Un vaccino testato

virus-200Seguo come voi con interesse l’evoluzione dell’infuenza A(H1N1), e con eguale interesse il diffondersi, negli italiani, di dubbi, perplessità, timori, insieme a informazioni approssimative, incomplete o false. Le persone chiedono certezze, ma la scienza per sua natura non ne fornisce purtroppo: in questo campo può solo dare delle stime probabilistiche. Ad una domanda semplice e legittima di una mamma che chiede “il vaccino dell’influenza farà male al mio bambino?” la scienza può solo rispondere in modo statistico. E questo per molte persone è terribilmente inaccettabile. Se poi i telegiornali aprono ogni giorno, irresponsabilmente, con l’elenco dei morti la percezione del rischio da parte del proverbiale “uomo della strada” diventa di gran lunga superiore al rischio stesso.

Seguo anche il pissi pissi bau bau dei canali ”alternativi”, i video su YouTube, gli articoli sul web in siti e blog, i gruppi di facebook, insomma tutti quei canali dove, per il solo fatto di essere “alternativi” (con un bel po’ di virgolette), qualsiasi stupidaggine viene propagata alla velocità della luce, facendo anche sentire chi la propaga in dovere di diffondere la “verità tenuta nascosta” a più persone possibile. Là invece le certezze abbondano. C’è una profusione di persone, anche medici e pediatri (sic! come se bastasse una laurea per avere autorevolezza), che sostengono che il vaccino è una bufala, che è un complotto mediatico delle multinazionali, che il virus è stato “inventato” appositamente, che addirittura è in atto un piano mondiale per uccidere milioni di persone nel mondo. Ci sono poi quelli che si oppongono a qualsiasi tipo di vaccinazione, o ancora peggio, pretendono di sostituirle con cure omeopatiche, cioè con l'acqua fresca. Tutti graniticamente sicuri.

Le certezze attirano molto di più dei dubbi e delle risposte probabilistiche che può dare la medicina. Non a caso le religioni hanno sempre avuto molto più appeal della scienza.

Non voglio parlare dell’influenza, non ho informazioni superiori a quelle che potete avere anche voi consultando il sito del ministero e quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Aggiornamento al 18 novembre

- Decessi dall'inizio della pandemia: 62
- Tutti i soggetti deceduti tranne tre presentavano gravi patologie pregresse
- Casi che necessitano di assistenza respiratoria: 216
- Percentuale di decessi in rapporto ai malati: 0,0041%
- Vaccinati:
167.680

Qui sotto potete vedere in rosso il grafico dell’andamento dell’influenza espresso come numero di casi ogni 1000 abitanti (o meglio, di assistiti dai medici di base) confrontato con l’andamento delle passate influenze stagionali, che come potete vedere avevano il massimo di attività verso febbraio.

h1n1-ministero-46

Il picco di questa influenza non è ancora arrivato, come potete ben osservare dal grafico. Se il suo andamento sara simile all’andamento dell’influenza del 2004-2005 (curva blu) avremo un picco tra due-tre settimane. Se invece si dimostrerà molto più contagiosa il picco sarà più in là e avremo un numero di infettati molto più elevato.

AGGIORNAMENTO alla settimana 46: il picco potrebbe essere stato raggiunto

La percentuale di decessi rispetto ai malati è, per ora, piuttosto bassa, ed è ovvio che il numero di decessi totali dipende, oltre che dalla pericolosità di un virus, anche da quante persone vengono infettate. Se ad esempio il virus infetterà 10 milioni di persone ci potremo aspettare tra i 200 e i 400 decessi. Ricordo però che non è sempre facile stabilire le cause delle morti e il Center for Disease Control di Atlanta (USA) che segue l'epidemia ha rivisto i dati dei decessi (e sono sicuro che anche questo farà scatenare i complottisti)

Testare un vaccino

Voglio qui invece soffermarmi su una frase che leggo spesso che riguarda il vaccino (che comunque, ricordo, in Italia per ora è disponibile solo per le categorie a rischio). In tutto il mondo, non solo in Italia, uno dei motivi di perplessità che circonda questo vaccino è riassunto nella frase: “Il vaccino è stato preparato in fretta e non è quindi sicuro al 100%”. Questa frase genera spesso dubbi, timori e diffidenze, anche comprensibili.

Che cosa dice l’OMS? (qui nella versione italiana):

I vaccini pandemici sono sicuri?

I risultati degli studi completati, al momento indicano che i vaccini pandemici sono sicuri come quelli influenzali stagionali; gli effetti collaterali osservati fino ad ora sono simili a quelli osservati con i vaccini influenzali stagionali.

Gli studi clinici hanno identificato tutti i possibili effetti collaterali ?

Anche gli studi clinici più estesi potrebbero non essere in grado di identificare possibili eventi rari che diventano evidenti quando i vaccini pandemici vengono somministrati a molti milioni di persone. Gli eventi rari possono essere valutati soltanto quando il vaccino è utilizzato in maniera massiva.

I trial clinici forniscono dati di sicurezza per la popolazione in generale. E’ necessario il monitoraggio aggiuntivo di gruppi particolari di riceventi il vaccino per raccogliere informazioni di sicurezza più specifiche.

Sono state già pianificate aggiuntive azioni di monitoraggio a largo raggio sui vaccini pandemici, man mano che questi vengono utilizzati da un numero crescente di persone in tutto il mondo. L’OMS raccomanda a tutti i Paesi di condurre un’accurata sorveglianza per monitorare la sicurezza dei vaccini.

Questa risposta, che per me è rassicurante perché afferma che il vaccino è sicuro quanto un vaccino stagionale, e quindi non ci sono rischi in più, per quel che ne sappiamo al momento, in realtà allarma molte persone per esattamente lo stesso motivo. Chiedono sicurezza al 100% e rischio zero invece che confronti tra rischi, cosa che la scienza per sua natura non può fornire.

Ma ragioniamo un po’ su cosa significa “testare un vaccino”: significa evidentemente somministrarlo a molte persone e aver raccolto ed elaborato sufficienti dati statistici. Ora, come è possibile pretendere che questo vaccino sia già stato sperimentato su milioni di persone quando questo virus è nuovo? Capite il corto circuito del ragionamento? Si pretende una sperimentazione sull’uomo che non può esserci stata, non per chissà quale negligenza ma semplicemente perché è un virus nuovo. È questo un buon motivo, dal punto di vista logico, per diffidare?

Paradossalmente è molto più facile testare un potente veleno perché gli effetti sono molto evidenti. Come invece dice giustamente l’OMS, se si vogliono scoprire degli eventuali effetti collaterali che, supponiamo, colpiscono una persona su un milione (un po’ come gli effetti collaterali possibili di cui si legge nei foglietti illustrativi dei farmaci), è necessario aver prima vaccinato più di un milione di persone, non c’è altra via putroppo. Non siamo ancora in grado di prevedere l’effetto di un qualsiasi farmaco o vaccino su di una persona specifica, ma solo fare previsioni statistiche.

Questo per molti è, comprensibilmente, psicologicamente inaccettabile, fonte di inquietudine e paura. É per questo che, io credo, alcuni abbracciano le certezze dei negazionisti, dei complottisti, di quelli che è tutto un magna magna delle multinazionali e dei politici corrotti. È più facile credere alla verità rivelata di qualche naturopata su YouTube che non doversi confrontare con la scelta personale di un comportamento (ad esempio vaccinare il proprio bimbo) in base a delle stime probabilistiche, alla scelta tra due rischi, vaccinarsi o non vaccinarsi, per quanto entrambi piccoli ma non zero.

Spesso su questo blog racconto storie passate e dimenticate, perché sono convinto che possano essere utili per capire meglio il presente. Parlando di sperimentazione dei vaccini questa volta vi voglio parlare del più grande e massiccio test mai effettuato nella storia dei vaccini, quello contro la poliomielite. Questo per spiegare cosa vuol dire “testare” un nuovo vaccino.

Il vaccino antipolio.

Sfogliando le mie collezioni di vecchi fumetti ho trovato degli inserti dedicati alla campagna contro la poliomielite che vi voglio mostrare.

La poliomielite è una malattia virale che attacca le cellule nervose e a volte il sistema nervoso centrale che può causare la paralisi o addirittura la morte. Nella maggior parte dei casi una persona in salute sopravvive alla poliomielite senza problemi, ma in circa l’1% dei malati l’infezione ha esiti terribili.

Ci sono evidenze, in reperti egizi, che la paralisi da polio fosse già conosciuta nel 1000 AC.

Raccontano Rino Rappuoli e Lisa Vozza nel libro “I vaccini dell’era globale

Il male però per migliaia di anni non è stato considerato una minaccia grave quanto il vaiolo, la peste o altre infezioni comuni perché le incursioni del virus si sono limitate a episodi sporadici. Ai primi del Novecento la situazione muta all’improvviso: importanti epidemie scoppiano dapprima in Europa e poi negli Stati Uniti, ripetendosi con intensità sempre maggiore fino a oltre la metà del secolo. Non solo, ma nel mezzo secolo in cui le epidemie si intensificano cambia anche l’età delle persone più colpite: all’inizio si ammalano soprattutto i più piccoli, mentre attorno al 1950 si infettano di più i bambini di 5-9 anni, un’età in cui fra l’altro il rischio di paralisi è maggiore. Ma neppure gli adulti sono risparmiati: circa un terzo dei casi riguarda persone sopra i 15 anni.

Dal 1900 sono documentate varie epidemie di polio in tutto il mondo, spesso ognuna più forte delle precedenti. La malattia colpiva soprattutto i bambini e i ragazzi, ma anche adulti, come Franklin Delano Roosevelt, futuro presidente americano in carrozzella.

Il 1916 la polio colpisce violentemente New York:

ai primi di luglio i giornali newyorkesi parlano di 350 bambini paralizzati e di 75 decessi. A causa dell’emergenza vengono cancellate quasi un terzo delle celebrazioni fissate per la festa dell’indipendenza del 4 luglio, ai ragazzi sotto i 16 anni viene vietato di frequentare i luoghi pubblici affollati, vengono stampati e distribuiti più di mezzo milione di volantini con tutte le informazioni utili e le misure di prevenzione da intraprendere contro la polio. Ma il virus sembra comunque inarrestabile: 113 nuovi casi il 5 luglio, altri 133 solo ventiquattr’ore dopo. I cittadini, terrorizzati, iniziano a elaborare ipotesi fantasiose e a improvvisare improbabili soluzioni fai-da-te: all’inizio i gatti vengono bollati come i responsabili della diffusione della polio. Si parla anche di una taglia per ogni animale eliminato. Risultato: in un mese vengono uccisi più di 70 mila gatti in tutta New York, ma l’epidemia non accenna affatto a diminuire. Si passa allora a dare la caccia alle zanzare. E poi ai topi di fogna. Ma non solo: sul banco degli imputati sale di tutto, dalle mosche ai coni di gelato, dalla polvere alla metropolitana, dai gas industriali alla postura assunta dai bambini sui banchi di scuola, dai vulcani e i terremoti alle bottiglie di latte sporco.
...
A ottobre l’arrivo dei primi freddi ostacola la diffusione del virus e l’epidemia si estingue lentamente. Sul terreno restano 6000 vittime e 27 mila nuovi casi di poliomielite.

Negli USA sono riportati 17.000 colpiti da poliomielite nel 1931, 10.000 nel 1935, 25.000 nel 1946, 42.000 nel 1949 (vengono conteggiati solo i casi fatali o di paralisi).
Nel 1952 dilaga negli Stati Uniti la peggior epidemia di poliomielite fino ad allora, con più di 57.000 persone colpite. Migliaia di persone nel mondo rimangono paralizzate. Questo inserto tratto da Superboy 21 (1952), è parte della campagna di sensibilizzazione verso i giovani e i loro genitori per arginare un poco la terribile epidemia. Cliccate sull'immagine, leggete e rabbrividite al pensiero di come si viveva all'epoca, quando si doveva diffidare di un nuovo amico perché non si sapeva se era portatore di polio o meno.

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Era purtroppo frequente in quel periodo vedere ragazzi in giro con le stampelle o in carrozzella, colpiti dalla paralisi infantile, come testimonia questo inserto tratto da Superboy 28 (1953).

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Nel 1947 il Dr. Jonas Salk iniziò le sue ricerche per trovare un vaccino contro la poliomielite al Virus Research Lab all'Università di Pittsburgh. Ben presto si scoprì che i 125 diversi tipi di virus della polio che erano stati isolati ricadevano in tre grandi gruppi. Un vaccino doveva quindi necessariamente proteggere da tutti e tre i gruppi di virus. Una tappa fondamentale verso lo sviluppo di un vaccino efficace venne nel 1948 quando John F. Enders, Thomas H. Weller, e Fredrick C. Robbins scoprirono il modo per far riprodurre il virus in una coltura di tessuto animale, senza la necessità di utilizzare un intero organismo, come un embrione di pollo. Questa scoperta fruttò ai tre ricercatori di Harvard il premio Nobel per la medicina del 1954.

