nell'abisso, uccidendo così il tarrasque che avete visto nell'affresco nel tempio subacqueo, quindi non sono loro che temiamo. Nemmeno si sono viste manifestazioni di Volnagur o Kothogaz, il resto della progenie, le cui sorti sono sconosciute.

L'essere che vi ha fatto quasi crollare addosso lo Sperone del Demonio, la montagna sotto cui è sepolta la biblioteca di Kaddak... Asmus, qui, dice che non è collegato a Rovagug. E nemmeno i millepiedi delle Sovraterre o i Seugathi che escono dall'Inchiostro, o le creature che tormentano Uzzar.

Che non sia Rovagug è consolante... sempre che non sia qualcosa di peggio.
Le creature che tormentano Uzzar, tra l'altro, ci inquietano particolarmente. Non sono mai state viste, non c'è traccia di loro in alcuna cronaca se non nei bassorilievi che avete ricopiato e nel volume. Chi le ha evocate ha segreti che non possediamo e potrebbe essere in contatto con dei molto più oscuri di quelli conosciuti.

Riguardo a Mundus c'è da dire una cosa: il suo diario era composto da fogli diseguali cuciti insieme. Come se avessero voluto raccogliere in un unico volume i resti di più volumi diversi. Le ultime pagine narrano della lotta con Khunam, nel 4732 della Prima Era. Le prime pagine sono più vecchie di otto secoli. Se questo è vero vuol dire che Mundus ha vissuto per almeno 800 anni. Altra cosa strana è che nomina alcune persone sia nelle prime pagine che nelle ultime, il che confermerebbe la teoria, desunta dalle incongruenze storiche, che un tempo le Razze Senzienti di Dranas avessero vite molto più lunghe."


Leucothea stava per essere invasa da un migliaio di Seugathi, vermi giganti di colore viola muniti di coda biforcuta con la quale brandiscono una spada e una bacchetta magica caricata con dardi incantati. Ancora una volta la città aveva bisogno di noi.
Come se non bastasse, appena usciti dal Palazzo di Re Jorel ci siamo trovati davanti uno Zelekhut che ci ha gentilmente informati che, entrando nell'Oligarchia di Findel per raggiungere le sorgenti dell'Inchiostro, abbiamo violato la legge e siamo fuggiti alla giusta punizione. Lui era lì per rimediare alla "svista". Ce ne siamo liberati in breve, ma se l'Oligarchia usa degli Zelekhut per inseguire i "criminali" la storia non è finita qui.

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Risolto l'inconveniente, almeno per il momento, ci siamo messi subito all'opera e, grazie all'aiuto di strateghi militari come Sturm e i suoi Cavalieri della Rosa, siamo riusciti ad organizzare un efficiente piano di difesa.

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Da lì a poche ore l'assedio ha avuto inizio. Come prima mossa ci siamo occupati della difesa della porta nord-occidentale della città, quella meno protetta dalla conformazione del terreno e in generale più tatticamente vulnerabile. Un'ondata di Seugathi minacciava di abbatterla, così abbiamo attuato una strategia che prevedeva l'apertura delle porte per far entrare 10-15 nemici per volta e massacrarli dopo aver piazzato le nostre truppe. La prima ondata di combattimenti è stata molto intensa e siamo riusciti a malapena a contenere i danni, ma Sturm ha avuto la geniale idea di impiegare i suoi elefanti da guerra per travolgere il resto dei nemici che avremmo fatto entrare. Il piano ha funzionato alla grande: non appena i Seugathi hanno oltrepassato il punto designato, da dietro una parete illusoria sono usciti 15 pachidermi in carica che hanno letteralmente maciullato i vermoni. Marmellata di Seugathi. Una vittoria talmente schiacciante e visivamente appagante che il morale delle truppe di tutta la città ne ha senza dubbio giovato. Tutta la città... ad eccezione della sottoscritta, che è rimasta 5 interi minuti con le armi sguainate in attesa di qualcuno da massacrare per poi arrendersi all'evidenza con la coda tra le gambe.

Nel pomeriggio ci è stato riferito che un manipolo di Seugathi stava cercando di entrare in città sfruttando il sottosuolo tramite gallerie scavate in punti strategici per collegarsi alle fognature. Siamo stati inviati in tutta fretta a stanarli e, mentre ci addentravamo per i cunicoli bui e maleodoranti, abbiamo fatto un incontro inaspettato: un gruppo di trogloditi (le stesse creature che avevamo incontrato nella Torre del Caduto parecchi mesi prima) che aveva tutta l'aria di essersi stabilito lì sotto. Molto diplomaticamente Sturm ha iniziato a parlare con loro ed è venuto fuori che in effetti si erano spostati a causa del fiume Inchiostro che, dopo la mutazione, aveva contaminato il terreno nel quale vivevano. Visto che a quanto pare avevamo lo stesso nemico in comune, gli abbiamo proposto una sorta di accordo: avremmo convinto Re Jorel a lasciare che si stabilissero nelle fogne fino a quando il fiume non fosse tornato normale e loro in cambio avrebbero combattuto al nostro fianco. Sembravano piuttosto favorevoli e sono immediatamente corsi dai loro compagni per proporgli l'accordo. Purtroppo non abbiamo potuto aspettarli, perché nel frattempo i Seugathi che eravamo venuti a scovare si stavano dando alla fuga. Li abbiamo raggiunti e abbiamo posto fine alle loro futili vite.

Al calare delle tenebre le centinaia di Seugathi che circondavano la città sono improvvisamente spariti alla vista. Per vederci chiaro su questo strano comportamento e per cercare un gruppo di esploratori che non era ancora tornato indietro dopo una perlustrazione, siamo stati inviati in avanscoperta sul campo di battaglia. In volo, abbiamo potuto verificare che l'esercito nemico si era letteralmente sotterrato, lasciando fuori dal terreno una sottile appendice che probabilmente fungeva da sensore nel caso in cui qualcuno si fosse avvicinato. Siamo quindi tornati indietro e ci siamo concessi qualche ora di meritato riposo.

La prima giornata di combattimenti è andata decisamente a nostro favore: la città ha retto bene e le guarnigioni disseminate lungo le mura sono riuscite a tenere a bada gli invasori con balliste, trabocchi, frecce, olio bollente e forza bruta.
Il giorno dopo veniamo informati che tra le fila nemiche si sono aperte molte faide interne, con numerosi episodi di violenza e parecchie defezioni (circa 200 Seugathi hanno abbandonato l'assedio, avviandosi verso est). Le rimanenti unità hanno allora attuato un attacco di gruppo: conficcando le zampe nel terreno hanno iniziato a vibrare provocando un'onda sussultoria costante e piuttosto intensa, paragonabile ad un terremoto di media intensità. La città era in serio pericolo, perché gli edifici e le mura non erano stati progettati per resistere a sollecitazioni così durature e stavano letteralmente cadendo a pezzi. Per fortuna, con un'incredibile intuizione tattica, Sturm, Hildar e altri maghi e chierici di Leucothea si sono alzati in volo con tutti i mezzi disponibili e hanno dato vita ad un raid aereo come non ne avevo mai visti prima. Palle di fuoco, dardi incantati e file di lame magiche rotanti hanno inferto al nemico un durissimo colpo: oltre 200 sono stati i caduti tra i Seugathi. Una disfatta così devastante e improvvisa che il resto dell'esercito ha preferito battere in ritirata.

Avevamo vinto, Leucothea era salva!

Ma c'era ancora molto da fare...


Darsch
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