doc Lettera ad una figlia che verrà
_ scritto il 16.07.2010 alle ore 14:32 _ 5790 letture
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Cara Noemi,
anche se ancora non puoi sentirmi, anche se ancora non sei neanche stata concepita, voglio condividere con te alcune riflessioni, perché è giusto che tu sappia in che razza di mondo questo tuo pazzo futuro papà vuole farti nascere. Ci sono giorni in cui mi guardo intorno inorridito, e penso che più che un dono, ti farei un dispetto. Perché la vita non è per niente facile qui, viviamo in un mondo assopito, assorto nei propri pensieri, spietato, poco reattivo, per niente attento e tanto, tanto superficiale. Il male, quello c'è sempre stato, ed è compito dei genitori cercare in tutti i modo di allontanarlo dai propri figli. Oggi mi accorgo che molto spesso è diverso: la protezione è a volte sostituita da pigrizia, altre volte da scelte decisamente stupide. Ci sono mamme e papà che, per inseguire i propri sogni, non rispettano l'infanzia dei propri figli, e quella, Noemi, è intoccabile. Quella è una delle poche cose rimaste ancora pure a questo mondo. E deve rimanere così. Ti prometto che una mia importante prerogativa da quando metterai la testolina in questo mondo marcio sarà ascoltarti per cercare di capirti. Saprò quello che è giusto per te perché conoscerò le tue idee, i tuoi ideali, le tue fantasie e le tue speranze. Sarò il tuo migliore amico, se lo vorrai, ma sarò anche fermo e deciso quando si tratterà di educarti e proteggerti dalle insidie intorno a te. E ce ne saranno molte.

La vita qui fuori non è semplice. Soprattutto per una bimba come te. Viviamo in una società in cui conta molto di più l'apparenza che la sostanza, in cui se non sei conforme alla massa sei un "diverso", e verrai trattato male e messo da parte. Una società formata e creata, in gran parte, perché si è perso di vista il significato di essere genitori, il valore che ha per un bambino l'esempio del papà e della mamma, il punto fermo rappresentato da una persona sicura e coerente nell'educazione. La prima cosa che imparerai dai tuoi genitori sarà il rispetto, un valore fondamentale che purtroppo ritrovo sempre più raramente nell'attuale generazione di giovani. Bambini e ragazzi cresciuti a videogiochi e televisione, abituati ad esprimersi in modo secco, superficiale, a volte volgare. Il dialogo è la base di ogni rapporto di coppia e anche di ogni rapporto familiare, quindi stai certa che papà sarà sempre pronto a parlare con te, quando ne avrai bisogno (e anche quando non ne avrai, perché no?).

La vita, dicevo, non sarà semplice. Nei tuoi primi anni di vita inizieranno le tentazioni esterne, che ci sono sempre state, per carità, ma mai come ora sono pressanti, splendenti e irresistibili: merendine, bambole vestite da top model o da super dive dello spettacolo, snack dolci, cartelle e astucci a tema, vestiti e abiti fashion già in tenera età, e chi più ne ha più ne metta. Un esercito di ninnoli che oggi più che mai permeano il tessuto sociale e non offrono un attimo di respiro. Cercherò di insegnarti a fare rinuncie, perché non si può avere tutto; a discernere quello che può farti male, perché una bambina non dovrebbe mangiare patatine fritte a merenda; tenterò di farti capire il valore dei soldi, il fatto che non si raccolgono dall'albero, ma vanno guadagnati col sudore della fronte in un ambiente che, troppo spesso ai giorni nostri, cambia repentinamente allo scadere dell'ennesimo contratto a progetto; limiterò al massimo le ore davanti alla televisione, preferendo passatempi e giochi più attivi e manuali, o anche solo una bella passeggiata all'aria aperta. Ma non può (e non deve) esserci sempre papà o mamma a vigilare su quello che fai, per questo motivo dovrai imparare a camminare da sola (per la seconda volta!) e a valutare quello che ti circonda con la tua testa. Ed è qui che arriva il difficile, perché incontrerai persone buone ma anche persone cattive, ti imbatterai in bambini e ragazzi che sono stati educati in un altro modo e per questo reagiscono diversamente agli stimoli esterni, magari in modo impulsivo o aggressivo. Dovrai cercare di avere sempre bene in mente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ed è questo il vero problema, perché spesso non lo sanno neanche alcuni adulti. Shakespeare diceva che "la calma è la virtù dei forti". Cerca di rammentarlo sempre.

Se ora hai paura a venir fuori, credo sia normale, anche io ne avrei. Ma il mondo, fortunatamente, è fatto anche di cose belle, e il sapere apprezzare quelle semplici e genuine è la chiave per un'esistenza più serena.

I problemi si affrontano con calma, non appena si presentano. Sappi solo che tenterò di stare il più possibile al tuo fianco e di accompagnarti in questo lungo cammino che è la vita. Il resto toccherà a te. E se qualche volta dovessi sbagliare (e succederà!), ascolterò sempre le tue ragioni per rendermi conto dei miei errori, e saprò chiederti scusa.

A presto...

*** scritto il 26.05.2009 e riproposto in seguito
Darsch
_ chiavi di lettura:figli, genitori, adolescenza, società, pubblicità, rispetto, educazione, futuro

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_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 27.05.2009 alle ore 11:40
Mi hanno fatto notare che anche la mia generazione (me compreso) è stata cresciuta a videogiochi e cartoni animati, in un certo senso, e in effetti il discorso è un po' più complesso di come forse appare dalla lettera. Io mi riferivo ovviamente alla tendenza a lasciar educare i proprio figli da TV e videogiochi, lasciandoli vegetare davanti alla scatola luminosa, e contemporaneamente al fatto che in questi ultimi anni il videogioco si è evoluto moltissimo come media, ed è in tutto e per tutto paragonabile agli altri. Ci sono perciò videogiochi per adulti, e videogiochi per ragazzi, e la grossa differenza con la mia generazione è che adesso bisogna stare attenti a quello che si compra ai proprio figli. In generale io non ho mai percepito il mio essere appassionato di videogame e cartoni quando ero piccolo come un qualcosa che fosse "eccessivo" (neanche adesso che ho modo di valutare la cosa in modo più maturo), mentre quello che vedo sempre più spesso oggi è che questi mezzi vengono usati a mo' di baby-sitter e in modo assolutamente incontrollato.
_ Commento di Threepwood _ profilo homepage
_ scritto il 24.03.2010 alle ore 01:26
Articolo toccante e interessante il tuo. Chissà se Noemi arriverà prima o poi. Se mai lo farà, di sicuro potrà vantare due genitori d'eccezione, seppur privi di esperienza in questo campo!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 24.03.2010 alle ore 09:33
Eheh ti ringrazio ^_^
L'esperienza arriverà e inizialmente verrà alimentata da quella di chi c'è già passato, come i nostri genitori per esempio. :)

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