Consigli

Naso che cola, naso chiuso, starnuti, brividi: ecco cosa fare

08 gennaio 2024
Raffreddore, cosa serve davvero

Raffreddori e sindromi influenzali sono malanni tipici delle stagioni fredde, colpa dei numerosi virus che circolano grazie a starnuti e colpi di tosse. Per le pubblicità basta un farmaco per rimettersi subito in sesto. Ma contro i malanni di stagione non c'è medicinale che tenga: meglio assecondare l'organismo e stare a riposo.

«E la tua giornata può ripartire». Il messaggio degli spot è sempre lo stesso. Febbre, sintomi influenzali o da raffreddamento? Non c’è problema: compri il medicinale pubblicizzato, ne ingurgiti una dose e la vita ti sorride. Puoi andare subito al lavoro o a cena fuori. Perché, come per magia, il naso torna libero, spariscono febbre, starnuti, mal di gola e dolore muscolare. Peccato che per curare il raffreddore, come anche l’influenza, i farmaci servano a ben poco. Va fatto tutto il contrario di quello che consiglia la pubblicità: bisogna starsene a riposo, per permettere al malanno di stagione (leggi il nostro approfondimento) di fare il suo corso e guarire spontaneamente nel giro di qualche giorno. 

Per curare il raffreddore, come anche l’influenza, i farmaci servono a ben poco, anche se la pubblicità ci fa vedere guarigioni rapide e complete. In realtà, nessun farmaco è capace di fare una cosa del genere. Spray, compresse e sciroppi sono utili solo per tenere a bada i sintomi, quando sono fastidiosi, ma non velocizzano il decorso perché non agiscono sulla causa. Contengono infatti decongestionati, antistaminici, antitussivi, mucolitici, antifebbrili o antidolorifici: nessuno attivo sugli agenti infettivi. Per guarire non esiste rimedio utile, se non il riposo, che permette all’organismo di impiegare le nostre energie verso la difesa e debellare virus e batteri. Inoltre, molti di questi farmaci non sono affatto supportati da chiare e valide prove di efficacia, mentre al contrario possono esporci ad alcuni inutili rischi.