Polio-Superboy028_13-1953Salk nel 1952 ha pronto un vaccino sperimentale, testato su se stesso, la moglie, i suoi figli e su alcuni bambini che avevano già contratto la poliomielite.
Nel 1953 Salk pubblica le sue ricerche sul Journal of the American Medical Association.
A fianco vedete un inserto della NFIP, la National Foundation for Infantile Paralysis, tratto da Superboy 28 del 1953. Recita "Un vaccino non è pronto per il 1953, ma c'è speranza per il futuro"

Nel 1954 il vaccino viene sperimentato, con il più grande programma di test su larga mai effettuato. Circa 1.8 milioni di bambini americani, canadesi e finlandesi tra i 6 e i 9 anni presero parte all'esperimento voluto dal NFIP: il test fu condotto utilizzando per la prima volta, su un vaccino, la procedura in doppio cieco: ad un gruppo di bambini (per la precisione 422.743) fu somministrato il vaccino, ad un secondo gruppo (201.229) un inefficace placebo, dell’acqua salata, e i restanti vennero utilizzati come gruppo di controllo, senza inoculazione. Nè i piccoli pazienti nè i ricercatori sapevano chi aveva ricevuto il vaccino e chi il placebo. Questo è un punto di fondamentale importanza per la verifica sperimentale di un farmaco perché i fatti mostrano, anche se ancora non ne comprendiamo il meccanismo, che una persona che crede di essere curata, anche se gli viene data a sua insaputa della semplice acqua, ha delle probabilità maggiori di guarire rispetto a chi invece non prende nulla consapevolmente. Per verificare l’efficacia di un farmaco quindi è necessario "sottrarre" l’effetto placebo (alla base di molte pratiche terapeutiche cosiddette “alternative”).

Vi erano dubbi sull’efficacia di questo vaccino, anche da parte di eminenti scienziati come Albert Sabin che avrebbe sviluppato negli anni seguenti un vaccino alternativo da somministrare per via orale. L’unico modo per dirimere la questione era effettuare un test su larga scala. Harry Weaver, il direttore delle ricerche del NFIP scrisse

La pratica della medicina è basata sui rischi calcolati... Se aspettiamo che ulteriori ricerche vengano svolte, un gran numero di esseri umani svilupperà la poliomielite mentre avrebbero potuto essere protette”.

Può sembrare non etico somministrare un placebo, cioè qualche cosa che non ha quasi effetto e quindi lasciare quella parte di popolazione non protetta dall’infezione. Senza placebo (o come spesso si fa oggi, somministrando il miglior trattamento disponibile per una certa patologia) tuttavia si rischia di prendere degli abbagli e considerare efficace qualche cosa che non lo è. Commentava Salk in proposito

“Un esperimento bellissimo, che gli epidemiologi ammirerebbero in estasi ma che farebbe rabbrividire le persone umanitarie”

I risultati preliminari erano notevoli: 60%-70% di copertura contro il virus di tipo 1 e 90% contro i tipi 2 e 3. La buona novella del vaccino in fase di test arriva anche su Superboy 36, del 1954 "Si sta testando un vaccino sicuro e promettente, ma i risultati si sapranno solo nel 1955"

Polio-Superboy036_27-1954Il 12 aprile del 1955 il Dr. Thomas Francis, supervisore dell'esperimento di massa, annuncia che il vaccino di Salk era "Sicuro, efficace e potente". Il governo degli Stati Uniti autorizza il pomeriggio stesso la produzione su larga scala del vaccino, concedendo la licenza di produzione a cinque aziende: Eli Lilly, Parke-Davis, Wyeth, Pitman-Moore e Cutter.

Due settimane dopo l’autorizzazione arriva la terribile notizia di cinque bambini californiani rimasti paralizzati dopo l’inoculazione del vaccino. Le vaccinazioni vennero fermate e il morale tornò a terra. Si scoprì però che i casi di malattia erano stati causati da due lotti di vaccino contaminato da virus vivo prodotti dai laboratori Cutter a Berkeley. I lotti contaminati hanno anche generato una epidemia locale di polio. Alla fine 164 persone rimasero paralizzate e 10 morirono. Fu uno dei peggiori disastri dell’industria farmaceutica americana.

Furono subito adottati standard di produzione più elevati e le vaccinazioni ripresero.

I 28.985 casi di polio riportati nel 1955 scesero a 14.647 nel 1956, e a 5894 nel 1957. A 396 nel 1963 e a 61 nel 1965.
Nel 1959 ormai altri 90 paesi utilizzavano il vaccino di Salk che, dopo l’esperienza dell’incidente Cutter, era un vaccino molto sicuro. Questo vaccino è basato su del virus reso inattivo (insomma, ucciso, anche se tecnicamente un virus non è proprio “vivo”) mediante della formaldeide e viene indicato con IPV (Inactivated Polio Vaccine). Salk è stato il primo a dimostrare che un vaccino può funzionare utilizzando un virus inattivato.

Qui sotto potete vedere un video con filmati dell'epoca (ricaricate la pagina se non vedete nulla)

elvispolioNel 1957 Albert Bruce Sabin iniziò a sviluppare un vaccino alternativo, da somministrare per via orale e non più per inoculazione. Il vaccino venne testato in Unione Sovietica perché Sabin aveva bisogno di un paese dove nessuno era mai stato vaccinato. Venne adottato nel 1961 negli USA, nonostante qualche opposizione al "vaccino comunista". Il vaccino Sabin era più efficace del Salk, forniva una maggior protezione e per un periodo di tempo più lungo, ma comportava rischi maggiori. Il vaccino di Sabin infatti (OPV Oral Polio Vaccine), a differenza del Salk, era basato su un virus attenuato, indebolito in laboratorio in modo da non risultare più pericoloso ma in grado solo di stimolare le difese immunitarie dell’organismo. In alcuni casi però il virus poteva riprendere virulenza ricombinandosi, come solitamente fanno i virus, all’interno del corpo umano e ridiventare pericoloso causando la paralisi da vaccino, indicata con VAPP (Vaccine-Associated Paralytic Poliomyelitis). Succede molto raramente: le stime, per eventi così rari, non sono precise ma siamo intorno ad un caso ogni 2.4 milioni di dosi, tenendo però presente che un ciclo di vaccinazione può richiedere più dosi. Raramente ma succede, e putroppo non è un evento prevedibile o da imputare ad una cattiva qualità del vaccino o alla azienda produttrice (a differenza dell’incidente Cutter). É purtroppo la tipica roulette del DNA: mutando e mutando ogni tanto si produce qualche cosa di pericoloso e non è possibile prevedere in quali soggetti un evento del genere può accadere.

poliogirl5Proprio perché più efficace per combattere l’epidemia, il Sabin è stato il vaccino antipolio utilizzato dal 1963 sino quasi alla fine del secolo dagli USA e molti altri paesi del mondo, soppesando i costi, dei pochi sfortunati colpiti dalla paralisi da vaccino, con i benefici della grande maggioranza che veniva protetta dalla malattia.
Nel 1994 la poliomielite viene dichiarata eradicata nelle americhe. Nel 2000 ormai, i pochi casi di polio che si verificavano in USA (8-10 per anno) erano non più dovuti alla circolazione del virus (anche se ogni tanto capita qualche persona infetta proveniente da paesi dove l’epidemia esiste ancora) ma al vaccino di Sabin, e quindi, non ritenendo più giustificabili i rischi, seppur piccoli, di contrarre la polio, si decise di ripassare al più sicuro vaccino di Salk (che, ricordate, contiene solo il virus inattivo e quindi non può causare paralisi)

L'Europa fu dichiarata libera dalla polio nel 2002. In Italia nel 2001 ci furono zero casi di poliomielite, a fronte degli 8.000 casi (paralisi e morti, ricordate) del 1958.

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Riporta il sito del Ministero della Salute:

Negli anni 50 e 60, prima che fossero disponibili i vaccini antipolio (inattivato o IPV, vivente attenuato o OPV) in Italia venivano osservati ogni anno migliaia di casi polio paralitica. Il vero declino della poliomielite in Italia è cominciato nel 1964, quando sono state portate a termine campagne di vaccinazione di massa con vaccinazione della popolazione compresa tra 0 e 20 anni.

Da più di 15 anni in Italia non si osservano casi di poliomielite da virus selvaggio e questo fa sì che il nostro Paese, come gli altri Paesi appartenenti alla Regione Europea dell'OMS, sia stato ufficialmente dichiarato libero dalla poliomielite il 21 giugno 2002.

Notate come solo dopo le grandi campagne di vaccinazione di massa con il vaccino di Sabin, e il conseguente obbligo di vaccinazione, si riesce a eradicare la polio in Italia, con buona pace di chi sostiene che la polio è scomparsa solo per le “migliorate condizioni igieniche” (sic! Si trovano anche queste credenze sul web purtroppo, corroborate anche dai  soliti affetti da sindrome complottistica da YouTube, come se nel 1962 in Italia le condizioni fossero state molto diverse da quelle del 1966. Ma mi facci il piacere, direbbe Totò. Ogni tanto, confesso, mi piacerebbe che le Lauree fossero come la patente: da rinnovare periodicamente, e che si potessero ritirare a chi dica manifeste corbellerie. Purtroppo so benissimo che chi crede a quelle fantasie non cambia idea di fronte ad alcun tipo di evidenza scientifica perché le loro idee non sono basate sui fatti ma sul loro sistema di valori e di credenze)

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Nel periodo 1997-2001 in Italia sono stati riportati 7 casi di VAPP (paralisi da vaccino). In Italia, come successe in USA, una volta eradicato il virus si è passati, nel 2002, al più sicuro vaccino Salk, per non far correre rischi inutili ai bambini.
Prima dell’introduzione della vaccinazione antipolio l’OMS stima che più di 600.000 bambini restavano paralizzati ogni anno. Ora la polio resiste ancora in poche nazioni, specialmente in India, Nigeria e Pakistan, e si spera di sconfiggerla una volta per tutte con le campagne di vaccinazione.

I Test sui bambini

ironlung-LA1952Questo ha significato “testare” il vaccino per la polio: somministrarlo a centinaia di migliaia di bambini (tra l’altro la metodologia statistica del test ha suscitato controversie negli anni sucessivi). Questi test su larga scala su dei bambini sarebbero considerati inaccettabili oggi, così come su altri soggetti a rischio. Questo porta alla paradossale conseguenza che una grande parte dei farmaci sul mercato oggi non sono mai stati sperimentati sui bambini, o su altre categorie come le donne incinte ad esempio, anche perché lo si ritiene eticamente inaccettabile, e questo genera sospetti: “il farmaco X non è stato sperimentato sui bambini”. È come un serpente che si mangia la coda.

La prossima volta che sentite qualcuno dire che "i vaccini in generale non servono a nulla, è tutto un complotto delle multinazionali che ci guadagnano", fategli vedere una foto di qualche bambino con le stampelle, o i bambini nei polmoni d’acciaio. E ditegli di stare zitto.

La lunga opposizione ai vaccini

I vaccini non possono mai essere sicuri al 100% perché nulla lo è purtroppo. Questo ha sempre creato delle opposizioni più o meno feroci. Nella seconda metà del ‘700 Edward Jenner inoculò per la prima volta nell’uomo del vaiolo vaccino cioè vaiolo di vacca (ecco l’origine del nomi vaccino e vaccinazione). Potete vedere una vignetta dell’epoca dove si mostrano le persone inoculate che si trasformano in vacche, segno della paura e dell’opposizione dell’epoca.

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il virus del vaiolo di vacca era sufficientemente simile al virus del vaiolo umano da scatenare la risposta protettiva del sistema immunitario umano, ma sufficientemente benigno da non causare i tragici problemi del vaiolo umano.

Negli anni ’50 del secolo scorso la fiducia nella scienza era molto alta (sicuramente molto più che adesso) e le vaccinazioni erano già state accettate da gran parte della popolazione. Addirittura la vaccinazione contro la polio veniva chiesta a gran voce, come abbiamo visto. I rischi di una mancata vaccinazione erano sotto gli occhi di tutti, ogni giorno. Nonostante questo e con il rischio di far contrarre la poliomielite ai propri bambini alcuni genitori si rifiutavano di vaccinare i figli. Questa è una vignetta vincitrice del premio pulitzer del 1957 (categoria Cartoons)

why didnt my parents 1957

"Wonder Why My Parents Didn't Give Me Salk Shots?"

“Mi chiedo perchè i miei genitori non mi abbiano dato le iniezioni Salk”

Nel politicamente corretto moderno, dove ogni opinione è considerata “legittima” e dove ognuno “deve poter scegliere” (anche se spesso non si hanno gli strumenti culturali e informativi adeguati), una vignetta di questo impatto visivo ed emotivo dubito che troverebbe spazio sui giornali, con un bambino con le stampelle colpito dalla polio che guarda sconsolato i suoi compagni, presumibilmente vaccinati, che giocano per strada, incolpando i propri genitori e la loro “libertà di terapia”.

La vaccinazione come solidarietà sociale

La poliomielite oggi in Italia è scomparsa, proprio grazie alle grandi vaccinazioni di massa. Purtroppo i vaccini, come i farmaci, non sono esenti da effetti collaterali. Se ne sente parlare spesso.  Alcuni presunti effetti collaterali sono stati da tempo smentiti. Ad esempio si è scoperto che lo strombazzato (sui media) legame tra vaccini e autismo era una bufala/truffa colossale, e ora il Dr. Wakefield, che suggerì per primo il presunto legame, è finito sotto accusa per aver “taroccato” i dati, insieme ad alcuni avvocati che avevano bisogno di “costruire” il caso per poter fare causa a qualcuno. Inutile dire che sul web e sui social media invece queste bufale continueranno a girare chissà per quanti anni.

