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_ scritto il 26.05.2025 alle ore 18:01 _ 11 letture
Dodicesima puntata della serie dedicata a Slay the Princess, una visual novel horror in cui il nostro compito è molto semplice: dobbiamo uccidere la principessa.
Un incubo interattivo: la prigione della mente
"Slay the Princess" è un racconto videoludico e narrativo in cui il protagonista, guidato (o forse tormentato) da più voci interiori, si ritrova immerso in una missione apparentemente semplice: uccidere una principessa. Ma nulla in questa realtà è come sembra. Il luogo, un’oscura cabina nel bosco, si trasforma presto in un labirinto psicologico dove ogni decisione ha conseguenze imprevedibili.
La principessa: prigioniera o minaccia?
Scendendo nel seminterrato della cabina, il protagonista incontra finalmente la principessa. Tutt’altro che una fanciulla in pericolo, la figura che si presenta è disturbante: incatenata, con la testa imprigionata in una gabbia, incarna sofferenza e potenziale distruzione.
La tensione cresce. Le voci interiori discutono sulla moralità dell'omicidio, sulla realtà dell'esperienza e sul senso della missione. La principessa, muta o minacciosa a seconda delle azioni, sembra portatrice di verità nascoste.
La scelta fatale: uccidere o liberare?
Alla fine, la lama viene calata: la principessa viene uccisa. Il protagonista sopravvive, ma invece di trovare pace, viene accolto in una finta eternità felice. Un paradiso artificiale. La beatitudine forzata diventa essa stessa una prigione.
Rifiutare la felicità
Rifiutando l’illusione, il protagonista decide di porre fine alla propria esistenza. Un suicidio non per disperazione, ma come atto di ribellione. Ma con la morte, il ciclo ricomincia.
Il mondo si “resettata”, ma qualcosa è cambiato. L’ambiente è più marcio, l’atmosfera più opprimente, e la principessa… è ancora lì. Forse morta, forse rinata.
Morte e ripetizione: un ciclo infinito
Ciò che segue è un’esperienza ciclica e inquietante. Il seminterrato si allaga. Il cadavere della principessa fluttua. Ma poi appare di nuovo, sotto forma di spettro. L'acqua sale. Il protagonista rischia l'annegamento.
In questo nuovo ciclo, il confine tra realtà, illusione e follia si assottiglia ulteriormente. Il giocatore non è più certo di nulla: se l’obiettivo sia salvare il mondo, scoprire la verità o soltanto sopravvivere.
Temi centrali dell’opera
- Il libero arbitrio contro il destino: ogni scelta sembra portare a risultati già scritti, ma è davvero così? - La realtà come costruzione mentale: nulla è stabile, ogni verità è soggetta a interpretazione. - Ciclo eterno: ogni morte, ogni rinascita, ogni errore si ripete, ma con leggere variazioni, suggerendo una struttura da incubo. - Felicità imposta vs. autodeterminazione: il “premio” per aver ucciso la principessa è la prigione della felicità forzata.
Conclusione
"Slay the Princess" non è solo un gioco: è una riflessione sulla libertà, sull'identità e sul desiderio umano di comprendere ciò che sfugge al controllo. Un'opera inquietante, profonda e filosofica, che pone domande scomode a chi ha il coraggio di affrontarle.
Questo post è stato arricchito con il supporto di strumenti di Intelligenza Artificiale.
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