I consigli per contrastare il raffreddore  

  • Blocca il contagio. L’influenza si trasmette per via aerea, con le goccioline di saliva, ma anche con le mani contaminate. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante rispettare un’etichetta respiratoria: quindi, copri bocca e naso con un fazzoletto quando devi starnutire o tossire ed evita di toccare oggetti comuni con le mani sporche. Ma soprattutto indossa una mascherina a protezione degli altri, se proprio non possiamo rimanere a casa. In questi due speciali ti diciamo in quali casi crediamo sia meglio che la indossi o quando sei tenuto a indossarla. Lava le mani per almeno 15-30 secondi quando arrivi a casa e al lavoro. Basta acqua e sapone, non serve altro. Eviti così di contagiarti e di contagiare gli altri.
  • Bevi molti liquidi. Che tu abbia il naso chiuso o che cola, hai sempre bisogno di integrare liquidi. L’idratazione è utile sotto vari punti di vista: può aiutarti a rendere il muco più fluido e a liberartene; ti aiuta a reintegrare i fluidi persi, se il naso cola copiosamente; ti idrata la gola, che si irrita per colpa dello “scolo retronasale”, dandoti la tosse. Bere acqua è sufficiente, ma brodo, succhi di frutta e tè vanno bene.
  • Fai un lavaggio nasale con soluzione ipertonica. È forse il rimedio più efficace tra quelli consigliabili. Per fare i lavaggi, non servono particolari spray o flaconcini a base di acque di mare o termali: è più che sufficiente della soluzione ipertonica, che si acquista in farmacia a prezzi ben più contenuti. Puoi anche fare il lavaggio nasale con il nebulizzatore per l’aerosol, come ti spieghiamo in questo speciale 
  • Usa con cautela i decongestionanti spray nasali. Non ti diciamo di non usare gli spray nasali per liberare il naso ma di farlo per poco tempo e di fare attenzione ad avvertenze e controindicazioni. Molti farmaci che si offrono di liberare il naso e farvi respirare meglio, in forma di spray nasale o gocce, contengono principi attivi ad azione decongestionante, come la fenilefrina, l’oxymetazolina o la nafazolina, che riducono l’edema delle mucose nasali. Questi farmaci alleviano il senso di naso chiuso agendo direttamente sui vasi sanguigni della mucosa nasale e seppur utili nel breve tempo, se usati eccessivamente o per un lungo periodo possono dare effetti indesiderati anche spiacevoli. Se usati per più di 2-3 giorni di seguito, possono smettere di funzionare o addirittura darvi una congestione nasale cosiddetta “di rimbalzo”, perché provocata proprio dall’uso prolungato. E nonostante siano applicati localmente, in casi rari provocano cefalea, tachicardia e bradicardia riflessa, palpitazioni e rialzi di pressione sanguigna.  Per questi motivi, sono controindicati nei bambini al di sotto dei 12 anni e vanno impiegati con molta cautela, dietro parere del medico, negli anziani, nei pazienti ipertesi, cardiopatici o affetti da malattie vascolari occlusive (ad es. sindrome di Raynaud), ma anche nei pazienti con ipertrofia prostatica, per il pericolo di ritenzione urinaria. 
  • Attenzione ai farmaci che contengono pseudoefedrina: i medicinali per i sintomi di raffreddore ed influenza che contengono questo principio attivo decongestionante sono attualmente sotto revisione da parte dell’Agenzia europea del farmaco, a seguito della segnalazione di casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS), condizioni che colpiscono i vasi sanguigni del cervello e che possono comportare un ridotto afflusso di sangue (ischemia) mettendo a rischio la salute e la vita dei pazienti. Recentemente l’Agenzia francese del farmaco – l’ente che ha formalmente richiesto a EMA di iniziare la revisione dei dati di sicurezza dei farmaci a base di pseudoefedrina – ha ufficialmente sconsigliato ai propri cittadini di utilizzare farmaci a base di pseudoefedrina per il sollievo dei sintomi di congestione nasale. In questo speciale ti diciamo quali farmaci la contengono.
  • Canfora, mentolo, eucalipto. Questi oli essenziali balsamici, usati per liberare le vie respiratorie, non devono essere assunti oralmente o inalati da bambini sotto i sei anni d’età, non solo per le potenziali reazioni allergiche (con rischio di broncospasmo), ma anche per il rischio di effetti indesiderati neurologici, in particolare convulsioni. Si possono trovare, per esempio, nel famoso Vicks vaporub
  • La febbre abbassala solo se da malessere. I farmaci ad azione antifebbrile (come il paracetamolo o l’ibuprofene) vanno usati quando la febbre è alta e mal tollerata. Se il rialzo della temperatura è moderato e i sintomi sono sopportabili, assumere un farmaco antifebbrile non è strettamente necessario: la febbre è una reazione utile per l'organismo, perché contrasta la proliferazione degli agenti infettivi e accresce l'efficienza delle difese immunitarie. Dunque è sconsigliabile sforzarsi di tenere bassa la febbre a ogni costo, se non per attenuare i sintomi più fastidiosi e favorire il riposo. Leggi i nostri speciali per sapere tutto sulla febbre e tutto sulla gestione della febbre nel bambino e consulta  la nostra guida per scegliere, tra i tanti modelli presenti sul mercato, il termometro per misurare la febbre.
  • Tosse e mal di gola, un rimedio solo. Il muco può irritare la gola quando scola posteriormente. Per lenire le mucose arrossate e ridurre anche lo stimolo a tossire, il miele è un ottimo rimedio, sia al cucchiaio, sia sciolto in una bevanda calda. Possono essere utili gli sciroppi a base zuccherina o anche solo succhiare delle caramelle dure: stimolano la produzione di saliva, che ha un effetto emolliente sulle mucose. Gli sciroppi per la tosse, invece, servono a molto poco, come ti spieghiamo qui. Se il dolore alla gola è molto forte, compresse di paracetamolo e ibuprofene (gli stessi usati per la febbre, mal di testa e dolori muscolari) possono ridurre il dolore. E anche in questo caso, i farmaci sotto forma di spray, collutori, pastiglie e caramelle fanno molto poco per il mal di gola
  • Più principi attivi non danno più benefici. Molti farmaci sponsorizzati per i sintomi influenzali (febbre, mal di testa, dolori muscolari, …)  contengono non uno, ma più principi attivi. Di solito associano un decongestionante nasale ad un antidolorifico/antipiretico (come il paracetamolo) o ad un antistaminico (come la prometazina o la clorfenamina, che danno sonnolenza e non aiutano granché con la congestione e la secrezione nasale). Non ci sono prove che queste combinazioni offrano benefici maggiori rispetto all’assunzione di solo paracetamolo nelle dosi adeguate, mentre la possibilità di effetti indesiderati è sicuramente maggiore.
  • Attenzione ai sovradosaggi involontari. Per il motivo appena spiegato, è possibile che assumendo farmaci pubblicizzati per scopi diversi (uno per la febbre e mal di testa, uno per i dolori muscolari, uno per sintomi influenzali in generale, …) si finisca poi per assumere sempre gli stessi principi attivi in dosi elevate. Il paracetamolo, per esempio, è presente in molte formulazioni. Fate attenzione: leggete sempre le composizioni e ricordatevi di non assumere mai più di 4 grammi di paracetamolo al giorno. Con i bambini occorre stare ancora più attenti: consulta il nostro calcolatore per controllare quanto ibuprofene o tachipirina devi somministrare.
  • Vitamina C ad alte dosi: non previene, né cura il raffreddore. Oltre che nei cibi o negli integratori, la vitamina C la si può ritrovare in alcuni farmaci per i sintomi da raffreddamento, associata a vari principi attivi ad azione antifebbrile, decongestionante o antinfiammatoria. Non abbiamo prove dell’utilità dell’assumere questa vitamina in dosi elevate (si intende 10 volte le quantità necessarie ogni giorno per il nostro benessere, vale a dire 105 mg per gli uomini, 85 mg per le donne) né per prevenire, né per curare raffreddori e malanni invernali.  Gli studi disponibili ci dicono che chi assume 1 gr di vitamina C ogni giorno come abitudine avrà tanti raffreddori quanti chi ne assume il giusto, con la dieta: nei primi, forse, i raffreddori potrebbero durare leggermente meno; al contrario, gli studi sono concordi nel dire che assumere alte dosi di vitamina C quando si inizia a stare male non velocizza la guarigione o riduce la severità dei sintomi. Per coprire le nostre necessità, è quindi sufficiente una bella spremuta di un’arancia e mezza (ognuna contiene circa 75 mg della vitamina).