Altri effetti collaterali invece sono purtroppo veri, anche se molto rari, come abbiamo visto nel caso della polio. Ovviamente se io fossi il genitore di uno di quei bambini colpiti da paralisi da vaccino sarei qui a maledire il destino, quel vaccino, le aziende farmaceutiche e lo stato Italiano. Dopo tutto, se ora poliomielite e altre malattie sono scomparse in Italia, perchè ci dovremmo vaccinare correndo dei rischi? Ecco che a questo punto emerge l’aspetto sociale di una vaccinazione. Non è corretto confrontare i rischi (piccoli ma non nulli) associati ad un vaccino in una situazione dove tutti gli altri continuano a vaccinarsi. In altre parole (questo è un classico della teoria dei giochi, come ci spiegano i Rudi Matematici nel Blog dirimpettaio) se io decido di non vaccinarmi diminuisco i miei rischi, scaricandoli su tutti gli altri che invece continuano a vaccinarsi. Sfrutto, diciamo così, in modo un poco parassita, i rischi degli altri prendendomi solo i benefici, e in più metto a rischio chi non può, per vari motivi, vaccinarsi. Se tutti smettessimo di vaccinarci ecco che malattie come la poliomielite ricomincerebbero a mietere vittime in proporzione molto superiore ai rischi attuali derivanti dai vaccini.

Scrive Franco Barghini dell’Osservatorio Epidemiologico della ASL 12 Viareggio

Da un punto di vista scientifico le vaccinazioni, intese appunto come prevenzione delle malattie infettive, devono rientrare in una ottica di sanità pubblica e non in una visione di protezione individuale, siano esse vaccinazioni obbligatorie o raccomandate. Il target di questo tipo di intervento, per la maggior parte dei casi, è rappresentato dal raggiungimento della herd immunity.

La herd immunity è l’immunità del branco (o gregge). In pratica, quando una percentuale sufficientemente alta di persone in una popolazione è vaccinata contro una malattia, questa non riesce più a diffondersi e una eventuale epidemia si spegne subito.

L’immunità del branco permette anche di proteggere tutte quelle persone che non possono vaccinarsi (i neonati, i debilitati, gli allergici all’uovo, alla gelatina, agli antibiotici, ecc.) ma che vengono quindi protette in modo indiretto dalla nostra vaccinazione, perché così non possiamo contagiarle e l’epidemia, raggiunta l’immunità di branco, non ha modo di propagarsi. Questo effetto però può funzionare solo se le percentuali di vaccinazione sono molto elevate, altrimenti è inutile, e solo se la protezione fornita dal vaccino è sufficientemente elevata. (la percentuale specifica minima di vaccinazione per raggiungere l'immunità di branco dipendono dalla contagiosità della malattia ma solitamente è superiore all’80%).

In altre parole una vaccinazione è una “medicina per la società” nel suo complesso, più che per i singoli individui. Serve per arrestare la catena di contagi eliminando l’agente infettante.

È ovvio che in presenza di pericoli individuali molto elevati, come nel caso della polio, i due aspetti portano alle stesse scelte collettive, perché è di primario interesse personale vaccinarsi. Quando alcune malattie sono ormai diventate molto rare o eradicate i due aspetti possono divergere e l’”egoismo miope” del singolo rischia di prevalere sulle esigenze collettive. È per questo che molte nazioni hanno adottato il principio dell’obbligatorietà di molte vaccinazioni: perché l’aspetto sociale deve essere prevalente rispetto a quello individuale. In Italia ci si avvia a rendere volontarie, su base regionale, tutte le vaccinazioni dei bambini, confidando nella responsabilità e nella solidarietà sociale degli Italiani. Personalmente ho molti dubbi (per la cronaca, i miei due figli sono stati vaccinati sia con le vaccinazioni obbligatorie che con quelle consigliate). Molte persone interpretano erroneamente, già adesso, la volontarietà di una vaccinazione come un segno di una “pericolo minore” oppure di una minore “importanza” di quella vaccinazione, mentre la distinzione ha solo una origine storica e non medica. Come risultato per alcune malattie dove le vaccinazioni sono solo consigliate non si è ancora raggiunta l’immunità di branco. La disinformazione sui social media può solo peggiorare le cose. Quella sì che si diffonde in modo virale.

Che cosa succede se le vaccinazioni si interrompono? È interessante il caso della difterite:

La vaccinazione antidifterica è disponibile in Italia nel 1929 e resa obbligatoria per i nuovi nati nel 1939. La copertura vaccinale rimase però assai scarsa durante tutto il periodo della seconda guerra mondiale. L’uso del vaccino si è diffuso a partire dagli anni ‘50; dal 1968, la vaccinazione viene effettuata contemporaneamente al vaccino antitetanico. Dal 1981 è previsto che i bambini vengano vaccinati con 3 dosi nel primo anno di vita. Attualmente più del 95% dei bambini viene vaccinato contro difterite e tetano entro i 2 anni di età. Prima dell’introduzione del vaccino, la difterite era una malattia frequente: dall’inizio del ‘900 agli anni ‘40 venivano segnalati tra i bambini 20-30.000 casi ogni anno, con circa 1.500 decessi. L’uso su larga scala della vaccinazione ha consentito una rapida diminuzione del numero di casi e la difterite è ormai in Italia una malattia rarissima: tra il 1990 e il 2000 sono stati segnalati 5 casi, di cui uno importato dall’estero.

difterite

L’esempio più significativo di cosa possa accadere quando in un Paese si smette di vaccinare contro la difterite è rappresentato dalla epidemia scoppiata nei Paesi dell’ex Unione Sovietica durante gli anni ‘90. Fino al 1990 nell’Unione sovietica i casi di difterite erano pochissimi. Dopo il 1989, per gli sconvolgimenti economico-sociali conseguenti alla caduta del regime comunista, nell’ex Unione Sovietica un numero sempre minore di bambini è stato vaccinato adeguatamente contro la difterite. La conseguenza è stata un’epidemia di circa 200.000 casi di difterite, con circa 6.000 morti. Solo tra il 1992 ed il 1995 nell’ex Unione Sovietica sono stati segnalati oltre 125.000 casi di difterite, con 4.000 morti. La difterite ha colpito non solo i bambini, ma anche gli adulti non vaccinati.
...
Soltanto l'applicazione massiccia di misure di prevenzione e controllo basate soprattutto sulla ripresa della vaccinazione antidifterica di massa ha consentito di arginare un'epidemia che minacciava di superare i confini dell'Ex URSS e che ha provocato numerosi casi importati in vari Paesi europei ed extra-europei.

Incertezze

Per fortuna i rischi derivanti dall’influenza A(H1N1) non sono certo quelli della polio del 1952. È però un virus nuovo e per larghi versi imprevedibile. Ecco, molti dei discorsi che sento fare, in TV, sui giornali o sul web, denotano una scarsa comprensione delle incertezze in gioco in casi come questi, e una ancor minore propensione ad accettare l’esistenza di queste incertezze.

Abbiamo già parlato del fatto che nessun farmaco o vaccino è al 100% e che esistono sempre degli effetti collaterali. È inutile, e stupido, chiedere una sicurezza al 100%. È necessario invece valutare correttamente i rischi e soppesarli con i benefici. Alla stessa maniera nessun vaccino o farmaco è mai efficace al 100%. A volte l’efficacia può anche essere molto bassa, inferiore al 50%. Questa è una cosa che, ho notato, stupisce molti: l’apprendere che i farmaci possono, su alcuni individui e per ragioni spesso misteriose, non funzionare. Abbondiamo di incertezze. Ad esempio quando l’OMS manda le copie dei virus alle aziende farmaceutiche perché queste lo coltivino e producano il vaccino, nessuno è in grado di garantire che il virus si riproduca abbastanza velocemente. Questo è il motivo per cui, nel contratto di fornitura del vaccino da parte di Novartis al governo italiano l’azienda non è ritenuta responsabile di eventuali ritardi. Di chi è la colpa se il virus non si riproduce velocemente (come pare stia accadendo in tutto il mondo)? Di nessuno, con buona pace di chi vorrebbe denunciare a tutti i costi qualcuno perché ignora come si produce e come funziona un vaccino. A proposito di ignoranza, ora il Codacons “diffida il ministero della salute e l’AIFA a tirare fuori le prove dell’innocuità del vaccino”. Dopo quanto ho scritto capirete perché questa è una richiesta priva di senso  (avevamo già incontrato questa associazione tempo fa parlando di OGM. Continuo a pensare che in Italia avremmo bisogno di qualche scienziato in più, magari assunto dal Codacons per farsi correggere i comunicati, e di qualche avvocato in meno). Di chi è la colpa per qualche eventuale effetto collaterale? A meno di un errore come nell’incidente Cutter o di somministrazione a soggetti allergici, di nessuno perché, come abbiamo detto, le rarissime complicazioni sono imprevedibili. E infatti è lo stato che si prende cura di quegli sfortunati colpiti dalla paralisi da vaccino Sabin. (O così dovrebbe anche se spesso quello italiano è stato latitante)

Vediamo qualche altra incertezza con cui dobbiamo convivere: muterà il virus? Non lo sappiamo. Può mutare? Certamente. Più la pandemia prosegue e più la probabilità aumenta. Diverrà più pericoloso in caso di mutazione? Non lo sappiamo. E se muta il vaccino sarà ancora utilizzabile? Non lo sappiamo. Forse sì forse no. L’anno prossimo questo virus, non mutato, sarà ancora in giro? Non lo sappiamo, ma l’OMS lo ritiene possibile poiché ha già contemplato la possibilità di inserire questo virus nei tre ceppi che vanno a comporre il vaccino per l’influenza stagionale dell’emisfero sud.

Circolando per il mondo può ricombinarsi con il virus, molto più mortale, dell’aviaria H5N1? Non lo sappiamo. Qualcuno sta cercando di capire quanto è probabile che accada. Se accade, unendo la pericolosità del virus H5N1 con la contagiosità dell’H1N1 potremmo avere grossi problemi. Può arrivare una seconda ondata, dopo il primo picco, come è successo per la famosa influenza spagnola che divenne molto pericolosa durante la seconda ondata? Non lo sappiamo.

Il vaccino, riducendo la diffusione del virus, serve a ridurre le probabilità di tutti questi eventi.

Se volete possiamo continuare, ma penso di aver illustrato il punto: dobbiamo convivere con queste (e molte altre) incertezze, e abbiamo quindi bisogno di prendere decisioni in base a informazioni incomplete e basate sul carattere sociale non individuale, della pandemia. Decisioni che poi non ha molto senso contestare, a posteriori, avendo acquisito ulteriori informazioni oppure se gli eventi evolvono in maniera diversa da come avevamo temuto (o sperato). Ad esempio, se non ci sarà una seconda ondata, non avrebbe senso criticare, a posteriori, la decisione di aver acquistato molte più dosi di vaccino di quelle poi effettivamente utilizzate per vaccinare gli italiani. Le decisioni vanno prese in anticipo, come in una scommessa calcolata.

Se avete letto questo articolo con la speranza che io vi possa consigliare se vaccinarvi o meno devo deludervi (mi verrebbe da dire “non sono un medico”, ma non è che alcuni medici stiano dando consigli molto chiari in questo periodo). Non ho titoli per dare consigli a differenza del Ministero e dell’OMS. Mi premeva però mettere una “cornice” a questa decisione che forse anche noi categorie non a rischio con figli non a rischio saremo chiamati a prendere tra poche settimane. E mi preme ancora una volta mettere in luce non solo l’aspetto individuale (il MIO rischio di prendere la malattia contro il MIO rischio di avere effetti collaterali) ma soprattutto l’aspetto sociale di una vaccinazione, che serve a proteggere una società nel suo complesso, e quindi a proteggere di riflesso quelle categorie di persone che per vari motivi non possono vaccinarsi.

Quello che mi lascia molto perplesso è che questo aspetto non viene messo in risalto neanche da chi dovrebbe conoscerlo meglio, e cioè medici, pediatri e personale sanitario che a grande maggioranza hanno rifiutato di vaccinarsi, sino ad ora, venendo meno quindi ad un preciso dovere di responsabilità sociale nei confronti delle persone deboli, malate e a rischio con cui vengono quotidianamente in contatto e che hanno giurato di proteggere.

Gli operatori sanitari e sociosanitari che si sono vaccinati sono 68.143, pari all’8,48% del totale.

La “risposta standard” di queste settimane è “questa influenza non è peggio di una normale influenza stagionale”. Vogliamo riflettere meglio su questa frase? Si stima che qualche migliaio di persone ogni anno muoia per le complicazioni derivanti dall’influenza stagionale. Qualcuno dice 5000, qualcuno 8000. Vi sembrano poche? Quando diventano “accettabili” 5000 morti? Sono “spendibili” solo perché nella grande maggioranza sono anziani? Quanti di questi anziani hanno, magari, contratto l’influenza proprio in ospedale o dal medico? Quanti non avrebbero contratto la malattia se chi gli è stato intorno si fosse vaccinato?

In altre parole, quanti di quei 5000 sono morti evitabili? E ora che questa pandemia H1N1 attacca maggiormente giovani e bambini, sono ancora “accettabili” perché tanto “è come una normale influenza” ? Ci può consolare sapere che “tanto i morti avevano già delle malattie” ? Insomma “io sono sano, che gli altri si fottano” ? Io mi sentirei più tranquillo se il pediatra dei miei figli si fosse vaccinato, voi no? Oppure vi turbate solo considerando che 3 morti su 53 non avevano malattie, erano "sani" insomma?

Al medico che dicese non mi sono mai vaccinato per la stagionale che uccide molte più persone, perché dovrei vaccinarmi per la suina?” suggerirei magari di considerare l’idea di iniziare a fare anche il vaccino stagionale. Non protegge completamente ma riduce comunque la possibilità di contagio e di trasmissione ai suoi pazienti. “Primo non nuocere”.

Un dato che non conosco è che mi piacerebbe conoscere è l’efficacia di questo vaccino, il grado di protezione offerto. Ricordate che il test di massa di Salk è servito a calcolare l’efficacia della protezione, che risultò molto alta. Se la protezione offerta da un vaccino è bassa allora anche una vaccinazione di massa risulta inefficace per fermare il virus. Ormai il vaccino per H1N1 è stato somministrato, nel mondo, a molti milioni di persone, e mentre state leggendo queste parole sempre più dati vengono raccolti e analizzati. Nelle prossime settimane avremo informazioni sempre più precise sulla sua efficacia e sui suoi possibili effetti collaterali e così via.

Niente consigli sanitari quindi. Un consiglio però ve lo do lo stesso: lasciate perdere i “canali alternativi” degli sciroccati su YouTube e seguite come me l’evoluzione della pandemia sui siti ufficiali che vi ho segnalato, se non altro per imparare qualche cosa di più sui virus e sui vaccini.

Dario Bressanini

Bibliografia e letture consigliate

The Cutter incident 50 years later. Paul Offit N Engl J Med. 2005 Apr 7;352(14):1411-2.

“A calculated risk”: the Salk polio vaccine field trials of 1954 Marcia Meldrum BMJ 1998;317:1233-1236

Obiettivo Poliomielite, Jeffrey Kluger

Domande e Risposte sulle vaccinazioni. ASL Pavia

Informazioni utili sulle vaccinazioni: Centro Nazionale di Epidemiologia, Istituto Superiore di Sanità

Addressing parents’ concerns: do vaccines contain harmful preservatives, adjuvants, additives, or residuals? Paul A. Offit and Rita K. Jew, PEDIATRICS Vol. 112 No. 6 December 2003, pp. 1394-1397

The public’s acceptance of novel vaccines during a pandemic: A focus group study and its application to influenza H1N1, Natalie Henrich and Bev Holmes, Emerging Health Threats Journal 2009, 2:e8 doi: 10.3134/ehtj.09.008

Le Vaccinazioni. Parte prima: il vaccino esavalente,  G.V. Zuccotti, C. Figini, D. Frasca, G. Di Mauro. In: Pediatria preventiva e sociale. - ISSN 1970-8165. - 2:1(2007). - p. 12-28.

Le Vaccinazioni. Parte seconda: i vaccini raccomandati G.V. Zuccotti, C. Figini, D. Frasca, L. Schneider, G. Di Mauro. - In: Pediatria preventiva e sociale. - ISSN 1970-8165. - 2:2-3(2007).

From compulsory to voluntary immunisation: Italy's National Vaccination Plan (2005-7) and the ethical and organisational challenges facing public health policy-makers across Europe, N E Moran, S Gainotti, C Petrini J Med Ethics 2008;34:669-674 doi:10.1136/jme.2007.022343

Etica delle vaccinazioni, consenso informato e superamento dell’obbligo vaccinale Franco Barghini, Osservatorio epidemiologico Asl 12 Viareggio, Regione Toscana

Poliomyelites, CDC Center for Disease Control

Epidemiology and Prevention of Vaccine Preventable Diseases, CDC Center for Disease Control

Pessimi Medici, Anna Meldolesi, Il Riformista dell'8 novembre 2009

1.090 commenti RSS

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8041875
    L'ultimo focolaio europeo di polio, in Olanda in un paesello supercristiano (se Dio manda le malattie é per punire i peccatori, non si deve interferire).
    La polio non é cosí lontana, soprattutto nella nostra era di viaggi e comunicazioni veloci, quindi per il momento meglio continuare a vaccinare i bimbi..
    Quanto all'influenza maialina, é andata bene che pare fosse un ceppo abbastanza bene educato anche se contagioso, se nessuno avesse fatto nulla (per nessuno leggere nessun governo) e fosse stato grave adesso ci sarebbe la caccia a chi non ha agito in tempo...nessun complotto, solo paramento di didietro.
    Se mi avessero offerto la vaccinazione la avrei fatta di corsa, come se riesco faccio ogni anno quella per le influenze "stagionali" anche se sono abbastanza giovane e sana. Mi sa che invece l'influenza maialina l'ho avuta prima che diventasse di moda, di ritorno da un viaggio in Inghilterra inizio luglio l'anno scorso. Una settimana di rottura di scatole influenzale al ritorno, chissá a quanti l'ho attaccata in aereo, oops...
    Una domanda mi sorge, se svengo dopo una vaccinazione causa scarsa amicizia con aghi e affini (come ho fatto, ho una lista di svenimenti da aghi lunga un km ) la mia reazione viene calcolata statisticamente come causata dal vaccino?

  • @stefafra
    so cos'è la polio per averla vista e sono della primissima generazione di giovani europei che grazie a Salk ed a Sabin non l'hanno conosciuta di persona. Quando andavamo alle elementari Sabin ci veniva raccontato come un eroe molto più di tanti altri (chissà se S&S, o magari Fleming, o Schweitzer, sono noti non dico ai bambini di oggi ma alle loro maestre :sad: )

    Sono stato vaccinato anche perchè in un paese cattolico le paranoie protestanti contro vaccinazioni, anestesie, trapianti per fortuna non hanno attecchito (è stato grazie ad un prete, alpino & santo che in Italia il governo civile&laico tolse il precedente divieto contro i trapianti). Adesso invece di diffondono grazie alle religioni ambientaliste etc.

    Quanto sopra, così tanto per dire, visto che se si parla p. es. di musulmani siamo tutti pronti a fare dei distinguo... :evil:

    Ma non pensiamo che la polio sia sconfitta, http://www.polioeradication.org/casecount.asp#details. E' presente e viva. Come tutte le malattie di cui ci preoccupiamo poco, impegnati come siamo a sperperare risorse con gli elettrosmog e le ciodue e le omeopatie e tutte le altre ipocondrie che ci inventiamo per stare male anche quando dovremmo stare bene, dimenticandoci di chi sta male davvero.

  • @ Sergio Palazzi, permetti?
    Tu scrivi: "è stato grazie ad un prete, alpino & santo che in Italia il governo civile&laico tolse il precedente divieto contro i trapianti".

    Aggiungo due note: la prima è che quel sacerdote si chiamava Don Carlo Gnocchi. Perché trascurarne il nome? Anche di costui, "beato" per la Chiesa Cattolica, sarebbe (sarebbe...) bello che si ricordassero in tanti, no?

    La seconda è che quel "governo civile&laico" era un governo a guida democristiana (Governo Segni I°); proprio quegli "stramaledetti democristiani" di cui, pensa un po' cosa mi viene da dire!, sento la mancanza. Io. Che li ho sempre considerati miei avversari!

    Oh tempora......

  • @ Franco: perchè io, alpino di fondovalle, che senza merito ho un 5 ed una nappina verde sul cappello, che come sai è da avere i brividi ogni volta che l'indosso, preferivo che fossi tu a ricordare don Carlo :wink:

    Un altro di quegli eroi che a scuola ci ricordavano con tutti i dettagli. E che proprio ai "mutilatini" della guerra ed ai piccoli invalidi aveva dedicato la parte finale della sua straordinaria vita.

  • Vedo che i minestroni non tramontano mai...d'altronde essendo questo un blog relazionato con la cucina non c'è da stupirsi. Però ci sono accostamenti che vanno ed altri che risultano indigesti.
    "elettrosmog e le ciodue e le omeopatie e tutte le altre ipocondrie che ci inventiamo per stare male anche quando dovremmo stare bene".
    Ecco un esempio di minestrone venuto male...con ingredienti buttati li a caso più per provocare che altro. Infatti la "ciodue" accanto a tutto il resto mi ha provocato una eruzione cutanea.

  • @ umberto
    fa piacere che una breve noterella venga letta con attenzione... no, la logica non era quella del minestrone. Sto attento agli ingredienti, di solito.
    La ciodue (intesa come metonimia) l'ho inserita fra elettrosmog e omeopatia perchè comunque appartiene proprio allo stesso mondo dell'irrazionale mediato da pseudoscienza. Con tutto l'inevitabile giro di affari. La differenza è che mentre nella altre due superstizioni le tesi fantastiche vengono fatte derivare da ipotesi flebili o inesistenti, nel caso della ciodue si accumulano molti dati oggettivi ed una serie di argomentazioni indiscutibili, ricucendoli però in modo volutamente cinofallico, contando sul fatto che l'ascoltatore non si accorga o non riesca a credere che le relazioni di causa ed effetto così "dimostrate" o non esistono o sono invertite. Come in un noto e pluripremiato film di docufantasy di pochi anni fa.

  • Tranquilla stefafra, agli ipocondriaci dei ricchi Paesi occidentali, i farmaci non necessari vengono comodamente venduti e somministrati (a botte di qualche miliardata di euro all' anno in Italì, soprattutto quando paga il SSN). Tanto gli effetti collaterali sono solo statistici 8-)
    Al prossimo autunno ad esempio tu potrai tranquillamente vaccinarti con i nuovi vaccini multivalenti (=unica fialetta per per l' H1N1 maialoso + per il virus dell' influenza stagionale, H3N2 o quello che sarà).
    Naturalmente lo potrai fare (utilmente o inutilmente) anche se NON sei un soggetto a rischio.
    Sai "bisnis is bisnis".

  • @Sergio:
    Che in climatologia esistano degli aspetti che abbisognano di più studi è innegabile ed infatti nessuno lo nega. Usare però le inevitabili lacune (e per inciso, non esiste una sola branca della scienza che abbia esaurito la sua funzione) per "dimostrare" che tutto quello che si dice sono bufale è un esercizio prima di tutto intellettualmente disonesto.
    Non è questa la sede per entrare nei dettagli, ma mettere sullo stesso piano centinaia di climatologi con 4 fanatici che curano l'elettrosmog con l'omeopatia mi sembra molto azzardato. Poi, se vuoi, mi dici quali sono queste cause "invertite" con gli effetti ed entriamo nel merito. Tanto un OT in più o in meno... vero Dario? :-)

  • @umberto:
    da dove comincio e quante pagine mi dai? :wink:
    Ne dico solo una: circa la conta di quanti siano i climatologi, fisici, chimici, etc., che sostengono l'ortodossia goreana rispetto a chi è più o meno scettico, potresti avere delle sorprese. E anche sul fatto che omeopati etc. siano 4 gatti, purtroppo. Comunque trovi miei schizzi negli angolini anche su altri siti meno OT :roll:

  • @Sergio
    io sono aperto al confronto ed alla discussione, però, questa cosa di cercare i tuoi "schizzi negli angolini" mi lascia un po' interdetto.

  • Alberto Guidorzi 24 luglio 2010 alle 17:00

    @ Umberto

    Mi sai spiegare perchè la curva della temperatura (costruita a tavolino) usata da Al Gore non fa risultare l'optimum climatico del Basso Medioevo e la piccola era glaciale del 1600/1700?

  • @umberto: ho cercato di sdrammatizzare e sgasare le troppe cose che pontifico qua e là :oops: come professoral professore dovrei essere in ferie, e poi mica posso rompere sempre a tutti e ovunque con gli stessi discorsi.

    Lo scambiare causa con effetto: in tutti i grafici storici sufficientemente risolti (e tracciati con un pennino sottile) l'aumento delle concentrazioni di CO2 quasi sempre SEGUE l'aumento di temperatura, non lo precede. Pitturandoli uno sopra l'altro con la pennellessa come fa Lui nel film, il particolare può sfuggire... Quelli sul metano e altri gas sono un po' meno univoci. Cmq possiamo sempre sostenere che prima viene l'effetto e poi la causa :mrgreen: .

    @alberto: centrato. Anzi, per chi avesse il vizio di credere alla buona fede e ad altre favole: perchè nei PRIMI rapporti dell'IPCC quella curva aveva un aspetto, che corrispondeva a quanto risulta da fonti storiche, letterarie, iconiche... e POI zitto zitto, quacchio quacchio, negli ultimi ha cambiato radicamente aspetto (aggiungendo anche della cosmesi alle imbarazzanti linee di tendenza degli ultimi anni)? Son lì da vedere, eh! ma chi vuoi che vada a leggere quei mallopponi, più son grossi e più la gente salta alle conclusioni...

  • @Alberto

    Il problema con le ricostruzioni climatiche è che si basano su informazioni frammentarie e distribuite in modo geograficamente non omogeneo. Il primo fatto implica che vanno necessariamente "costruite a tavolino" (cioè sono il risultato di interpolazioni e di modelli statistici) perché non c'è altro modo; il secondo fatto implica che i dati europei sono sovrabbondanti rispetto al resto del mondo e storicamente si è creduto che fossero anche rappresentativi del resto del mondo. Purtroppo non è così. Esiste una certa similitudine tra i dati dell'emisfero nord (in cui appaiono sia l'optimum medioevale che la piccola era glaciale: http://en.wikipedia.org/wiki/File:2000_Year_Temperature_Comparison.png ), però quando parliamo delle temperature globali le cose si incasinano perché 1) abbiamo pochi dati dell'emisfero sud e 2) spesso non coincidono con quelli dell'emisfero nord.