Leggi anche tutti i nostri consigli su quando è utile fare l'aerosol e scopri come riconoscere una reazione allergica ad un farmaco.

FAQ

Rispondiamo ai dubbi più frequenti sul raffreddore.

Ma se ho il raffreddore può essere Covid?

Sia il Covid che il raffreddore comune sono malattie respiratorie contagiose, ma causate da virus differenti. Mentre il Covid è causato da un solo virus, il SARS-COV-2, il raffreddore può essere causato da rinovirus, adenovirus e coronavirus stagionali (da non confondere con il  SARS-COV-2). Poiché hanno sintomi simili, è difficile fare una diagnosi precisa sulla base dei soli sintomi e senza un test molecolare o antigenico specifico (leggi il nostro speciale tamponi per approfondimenti.

In linea generale però, l’intensità e il modo in cui si manifestano i sintomi può essere differente. I sintomi del raffreddore sono lievi e si manifestano gradualmente mentre quelli del Covid sono più intensi e iniziano più bruscamente. Il raffreddore esordisce entro due o tre giorni dall’infezione con mal di gola o gola irritata e prosegue con naso che cola, naso chiuso, starnuti e un lieve malessere generale. Il mal di testa e la febbre non sono sintomi comuni, anche se all’inizio del raffreddore può comparire una temperatura lievemente elevata. In diversi casi può comparire anche una leggere tosse. Il raffreddore generalmente non provoca seri problemi di salute e nella maggior parte dei casi si inizia a stare meglio dopo un paio di giorni.

Leggi anche il nostro speciale su quale farmaco utilizzare se si hanno sintomi influenzali.

Quanto può durare il raffreddore?
Un vecchio detto dice che il raffreddore, se non curato, dura ben una settimana, ma se curato dura solo sette giorni! In queste poche parole è racchiuso molto più buon senso di quello che si può intuire da molte pubblicità, che mostrano giovani adulti in carriera lanciarsi fuori dal letto dopo due sorsate di qualche fantomatica calda cura. Ecco, non c’è quanto di meno realistico e più sbagliato. Prima di tutto perché i farmaci non curano l’infezione virale che causa il raffreddore, né favoriscono la guarigione. Secondo, perché i farmaci tamponano semplicemente i sintomi, mentre l’infezione prosegue il suo corso, lasciando noi forse liberi di lavorare o goderci la giornata ma anche di spargere il virus tra amici, parenti e colleghi. Purtroppo con i malanni invernali bisogna prima di tutto avere pazienza: quanta? Abbastanza. I dati di letteratura ci dicono che mediamente – dopo una incubazione che può variare dalle 24 alle 72 ore – il raffreddore può durare dai 3 ai 10 giorni in un soggetto tutto sommato sano. E parliamo solo della fase acuta: se consideriamo gli strascichi il raffreddore può complicare il nostro quotidiano per circa due settimane. E la tosse può durare anche un mese, o di più, per via dell’infiammazione prolungata delle vie aeree. Lo spieghiamo nel dossier sulla tosse
E' possibile prevenire il raffreddore?
Sarebbe bello poter rispondere con chiarezza “sì, si può prevenire” ma sapremmo di andare contro a dei fatti incontrovertibili: ogni anno, almeno il 10% degli italiani viene allettato da qualche forma influenzale. E spesso si tratta di brutti raffreddori causati da rinovirus, coronavirus stagionali e altri agenti infettivi che circolano comunemente durante l’inverno e causano sintomi sovrapponibili. E se si hanno bambini in casa, è quasi certo di ammalarsi per gli adulti che gli gravitano attorno, visto che i bambini in età prescolare possono soffrire di raffreddore in media una mezza dozzina di volte all’anno. Insomma, è davvero difficile schivare le decine di virus che circolano nei mesi freddi. Quello che possiamo fare è provare a ridurre il rischio il più possibile di venire infettati: evitare quanto più si può di frequentare luoghi chiusi ed affollati, se si è costretti (come nel caso dei mezzi pubblici) possiamo indossare una mascherina Ffp2, che aderisce bene al volto ed ha ottima capacità filtrante in ingresso ed uscita; adottare le buone norme di igiene respiratoria e durante l’anno mantenere una buona attività fisica e una alimentazione bilanciata, le uniche due armi utili a rafforzare il sistema immunitario. Come vi spieghiamo qui e in questo dossier non ci sono bustine, pillole o capsule che per magia rendano a prova di proiettile il nostro sistema immunitario.