    Nel caso concreto della curva di Al Gore (che mi sta di molto antipatico) non so cosa dire perché non so da dove la tiri fuori. Probabilmente è la famosa hockey stick ( http://en.wikipedia.org/wiki/Hockey_stick_controversy ) che è stata già criticata da tanti altri climatologi che, non per questo, sono da annoverare tra quelli che non credono alle responsabilità della CO2 di origine antropica.
    Il fatto che ci siano ancora tante cosa da chiarire non significa che l'incremento di CO2 non stia causando uno strano innalzamento delle temperature.

  • @Sergio, la CO2 non è tutta uguale. Nel corso del tempo la sua composizione isotopica (12C 13C e 14C) è cambiata. Usiamo infatti la composizione isotopica del carbonio per datare la materia organica perché conosciamo come è cambiata nel corso del tempo. I fisici dell'atmosfera si dedicano a studiare la composizione isotopica della CO2 atmosferica e a confrontarla con la CO2 che si trova intrappolata nei ghiacci (antartici ma non solo). In questo modo, sono in grado di dire se l'incremento di CO2 nell'atmosfera proviene dal rilascio di CO2 degli oceani che si riscaldano (la tua teoria della CO2 effetto del riscaldamento) o viene dalla combustione di fossili. Bene, è stato osservato che 1) gran parte dell'Incremento di CO2 deriva dalla combustione di idrocarburi e 2) la CO2 negli ultimi anni è crescita con una velocità di 2 ordini di grandezza maggiore di quanto abbia fatto dall'inizio dell'Olocene.
    Spero che questo risponda alla tua osservazione.

  • @umberto
    Da quale cappello sia uscita la mazza da hockey è ampiamente noto in letteratura, al punto che persino l'università dove lavora il prestigiatore ha dovuto fare dei bei giochi di prestigio per non doverlo sbugiardare e cacciar via (col rischio di tirare il collo alla sua gallina dalle uova d'oro), dopo che col Climagate ha persino dovuto spiegare che la parola "trick" la usava, sì, beh, ma nel senso buono...

    A me piace wikipedia, ma dati i meccanismi con cui viene redatta ho l'abitudine di non prenderla come oro colato.
    Non solo sugli argomenti di cui sfoglio la letteratura primaria o secondaria da una ventina d'anni, ma anche su quelli dove so che la tifoseria della squadra A è molto più numerosa, agguerrita e vociante di quella della squadra B.

    L'illustrazione che tu hai indicato è proprio quella della cui "strana evoluzione" sorridevo nel post precedente. Proprio quella del maquillage.
    Ma puoi sempre guardare i vecchi documenti dell'IPCC e smentirmi dove dico che ci vedo delle stranezze...

    Io non sono un climatologo. Sono solo un chimico, con una certa abitudine alla lettura dei dati analitici. Per quanto riguarda la tua ultima frase, semplicemente non credo alle conclusioni perchè non vedo i fatti.
    E credo che if it walks like a duck, quacks like a duck, looks like a duck, it must be a duck. Anche se la maggioranza grida che è un carciofo e non un papero (così siamo rientrati in tema alimentare ;) )

  • @umberto: scusa non avevo visto il tuo post precedente. Sempre pronto a dedicare le prossime vacanze a ripassare un po' di chimica dell'atmosfera :)

    Ma vorrei chiuderla lì, perchè se ci mettiamo a discutere da dove venisse la CO2 e quali fossero le sue cause PRIMA della rivoluzione industriale va a finire che non la finiamo più e annoiamo un po' il resto del popolo.

  • @Sergio
    se il tuo obiettivo è quello di trovare elementi per sostenere la tesi del complotto, se vuoi ti aiuto:
    1) il gas serra per eccellenza è il vapor d'acqua e non è modellizzato
    2) sappiamo pochissimo dei dati paleo climatici dell'emisfero sud
    3) le curve delle ricostruzioni climatiche sono sempre più valori medi man mano che andiamo indietro nel tempo, per cui non conosciamo la variabilità a scala decennale delle temperature e potrebbe essere che il riscaldamento attuale sia il "rumore" del segnale e non il segnale
    ecc. ecc. ecc.
    Ma tutto questo non cambia alcuni fatti:
    1) La composizione isotopica della CO2 dimostra che l'origine del suo incremento non è il riscaldamento degli oceani ma la combustione di idrocarburi fossili (che non contengono 14C perché il suo tempo di decadimento è di 5700 anni).
    2) La CO2 è cresciuta a livelli mai raggiunti (almeno negli ultimi 200.000 anni)
    3) la CO2 è un gas serra

    come dicevi? se cammina come un anatra....allora non è un carciofo :-)

  • @umberto

    Ovvero: la salma mummificata al centro del Sahara ha un buco di proiettile nella fronte, eppure il fatto che avesse nella valigia una cartolina da Rimini prova inequivocabilmente che la causa della morte è l'annegamento in mare. Chi lo nega è un qualunquista cane, direbbe il poeta.

    Quack, anche da parte del mio paperotto giallo che a quest'ora sta cercando la pappa. E che, anche se cucciolo, ai complotti ha smesso di credere da un pezzo.

  • DerSchwarzeReiter 3 settembre 2010 alle 21:00

    Scusate se turbo la pace eterna di questo thread del blog, però mi pare che, ora che è passato un po' di tempo dalla fase "calda" della lotta alla "micidiale influenza suina", sia possibile fare delle considerazioni.
    Un vaccino testato. Sì, nel senso che non fa male alla salute, ma è del tutto inutile.
    I paesi europei e non solo hanno i magazzini pieni di vaccini contro questa variante dell' H1N1, e non sanno che farsene. Anche perchè non si è vaccinato quasi nessuno.
    La detta influenza ha fatto meno morti della normale influenza stagionale.
    Si pone un problema legato al fatto che la WHO in questi ultimi 10 anni ha lanciato una grande quantità di "allarmi rossi" che si sono tradotti in discreti giri di denaro, ma in nessuna minaccia concreta per la salute globale. In quest'ultimo caso è stata dichiarata la "pandemia" per un virus molto meno cattivo di quello della varicella.

  • DSR: ho letto il comunicato del WHO. Rimane la questione "come si devono comportare in presenza di una possibile pandemia le istituzioni internazionali? Essere ipercaute (non voglio pensare alla malafede o corruzione). Oppure aspettare un po' di più per vedere se effettivamente il pericolo è reale? (sapendo che in questo caso può non esserci il tempo per produrre abbastanza vaccino per tutti?)

  • http://www.iss.it/binary/iflu/cont/Italia2010_52.pdf
    Ed anche quest' anno, puntuale come le tasse, l' influenza è arrivata.
    Ci saranno come al solito milioni di casi (solo in Italia), parecchie centinaia di morti, molte svanziche spese in una campagna di vaccinazione comunque insufficiente e montagne di ore di lavoro perse per malattia.
    Però stavolta ci saranno risparmiati gli strilli mediatici sulla potenzialmente apocalittica pandemia o le usuali recriminazioni sulla cattiveria della classe medica.

  • alberto, secondo l'Ufficio federale della salute , la scorsa settimana 83 persone su 100'000 sono state influenzate in Svizzera. Nel 66% dei casi trattavasi di A(H1N1).
    8)

  • Tutto come previsto yop.
    La più costosa campagna di vaccinazione della storia infatti non ha minimamente arrestato la diffusione ww del virus che puntualmente, come capita quasi sempre ai virus influenzali, si è ripresentato all' appello nella stagione successiva.
    E l' anno scorso c'era chi proclamava bombasticamente che uno dei vantaggi concreti del vaccino sarebbe stata la limitazione del numero di virus in circolazione e la conseguente diminuzione delle probabilità che questo mutasse in una forma più aggressiva.
    Provasse con i dati ora disponibili a calcolarsi quanti virus si sono sviluppati nel frattempo (ordine di grandezza almeno 10^17) e quante mutazioni (visto che i virus, tutti i virus,non solo il simpatico AH1N1, mutano in continuazione) si sono verificate e quante se ne verificheranno fino ad aprile.

  • @ tutti
    Un caso più unico che raro: abbiamo la possibilità di "fondere" questo 3D con altri del blog..... :-) :
    http://www.corriere.it/salute/11_gennaio_13/pollo-ogm-trasmissione-influenza-aviaria-bazzi_43d7a3fa-1f36-11e0-bc88-00144f02aabc.shtml

    Forza, alberto! :-(

  • Se Galan oltre a esteticamente pregevoli affermazioni (sempre da anti-Zaia, che caso strano) producesse qualche fatto, tanto per guadagnarsi lo stipendio, non sarebbe poi male.

    Comunque allo stato attuale per le potenzialmente apocalittiche future pandemie simil-influenzali, le campagne di vaccinazione con i loro (pochi ma robustissimi) difetti sono una realtà, il pollo ogm è una speranza.

  • Hi!
    Nome molto interessante dal forum bressanini - lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it

    Sì , davvero. Tutti sopra detto la verità.

  • Spulciando su questo blog ho trovato questo articolo che cade a fagiolo con una cosa che vedo girare su Fb che mi fa sorridere e incavolare insieme...I DANNI DEL PARACETAMOLO.... su rieducational channel direbbe Vulvia - Corrado Guzzanti.....
    http://informaxsempre.it/2011/09/22/i-danni-della-tachipirina/
    La gente sono si rende conto che gli scineziati e i medici non sono stregoni....se avessero la bacchetta magica potrebbero guarire le persone annullando le conseguenze...ma purtroppo non è così.... qualsiasi intervento medico puà avere una percentuale seppur bassissima di conseguenze, il problema è capire a fronte di questo quanto costerebbe a livello sociale se non applicassimo queste conoscenze e che via via si vanno acquisendo.... lo so che può sembrare un freddo calcolo... ma a fronte di pochi casi ci sono milioni di persone che si salvano.... cosa è meglio?
    Dopodichè ti invito a leggere i consigli che si danno in questo articolo sulla Tachipirina .... a parte che si dice che i vaccini sono dannosi... poi ti dicono che ci sono dei rimedi "naturali" e che è meglio rivolgersi ad un omeopata .... c'è anche un commento che dice che c'è una ricerca in corso (bisognerebbe verificare se è vero) che dovrebbe aver trovato una molecola affine al paracetamolo che però non ha gli stessi effetti collaterali. Se fosse vero bene venga, perchè credo che la ricerca mica si fermi altrimenti saremmo ancora alle muffe e alle sanguisughe!!!
    Io mia figlia l'ho fatta vaccinare per tutte le obbligatorie e per tutte le consigliate compreso vaccino della varicella.... in questo articolo si fa credere che ti dicano di far prendere la tachipirina SEMPRE dopo il vaccino...falsissimo!!! Le raccomandazioni sono di tenere in osservazione e SE E SOLO SE si alza la febbre oltre i 38 si può dare la tachipirina!!! Al massimo se si forma il pomfo lì dove si è praticata la puntura si può mettere una pomatina tipo Reparil....se proprio dà fastidio...
    Che la tachipirina avesse questi effetti collaterali si sa da sempre, da sempre i medici lo sanno e infatti danno dei dosaggi bene precisi oltre il quale non è cosigliabile andare.... mentre le mamme a volte danno medicinali così senza neanche consultare un medico oppure i medici pur di togliersi di torno mamme ansiose dicono "faccia come vuole".... come dice mio marito (medico) ... il problema più grande dei bambini non sono le comuni malattie...sono le madri!!!!
    Infine ti metto un altro articolo che va per la maggiore....
    http://osasapere.it/blog/2011/11/06/immunologo-di-fama-mondiale-condanna-i-vaccini/
    Io non so chi sia questo tizio né se quello che sta scritto in questo articolo ha basi scientifiche...sta di fatto che non dà nessun rifermento su ricerche e su articoli...ma lancia accuse così senza dire altro....questo si chiama terrorismo psicologico.... però il sito ha un nome poetico "Osa Sapere"...ma in questo articolo mi sa che non hanno osato tanto...o sbaglio?
    Certo è facile parlare così se le cose sono andate bene nella vita....io conosco una persona che è straconvitna che il suo adorato figlio autistico sia così a causa dei vaccini... questa persona soffre per la condizione del figlio e io sinceramente non mi sento di dire nulla a fronte della sua sofferenza...forse dovrebbero essere i medici che lo seguono a dire qualcosa.... detto questo però io rimango convinta che gli stregoni non esistono e che non è possibile che tutte le comunità scientifiche facciano parte di un complotto internazionale per far fuori la popolazione mondiale!!! Mi sembra un pò complicato da gestire... :-D

  • Il vaccino MPR in Inghilterra dopo molti casi di Autismo è stato sospeso, e in Italia se ne discusso molto, anche perchè qualcuno aveva preso grosse somme per aver reso obbligatoria questa vaccinazione.
    Ma per l'amor di Dio ognuno può credere in quello che vuole, oltretutto la vaccinazione ora è diventata una libera scelta e non si incorre i nessuna illegalità se non si fa vaccinare i figli, basta dare un dissenso informato. O se li vuoi vaccinare firmi un consenso informato dove sollevi il medico da ogni responsabilità. Una cosa curiosa è stata che quando delle mamme si sono presentate con un foglio e chiedevano al medico che aveva consigliato caldamente i vaccini, di prendersi lui la responsabilità e di firmare, i bambini non venivano vaccinati.

  • Vaccino MPR sospeso in inghilterra? Direi che in Italia è stato sospeso, forse da sempre, il vaccino anti-creduloneria.

  • pim, mi riferivo proprio al caso inglese. Nono, che sospeso, c'è in corso un processo per truffa per il medico inglese che ha COSTRUITO una serie di prove false che volevano dimostrare una correlazione, per poter fare causa. Insomma, per $$$. Non c'è NESSUN legame tra autismo e vaccini. Poi lo cerco e le posti i vari articoli scientifici seri al riguardo.

  • Si perchè quello che ti propino io non è roba seria e quello che scrive Montinari in proposito non ha di sicuro le basi scientifiche e serie che propone lei.
    E le cause che sono state vinte in Italia non fanno testo.
    Secondo lei chi si mette contro grandi colossi come certe Industrie farmaceutiche, per dimostrare che ci sono degli errori di valutazione è solo per guadagnarci qualcosa.
    Comunque ecco quà una bibliografia di letterature medico scentifica su vaccini e autismo.
    Ma forse non è seria.
    Neurologic demage from vaccines [106 quotes] – Danni neurologici da vaccino + Danni Biologici + Autismo
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  • Pim, questo è proprio il tipo di elenco che serve per impressionare i giudici, che non hanno competenza scientifica e che soprattutto non sono in grado di capire il contesto delle varie pubblicazioni. Non serve certo leggere un solo articolo, anche perchè la ricerca scientifica prosegue in modo complicato e non è difficile trovare articoli successivi che negano quanto trovato in precedenza perchè le tecniche sono migliorate nel frattemtpo.

    Prima di tutto non è sensato mischiare vaccini di tipo diverso.
    Per alcuni (tipo quello della polio) ti confermo che sono previsti effetti collaterali (anche paralisi) ma sono socialmente accettabili perchè proteggono da percentuali di malati peggiori

    Per altri (come il trivalente) i legami con l'autismo non solo come ti dicevo sono inesistenti, ma è stata scoperta la truffa http://oggiscienza.wordpress.com/2010/01/28/sentenza-finale-per-la-frode-su-vaccini-e-autismo/
    Purtroppo troppe persone colpite da questi problemi cercano a tutti i costi un colpevole, e se il figlio si ammala di autismo se per caso ha fatto un vaccino la settimana prima la voglia di associare le due cose è forte. La ricerca però si fa con la statistica epidemiologica, non con le correlazioni personali

    Qui ci sono delle considerazioni ulteriori (e condivisibili) http://oggiscienza.wordpress.com/2011/01/20/14089/

  • GUARDA CHE I VACCINI MONO VALENTE SONO PRATICAMENTE INTROVABILI.
    PER LO MENO NELLE ASL DOVE VACCINANO I BAMBINI.
    E I VACCINI CONSIGLIATI NEI PRIMI DUE ANNI DI VITA SONO 21 E SONO TUTTI TRIVALENTI PENTAVALENTI E ESAVALENTI, SE NON HA SENSO MESCOLARE VACCINI DI TIPO DIVERSO CONTINUANO A FARLI COME MAI CONTINUANO A FARLI?
    CON LA TIPIZZAZIONE TESSUTALE HLA SI PUò DIMOSTRARE UNA CORRELAZIONE TRA VACCINO E AUTISMO ECCETERA ANCHE DOPO ANNI.
    Nelle statische epidemiologiche tengono conto di ricerche ho intervistano la gente per strada!!!!!
    PODARSI CHE IN QUEL CASO CI SIA STATA UNA TRUFFA, MA IN TUTTI GLI ALTRI CASI CITATI CI SONO PROVE DI TRUFFA?
    NEL SETTEMBRE DEL 1999 G.T. ROBERTS (23) PUBBLICAVA SU LANCET UN LAVORO RELATIVO ALLA STRETTA CORRELAZIONE TRA VACCINO MPR E AUTISMO.
    Encefolopatie post-vaccinazione antimorbillo sono state documentate ne lavoro di R.M. Souza nel Febbraio del 2000 che ha riportati dati eseguiti dopo una campagna vaccinale fatta nel 1998 in Australia. P.Griffin (24) nell'agosto del 2000 ha pubblicato un lavoro su autismo e vaccino MPR.
    Nelo stesso periodo M. Campell (25) riscontrò effetti avversi psico- neurologici, post vaccino antimorbillo.
    Logicamente tutti fraudolenti, incompetenti che vogliono lucrare.

  • Come ti ho detto la ricerca procede in modi complicati e, sul breve periodo, apparentemente contradditori. Dalle ultime analisi non pare che vi siano correlazioni tra autismo e il vaccino.Se ci credi bene, altrimenti pazienza. Poi umanamente posso capire sicuramente il dramma che alcuni genitori vivono e che vogliono a tutti i costi trovare "il colpevole", ma la ricerca delle cause è una cosa complicata.
    E non c'è sempre bisogno di invocare la malafede: a volte le ricerche pubblicate sono fatte male, con statistiche poco affidabili etc. Quando gli effetti sono così rari è difficile tirare conclusioni affidabili in poco tempo

  • Se ti interessa l'argomento della "Bad Science" ti consiglio vivamente il libro "La Cattiva Scienza" di Ben Goldacre, (Bruno Mondadori). C'è anche un capitolo sull'autismo e i vaccini

  • Buongiorno.
    Per caso mi sono imbattuto in questo sito, su questa discussione. Sbirciando qua e là ho visto che l'autore di questo sito si considera un uomo di scienza. Bene. Allora, ho pensato, sarà interessato alla ricerca e prenderà in considerazione i fatti, per poi indagare e cercare di trarre delle conclusioni logiche. Così succede solitamente: osservazione-studio-comunicazione. Non esiste prendere posizione pro o contro. Scientificamente non esistono Inter, Milan o Juventus.
    Dato che è molti anni che mi interesso, come medico, anche di danni da vaccino, mi ha stupito leggere queste parole:
    "Pim, questo è proprio il tipo di elenco che serve per impressionare i giudici, che non hanno competenza scientifica e che soprattutto non sono in grado di capire il contesto delle varie pubblicazioni".
    A parte che Pim non le ha pubblicate tutte, ma esiste in medicina il ragionevole dubbio ed il Primum Non Nocere: forse troppi si sono dimenticati il giuramento di Ippocrate.
    Capisco che il gestore di questo blog è un chimico, per cui non sa nulla di Medicina e forse ne capisce meno di giudici che hanno a che fare sempre più spesso con persone danneggiate dai vaccini, per cui, forse, coscienziosamente si sono fatti una cultura a riguardo; ma negare l'evidenza di possibili danni o di correlazioni scientifiche appurate, riferendosi forse a studi epidemiologici non indipendenti, mi sembra non solo non scientifico, ma addirittura puerile. Stile: lo ha detto la TV.
    Forse Bressanini non si rende conto che scrivendo queste cose, non solo non fa bella figura "scientifica" e si dimostra disinformato, ma offende le ormai migliaia di famiglie che hanno dovuto subire un lutto o una gravissima menomazione di un componente familiare a causa di vaccinoprofilassi eseguita in modo antiscientifico e disinformato, che è come avviene ora in Italia.
    P.S. Mi firmo Pam, perché sono d'accordo con Pim.

  • Vabbè, ma a parte l'aria fritta e il prevalente principio di autorita'? Vuole forse smentire che i legami tra autismo e vaccini siano una invenzione?
    Come ho detto prima, in altri casi i danni ci sono, nessuno li occulta, ma sono ritenuti socialmente accettabili dalla sanità pubblica per mantenere sana la comunità nel suo insieme e non il singolo.

  • Abbasso il Bressa servo delle multinazionali!

  • alberto guidorzi 20 febbraio 2012 alle 15:59

    Con Pim, Pum e Pam si è esaurita la lista?

  • Domani è Carnevale, buone Frappe a tutti!!

  • Eh, non dalle mie parti: carnevale Ambrosiano!

  • Certo!
    Smentisco che i legami tra sindrome autistica (ben differente da autismo) e vaccinoprofilassi siano un'invenzione. Ci sono correlazioni ben precise e, visti i danni delle vaccinazioni a tutti i livelli (Diabete mellito giovanile, artrite reumatoide, cecità, sordità, strabismo convergente, morti in culla ecc. ecc.) non esiste già da tempo un rapporto di convenienza per la sanità pubblica. Considerato che circa un caso su cento viene evidenziato, alla "sanità pubblica" converrà fino a che tutti non chiederanno il rimborso (come è successo in Giappone). Allora cambierebbero le modalità e la somministrazione diventerebbe, spero, più coerente con i criteri scientifici che dovrebbero presiedere alle vaccinazioni.
    Comunque, veramente, eviti di fare disinformazione su questi argomenti che esulano molto dalla laurea in Chimica, col massimo rispetto per questo corso, uno dei più difficili tra tutte le facoltà universitarie.

  • Pam., la smetta lei. E se davvero è un medico si informi leggendo la letteratura scientifica aggiornata!
    Li ha letti gli articoli sul BMJ, The Lancet e così via che riportavo prima? Altrimenti un bel tacer non fu mai scritto. O lei è uno di quelli che ci campa con le campagne antivaccini o come consulente per le cause legali?

  • Per chi è interessato, ci sono gli articoli di MedBunker sui vaccini (un MEDICO, per chi ci tiene a queste cose :mrgreen: ) che cerca di sbugiardare le truffe e le panzane in medicina. Sono del 2009 quindi non tengono conto degli sviluppi recenti

    http://medbunker.blogspot.com/2009/11/vaccini-introduzione-i-parte.html
    http://medbunker.blogspot.com/2009/11/vaccini-wakefield-vaccini-autismo-e.html
    http://medbunker.blogspot.com/2009/11/vaccini-innocui-o-velenosi-iii-parte.html
    http://medbunker.blogspot.com/2009/12/vaccini-cosa-hanno-fatto-iv-parte.html

  • “Certo! Smentisco che i legami tra sindrome autistica (ben differente da autismo) e vaccinoprofilassi siano un’invenzione”

    Lo disse Pam e lo ribadì Pim.
    Poi, felici e contenti, gli asini ripresero a volare.

  • il bello del googlamento è che ti spara qui - in questo blog scientifico vero, tenuto da un capoccione di scienziato vero (anche se dice la cake :P ) che si adopera per far capire e illustrare il metodo scientifico in generale e nei dettagli con esempi ad hoc - dei rintronati signor-nessuno di ogni sorta, da quelli che scrivono quà con l'accento e linkano tonnellate di spazzatura a quelli che si dichiarano medici - e ahimè magari lo sono anche - e che hanno fatto, per motivi certo legati a stati nevrotici, di un certo argomento la loro ragione di vita e che, senza posseder alcun numero né umiltà né dubbio accusano il prossimo, nella fattispecie il Prof.Dott.Lup.Mann. Dario Bressanini, di non avere i numeri, di non aver alcuna umiltà né dubbio basando le loro certezze, invece che sulla scienza, sulla religione o sulle fandonie scientifiche più penose ma che fan loro più comodo.
    Fino a che non diventano aggressivi fanno perlomeno tenerezza, poi fanno solo pena.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Vaccine_controversies

  • @Yopenzo: APPLAUSI!

  • voi ridete ma a me fa inca##are che molti medici, nonostante la laurea, ci campino sulle paure della gente. E mi citano pure Ippocrate! mavaaciapairatt.....

    yop: il non direi MAI "La cake", direi "La torta". e invece di "Il cake" direi "Il tortino" :D

  • infatti bisogna dire "the cake"... che siamo poliglotta a fare, se no?... :P

  • Humm da dove iniziare. Ah si io la laurea in Chimica non ce l'ho ma ne ho una (+ PhD) di quelle che qui si ritengono "giuste" per parlare dell'argomento.

    Gli articoli citati da Pim sono quasi tutti di almeno di 20 anni fa quando, per dire, si usavano ancora i mercuriali per conservare le dosi multiple. Non sbagliati ma "datati".

    Li ho guardati tutti e sono tutti studi (anche su ampie popolazioni) in cui la vaccinazione non è mai sconsigliata. Sono "casi di complicanze da vaccini" che esistono sicuramente ma è stato verificato sia da enti governativi che non, che l'uso della vaccinazione diffusa ha diminuito la mortalità di un largo numero di popolazioni dagli anni 60 ad oggi. Vedi vaiolo.

    Per essere breve ri-cito un esempio portato da Pim (sono breve perché così mi leggete :D ): l'encefalopatia da morbillo. E' assolutamente vero che il vaccino può portare ad encefalopatia da morbillo: la questione è che l'incidenza dovuta al vaccino è 1 caso su 1milione. L'encefalopatia dovuta al virus contratto in modo "naturale" (biologico?) è 1 su 10mila.

    Rischiare 100mila volte più del necessario la testa di mio figlio non la ritengo una mossa intelligente.

  • Buongiorno, sono un medico.

    non ho capito bene (c'è un po' di confusione con i nick) ma "pim" è un medico? Un mio collega?

    Perchè se così fosse chiedo scusa a nome dei medici.

    Non mi dilungo perchè le discussioni sui vaccini riescono ad essere più lunghe e noiose di quelle sul calcio, il problema è che mentre di calcio ne capiscono un po' tutti a modo loro (siamo tutti allenatori no?) di vaccini dovrebbero capirne soprattutto i medici che, con la loro competenza, dovrebbero trasmettere informazioni, sicurezza e dati corretti ai pazienti ed al cittadino in generale.

    Ora, se pim è un medico, lo invito (da collega, amichevolmente, con fare quasi bonario) ad aggiornarsi e studiare un po', ché certe nozioni mi sembra siano arrugginite.

    Intanto sia chiara una cosa: il presunto nesso tra autismo e vaccini è poco più di una leggenda metropolitana, nata per l'interesse di un singolo (Wakefield) ormai radiato dall'albo dei medici e diventato simbolo di scorrettezza scientifica. Non esiste alcuna dimostrazione (ma nemmeno plausibilità né dato netto) che vi possa essere una correlazione tra i disturbi dello spettro autistico e la vaccinazione. E' molto più plausibile e percorribile, un nesso tra sindrome autistica ed inquinamento. Esistono delle basi genetiche della malattia, è abbastanza evidente e sono presenti pure alterazioni fisiche e fisiologiche (che con le vaccinazioni non hanno nulla a che vedere) ma sono indagati anche i fattori ambientali.

    Chi propaganda questa bufala ha in genere chiari e dichiarati interessi (economici) nel propagarla (ed in genere vende anche la cura per l'autismo, guarda un po' che disinteresse...).

    Ora, è vero che la scienza si evolve e chissà quante cose scopriremo da domani in poi, anche gravi, brutte e perchè no, anche tanti imbrogli da parte di chi deve tutelarci, ma cadere vittima delle "leggende" perchè lo leggiamo su internet è quanto di più stupido possa capitarci.
    Il collega "pim" ad esempio, potrebbe essere una delle vittime della disinformazione dilagante, siamo ridotti al fatto che molti navigatori diano più credito alle conigliette di Playboy che parlano di vaccini piuttosto che all'OMS (roba che Salk si rivolterebbe nella tomba). Negli USA per esempio, il movimento antivaccinista è guidato da una ex coniglietta e da Jim Carrey (lo ricordate in The Mask?) ed ha un buon successo (fa audience, attira voti, favorisce risarcimenti milionari non dovuti dallo stato) e lo stesso succede da noi.
    I nostri "antivaccinisti" più noti sono degli omeopati e, guardacaso, curano l'autismo con l'omeopatia. Non che omeopata sia un insulto, sia chiaro, ma non mi sembra la persona più adatta a discutere di "basi scientifiche".
    ;)

    Sulla "spaventosa" lista copiata dal collega "pim":

    Cito: "Comunque ecco quà una bibliografia di letterature medico scentifica su vaccini e autismo.
    Ma forse non è seria."

    Il problema non è che "non è seria" ma che con il tema vaccini/autismo non ha nulla a che vedere. In quella lunga lista, copiata per "impressionare" chi legge (tanto, chi vuoi che vada a controllare...vero?) non vi è un solo studio che dimostri questo presunto nesso. La maggioranza di quegli studi sono ricerche sulle vaccinazioni, su effetti collaterali, su casi clinici ed altro ma non ne leggo uno che parli di questo nesso.
    Cosa c'entra ad esempio uno studio (Leviton A., “Neurologic sequelae of pertussis immunization—1989”, J Child Neurol. 1989 Oct;4(4):311-4.) che parla di complicazioni neurologiche dopo una vaccinazione con l'autismo (che NON E' una malattia neurologica...) o un altro che descrive (Adverse events following immunization: AEFI in 17 children between 0 and 2 years of age) gli effetti collaterali di una vaccinazione e tra questi non vi è un solo caso descrivibile come "sindrome autistica"? Così tutti gli altri studi, un "copia/incolla" di propaganda ma che ad una prima lettura (basta leggere i titoli degli studi!) dimostra l'approssimazione, gli argomenti ed i "trucchi" di chi diffonde questa leggenda.

    Non mi soffermo sul fatto che moltissimi di quegli studi risalgano a 30, 40 e 50 anni fa...diciamo una lista non proprio aggiornata...

    C'è un altro particolare interessante: sono diversi gli studi che smentiscono questo nesso (giusto per ribadire che la scienza non esclude nessuna ipotesi) e pure l'evidenza lo smentisce, visto che da quando negli USA hanno rimosso il Thimerosal dai vaccini (principale "accusato" dagli antivaccinisti), l'incidenza di autismo non è diminuita di nemmeno un punto.

    Ora, visto che sono sicuro che il collega non avesse intenzione di prendere in giro chi legge, probabilmente si sarà trattato di una distrazione, vero, collega?
    Vedrai, una bella ripassata di immunologia, epidemiologia e virologia ed anche tu, com'è giusto che sia, capirai come chi ti ha inculcato la leggenda che i vaccini provochino l'autismo ti abbia preso pesantemente in giro.

    Non volevo dilungarmi...ma se provocate...
    :P

  • Rischiare 100 volte in più. Comunque il concetto è chiaro e corretto lo stesso, grazie doc.mol.

  • wewee, in effetti il tuo intervento di diretto interessato, in senso scientifico ma anche professionale, ci voleva anche per riscattare un'intera categoria professionale: la tua :D
    Comunque il medico tra pim e pam dovrebbe essere il secondo, anche se, in effetti, non saprei dire quale dei due è il peggiore...

  • In effeti yop doc.mol. non è molto avvezzo ai numeri ed al calcolo della probabilità.
    Oltre alla divisione "ruspante" da te segnalata si è dimenticato che nel confrontare i rischi di contrarre un' encefalopatia tra bambini vaccinati contro il morbillo e non
    deve aggiungere (o meglio moltiplicare) la probabilità che un bambino non vaccinato sia contagiato da morbillo.
    Naturalmente è del tutto possibile che anche tenendo conto di ciò il rischio sia minore per i primi, ma con numeri diversi.
    Ovviamente la frase sulla testa del figlio fa molto più effetto con numeri grandi.

  • Miii che fuso che sono! Ho 39 di febbre e si vede tutta! Chiedo umilmente venia al mio peer reviewer!

  • alby, ovviamente volevi scrivere "... (o meglio moltiplicare) la probabilità che un bambino non-non ;) vaccinato sia contagiato da morbillo."...

  • C'è un famoso e richiesto pediatra "allergologo" delle mie parti che usa metodi del genere.

    Entrando in casa della biscugina della madre di mio figlio, a tre o quattro metri dalla bambina "sofferente", mai viitata prima:

    "Signora, questa bambina è allergica! E anche lei lo è!"

    E giù divieti a mangiare, bere e respirare qualsiasi cosa, eccetera, eccetera.

    Come potrete immaginare è richiestissimo e stimato un terapeuta eccezionale!

    Avete presenti quei sacerdoti preconciliari, specializzati nel confessare donne in premenopausa delle quali riuscivano a scatenare furori uterini e dozzine di pateravegloria platealmente e divotamente recitati alla balaustra della cappelletta della beatasempreverginemaria a fianco del confessionale?

    Chissà perché mi è tornato in mente don C. che esercitava in questo modo il suo ministero quando ancora regnava Papa Giovanni XXIII.

  • La probabilità che si contragga il morbillo è inversamente proporzionale al numero di bambini vaccinati. Una statistica precisa non si può fare perché dipende dal livello di immunizzazione della popolazione o sottopopolazione presa in esame.

    Ottenendo un buon numero di individui ben caratterizzati (background, fattori di rischio, esposizione, ecc) e presumendo una distribuzione normale (Gaussiana) della popolazione si potrebbe fare un'analisi di regressione (o lineare o logaritmica) confrontando varie popolazioni di bambini più o meno esposti. A sua volta tutto di potrebbe correlare con i singoli fattori di rischio.

    Inoltre è stato dimostrato che una popolazione immunitariamente "forte" protegge anche gli individui deboli da quel punto di vista come gli immunodepressi per la chemioterapia o le leucemie.

    I reviewer mi perseguitano anche sul tuo blog Dario! Volevo scrivere 100 ma mi è scappato il "mila" causa tempesta di citochine.

  • Visite private a pagamento, ovviamente.

  • Ai miei tempi, quelli di don C. o poco posteriori, non c'era o non era usato il vaccino contro il morbillo e non riesco a ricordare un mio compagno di scuola che non lo avesse contratto.
    Ma forse ero confuso dalla febbre causata dal morbillo.

    In compenso si vedevano ancora parecchi bambini con il tutore alle gambe dovuto alla poliomielite.

  • Già che ci sei doc.mol fai review anche per la frase che hai scritto:
    "E’ assolutamente vero che il vaccino può portare ad encefalopatia da morbillo: la questione è che l’incidenza dovuta al vaccino è 1 caso su 1milione".
    Dato che è scorretta.
    Visto che qui
    http://www.levaccinazioni.it/informagente/vaccinazioni/morbillo.htm
    si sostiene (direi a ragion veduta) che "il vaccino non provoca encefalite e meningite"
    per il semplice fatto che i casi di ebcefalite su una popolazione di vaccinati e di non vaccinati sono uguali.

    Comunque ricordiamo anche che il vaccino per il morbillo NON è obbligatorio in Italia.

  • P.S: prima che qualche yopenzo di turno faccia il precisetti ;-) occorre aggiungere che l' incidenza dell' encefalite è = tra vaccinati e non quando entrambi non hanno contratto il morbillo.

  • Ehem, Dario, una piccola precisazione, direi che i bambini non si "ammalano" di autismo, ma che ne viene fatta la diagnosi.
    Arrivati a una certa etá si comincia a notare che qualcosa non torna nel modo di interagire del bimbo col mondo, ma la diagnosi puó anche arrivare solo in etá adolescenziale o adulta, soprattutto in casi di autismo "funzionale" o Asperger..

    Ci sono sempre piú chiari indizi che l'autismo abbia una fortissima base genetica, ma con influenze epigenetiche.

    Non sembra ci sia UN gene predisponente, ma vari geni che contribuiscono in varia maniera.
    Un paio di articoli in merito, se interessa:

    http://www.nature.com/nrg/journal/v12/n7/full/nrg3022.html?WT.ec_id=NRG-201107

    http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1364661311001458

  • ho messo un post e non lo vedo, che sia finito in moderazione?

  • Per un lungo attimo, lungo tanto quanto la lista di pubblicazioni citate da pim sommata agli scritti di pam, ho avuto il timore di essere un "natural born killer" a mia insaputa ... ho sottoposto i miei due figli a tutte le vaccinazioni di rito.

    D'altro canto appartengo alla generazione che ha assunto, suo malgrado, la famigerata zolletta di zucchero con vaccino antipolio, che altro ci si può aspettare da uno che ha subito una tale costrizione?

    Ringrazio gli esperti intervenuti per avermi sollevato dall'atroce dubbio.

  • Allora mi diverto anche io a citare, chissà che non finisca in moderazione!

    http://www.nhs.uk/Conditions/Chickenpox/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Diphtheria/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/conditions/measles/pages/complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Hepatitis-B/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Genital-herpes/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Meningitis/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Mumps/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Whooping-cough/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Rubella/Pages/Complications.aspx
    http://www.nhs.uk/Conditions/Tetanus/Pages/Complications.aspx

    Questi vengono dal sito del NHS (National Health Service) inglese.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Poliomielite

    Sul sito italiano di epidemiologia dell'ISS, http://www.epicentro.iss.it/default.asp, si trova qualcos'altro a navigare, ma a mio giudizio sono migliori le pagine del NHS (e non per esterofilia).

    Infine, i miei due cent di esperienza personale. Non conosco direttamente nessuna persona che abbia avuto danni permanenti da vaccino, includendo i figli di parenti e conoscenti siamo ad alcune centinaia di persone. Ho dovuto vaccinarmi e fare vaccinare tutti i miei collaboratori, a causa del lavoro che faccio, per diverse patologie trasmissibili, nessuna di queste ha contratto alcuna patologia.
    Nella mia famiglia posso contare: uno prozio colpito da poliomielite in forma grave, con la perdita dell'uso di una gamba. Un prozio morto di tetano per il graffio di un gatto. Un prozio morto di spagnola. Un nonno morto di cirrosi epatica, come causa di una epatite B precedente. Uno zio con danni permanenti da parotite, contratta in età adulta. Se ci dovessimo basare sulla mia, di esperienza, non avrei dubbi sullo scegliere o meno la vaccinazione.

  • Alby i dati sul sito che mi hai dato sono interpretati male dalle fonti
    Se un bambino ha per esempio un'immunodeficienza non diagnosticata (raro ma può succedere) e fai il vaccino con virus attenuati può sviluppare la malattia con tutte le sue conseguenze. Il vacvino in sé, hai ragione tu, non è pericoloso.

  • [...] statistico ma credetemi: è così che va la vita, non credete a chi vi racconta il contrario. Un vaccino testato Seguo come voi con interesse l’evoluzione dell’infuenza A(H1N1), e con eguale interesse il [...]

  • http://attentiallebufale.it/sun-tzu/pandemirx-e-narcolessia-atto-finale/

    Forse era meglio se queste persone si fossero fatti la "suina", tra l'altro era una blanda influenza.

  • Il tasso di narcolessia è 6 casi per 100.000 persone; dall'articolo citato indica il 13% come incidenza naturale della malattia. Quindi indicativamente una di quelle sei persone si sarebbe ammalata senza vaccino.

    Il tasso di mortalità per l'influenza H1N1 è stato dello 0.5 per mille, quindi 50 casi ogni 100.000. Tra l'altro, mi sembra che la morte sia un effetto collaterale abbastanza grave dell'influenza: potendo scegliere io personalmente preferirei la narcolessia, ma capisco che i gusti sono gusti.

    A proposito, 50 > 6 è una cosa da chimici o da medici?

  • copio e incollo da Wikipedia:

    La narcolessia è una patologia non molto comune, negli Stati Uniti ha una frequenza di circa 3-16 per 10.000 e colpisce uomini e donne con uguale frequenza, mentre in Giappone l'incidenza è di circa 1 su 600 (16 per 10.000). Tipicamente si manifesta durante la pubertà con una età di esordio compresa tra i 15 e i 30 anni.

  • @chino: chissà perchè la "normale" influenza viene così sottovalutata.
    Certo non spaventa come l' AIDS (ai bei tempi) o gli squali o il crimine organizzato, solo che anche in un Paese molto medicalizzato come l' Italia causa diverse migliaia di morti all' anno.
    Non ultimo perchè la campagna di vaccinazione che si effettua ogni anno pur essendo piuttosto costosa per le tasche dei contribuenti non riesce a raggiungere percentuali accettabili di copertura vaccinale sulle categorie a rischio.
    Al di là del fatto che il vaccino anti-influenzale (assai conveniente per le case produttrici visto che è un mercato con milioni di dosi ogni anno da spartirsi in poche big company) ha percentuali di efficacia buone ma nettamente inferiori ai vaccini "classici" per malattie ad alta mortalità

  • Alby,
    i vaccini sono cari, non c'è dubbio. Non mi sembra che le automobili o i telefoni cellulari li regali qualcuno, del resto: le big pharma non lavorano in perdita, quelle che lo fanno, semplicemente, chiudono, come qualsiasi altra multinazionale (vedi Polaroid o Blockbuster).
    C'è una cosa che non tutti sanno: fare un vaccino non è così semplice, con un gentile eufemismo potremmo dire che si tratta di un grosso dito nel c**o. Con tanto di unghie.
    Già preparare il bulk del vaccino richiede delle competenze estremamente elevate. Prendiamo a esempio il vaccino split: vanno fatti crescere i virus, solo quelli e solo i ceppi che servono, in ambienti a contaminazione controllata (per evitare contaminazioni dall'esterno all'interno) in atmosfera negativa (in depressione per evitare contaminazioni dall'interno all'esterno). Poi vanno frammentati, ultrafiltrati, ultracentrifugati, purificati. Non avete idea di cosa voglia dire lavorare in quegli ambienti: in confronto, i chirurghi ospedalieri sono in canottiera e mutande. Chi ci lavori prende comunque un salario stabilito dal normale contratto dei chimici e gli operatori portano a casa un migliaio di euro al mese netto. Una volta ottenuto il bulk, deve essere fatto il confezionamento primario, quello che lo mantiene sterile ed isolato dall'ambiente esterno: visto che si tratta di prodotti biologici che non possono essere sottoposti a sterilizzazione terminale, tutte le operazioni devono essere effettuate in assoluta asepsi; attualmente si utilizza la tecnologia del confinamento, usando degli enormi glove-box che contengono sia le macchine che i materiali necessari, dove qualsiasi cosa viene introdotta va sterilizzata con i più vari metodi. Bene, non sempre la costruzione di questi sistemi di confinamento va a buon fine: a volte non si riescono a validare i sistemi, o addirittura le fabbriche. So di casi in cui dei reparti sono stati chiusi senza essere MAI riusciti a produrre un solo pezzo. Infine, non è detto che tutti i lotti di tutti i vaccini siano approvati per l'utilizzo: il tasso di respingimento per i vaccini è abbastanza alto. Non mi risulta che siano mai stati respinti lotti di prodotto omeopatico per basso titoli di principio attivo.

    Il prezzo dei prodotti farmaceutici dovrebbe giustamente essere correlato al loro costo di produzione. Ma se ci pensate, non è così per quasi nulla al mondo. Forse che un chilo di pomodori in estate vale davvero 3 euro, quando li distruggiamo a camionate per eccesso di produzione? Vi sembra sensato che il costo del marketing dei prodotti sia spesso superiore alle spese di produzione? Sapevate che il costo della manodopera necessaria alla costruzione per un'auto viaggia intorno all'8%, e comprende (normalmente) anche lo stipendio dell'amministratore delegato e di tutti gli indiretti?

    Va là, parliamo di besciamella, che quella fa meno male al fegato...

  • No chino la besciamella è eccessivamente calorica.

    E' vero che il costo dei prodotti (farmaceutici e non) ha una debole correlazione con il prezzo di vendita, ma questa è la norma in economia visto che il prezzo dipende da molti fattori.
    Solo che i prodotti farmaceutici sono un po' particolari, vedi in genere servono ai malati non ai sani, anche se per le industrie il fatturato si fa spesso vendendoli ai sani, oppure vendendo prodotti tipo i "ricostituenti" e roba simile (chiedere a Garattini per ulteriori dettagli).

    Poi non so perchè tu voglia considerare i vaccini dell' influenza (quelli di cui parlavo io) insieme al calderone degli altri vaccini e non come caso a sè (viste le loro particolarità).

    Provo a ripetere il messaggio dato che non sono stato chiaro (o forse tu sei portatore temporaneo di orgoglio professionale ferito):
    in Italia la vaccinazione anti-influenzale viene effettuata
    pochissimo dai soggetti a rischio (a parte gli anziani), per cui questi muoiono 8-) in quantità inaccettabile proprio perchè NON si vaccinano.
    Al contempo moltissimi soggetti non a rischio assumono i vaccini, con spreco di risorse sia private (la mamma ansiosa) sia pubbliche.
    Infatti è da anni il Ministero insiste con la vaccinazione per alcune categorie di personale statale non a scopo medico ma con la giustificazione, non validata dalle statistiche, che se ci fosse un' epidemia eccezionale alcuni servizi pubblici essenziali sarebbero messi a rischio per i troppi ammalati impossibilitati a lavorare. E by the way questo motivo ben documentato e razionale che molti medici evitano di vaccinarsi ogni anno per l' influenza stagionale.

  • Salve a tutti, ho letto un po' a proposito dei vaccini, sia dalla parte della scienza ufficiale (La cattiva scienza di Ben Goldacre, tutti gli articoli di medbunker a proposito, post e libri di Dario Bressanini, …) sia da parte degli antivaccinisti (soprattutto siti e spezzoni di conferenze).

    Le critiche degli antivaccinisti mi sembrano spesso ridicole (soprattutto quando affermano che l'omeopatia potrebbe essere usata al posto dei vaccini) e mi pare inoltre che la scienza ufficiale abbia risposte ben precise a tutti i dubbi degli antivaccinisti.

    L'unico punto a cui non ho ancora trovato una risposta efficace è il fatto che, secondo le statistiche che mostrano (e la cui veridicità non riesco a confermare), la contagiosità e la mortalità delle malattie contro cui sono stati inventati i vaccini era già in fase calante e i vaccini non avrebbero fatto altro che cavalcare un trend già dettato da norme igieniche più stringenti. La loro congettura è che si mostrino sempre i dati statistici dall'introduzione del vaccino in poi, ma mai i dati precedenti, dati che a loro parere invaliderebbero l'efficacia delle vaccinazioni. Qua alcuni grafici a proposito del morbillo:

    http://childhealthsafety.files.wordpress.com/2009/01/0707275measleslog.jpg
    http://childhealthsafety.files.wordpress.com/2009/01/measlesmortalityusa1971-75_1.jpg
    http://www.whale.to/m/measle1.gif
    http://www.whale.to/b/UK-Measles-1838-1978.gif

    Qua una pagina con grafici di varie malattie: http://www.vaclib.org/sites/debate/web1.html

    Sono veri questi dati?

    Grazie mille per le risposte.

  • A Paolo C.
    Sì, i dati http://www.vaclib.org/sites/debate/web1.html sono veri e trovi di simili anche della ISTAT. Degli altri non mi sono mai informato. E vorrei dirti che tra gli antivaccinisti ci sono persone serie, medici e pediatri, come ciarlatani (la cui amicizia con i pro vaccinisti è discutibile). Ti consiglierei il libro " Bambini super-vaccinati; saperne di più per una scelta responsabile" di Eugenio Serravalle. Un pediatra (mi pare) contrario ai vaccini (ma tratta l'argomento in modo neutrale) dove illustra i perché e dovi trovi anche le statistiche di cui chiedevi la veridicità

  • @ Paolo C. e Stefano
    Mi sembra normale che l'incidenza di una malattia si riduca di molto anche prima della scoperta del vaccino. Dopo l'identificazione di una malattia si prendono le precauzioni per non essere contagiati e si studiano le cure (ad esempio per l'aids non esiste il vaccino, ma si possono prendere efficaci precauzioni per non essere contagiati e anche chi è contagiato può sopravvivere per decenni invece di pochissimi anni come succedeva all'inizio). Poi la soluzione definitiva arriva solo con il vaccino.
    L'opportunità di vaccinarsi o meno deve essere sempre valutata soppesando rischi e benefici: ad esempio se la probabilità di contagio è molto bassa e la malattia non particolarmente grave mentre gli effetti collaterali sono probali e gravi, allora si può decidere di non utilizzare il vaccino. Ma nella maggior parte dei casi i vantaggi della vaccinazione sono enormi.
    Secondo la mia personale opinione, la generica e indiscriminata opposizione all'esistenza di tutti i vaccini è solo un'altra dimostrazione della follia che pervade la nostra epoca.

  • @ echo72; commento del 27 maggio

    Certo tuttavia bisogna osservare quanto è rilevante la conoscienza della malattia sulla caduta dei casi accertati dato che le malattie infettive hanno un inizio, un picco e una fine; e che la maggior parte delle malattie infettive sono state sconfitte dalla miglioria delle condizioni alimentari e igieniche. Ad esempio peste e colera. Non sono state sconfitte dai vaccini, non sono state sconfitte dalla prevenzioni mediche ma semplicemente dal decorso del tempo (il corpo umano, crazione all'evoluzione, diventa col tempo forte contro determinate malattie che lo assillano) e dalle migliorie alimentari

  • Stefano, che "il corpo umano, crazione all’evoluzione, diventa col tempo forte contro determinate malattie che lo assillano" è una sciocchezza che gira spesso nei circoli antivaccini ma è priva di senso scientifico

  • Sono un pediatra vaccinatore, con figli vaccinati regolarmente anche contro l'influenza. Quando è uscito ho fatto anche quello contro l'H1N1. Nella mia esperienza non ho visto danni da vaccino, ma ricordo una compagna alle elementari con i tutori dette tue foto, aveva avuto la polio. Ricordo tantissimi casi di morbillo fino al 95, febbrone, polmoniti e otiti. Ricordo ancora una bimba di 10 anni con una encefalite post morbillo( virus selvaggio), ho giurato che non ne avrei mai provocata una non vaccinando.
    Da giovane medico ricordo una grande emozione: ho conosciuto il professor Sabin ad un congresso,gli siamo debitori di tanto.
    Trovo questo articolo fantastico, lo userò, se posso, quando parlo ai genitori della necessità di vaccinare,di non abbassare la guardia.

  • Claudio (l'altro) 24 maggio 2013 alle 11:23

    @Stefano.
    Alcune malattie hanno l'andamento che dici, come la peste. Se una malattia contagiosa è tanto virulenta da sterminare una popolazione lasciando in vita solo pochi individui sani, come fece la peste nera, i sopravvissuti sono solo gli individui naturalmente immuni o immunizzati che hanno passato la selezione naturale, quindi le ondate successive saranno sempre meno virulente, perché trovano una popolazione discendente dagli individui col sistema immunitario adatto a resistergli.

    Ma le malattie poco virulente, come il morbillo, in cui solo pochi casi su migliaia di contagiati sviluppano complicazioni, non seguono questo andamento: non creano pressione selettiva sulla specie contagiata. Dal punto di vista di Matrigna Natura, o delle leggi dell'evoluzione, quelle poche migliaia o centinaia di morti e storpiati a fronte di milioni di contagiati sono una sciocchezza, che la specie può permettersi di perdere tranquillamente.

    Dal punto di vista Umano invece, è giusto fare tutto il possibile per evitare anche quelle poche migliaia di morti o menomati, usando tutte le armi efficaci (nel caso del morbillo, il vaccino).
    La Natura è cieca e sorda, l'Uomo ha una coscienza.

  • [...] Un vaccino testato Mi piace:Mi piace Caricamento... [...]

  • @Dario

    nella parte conclusiva del tuo post scrivi:
    "Un dato che non conosco è che mi piacerebbe conoscere è l’efficacia di questo vaccino, il grado di protezione offerto"
    In effetti....

    http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/2014-04-11/tamiflu-famaco-venduto-tutto-130837.php

  • Corrado

    Tu hai compreso a chi fa riferimento crucchen Franz