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_ scritto il 23.06.2025 alle ore 18:00 _ 16 letture
Trentottesima puntata della serie dedicata a UFO 50, una raccolta di cinquanta videogiochi unici in stile retrogaming, di generi e durata variabili, frutto della collaborazione di sei sviluppatori nell'arco di diversi anni. In questa puntata gioco "Rakshasa", un platform in stile Ghosts 'n Goblins piuttosto riuscito e molto difficile.
Introduzione a Rakshasa e il contesto di UFO 50
"Rakshasa" è uno dei titoli inclusi nella collezione "UFO 50", un progetto videoludico che celebra i giochi retro con meccaniche e grafiche ispirate agli anni '80 e '90. In questo episodio del blind run italiano, il videogiocatore esplora "Rakshasa" per la prima volta, offrendo una panoramica spontanea e genuina dell'esperienza.
Trama e ambientazione
La storia di Rakshasa inizia con l'attacco demoniaco a un villaggio. Il protagonista, Gianji, tenta di difendere la sua gente ma viene ucciso. Tuttavia, la sua vendetta continua oltre la morte: il giocatore assume il controllo del suo spirito per sconfiggere i nemici. Questa narrativa semplice ma intensa aggiunge profondità a un gioco che si fonda principalmente sul gameplay.
Meccaniche di gioco e difficoltà
Il gioco si presenta come un platform a scorrimento laterale con un'alta difficoltà. Il giocatore ha a disposizione un salto e un attacco, con la possibilità di caricare quest'ultimo. I nemici sono costanti e aggressivi, e il protagonista muore con un solo colpo. Questa scelta di design, seppur coerente con l'epoca a cui si ispira, rende l'esperienza punitiva e poco accessibile.
Aspetti tecnici e feeling retro
Molti elementi di gioco, tra cui l'inerzia nei movimenti, i salti poco precisi e la lentezza generale dei comandi, richiamano titoli storici come Ghosts 'n Goblins. Tuttavia, se da una parte ciò può essere visto come un omaggio, dall'altra il giocatore lamenta un'esecuzione troppo frustrante per gli standard moderni.
Reazioni del giocatore
Nel corso della sessione, il videogiocatore esprime in più occasioni insoddisfazione: l'elevato numero di morti, l'impossibilità di potenziarsi, le animazioni che impediscono movimenti immediati e la mancanza di reattività rendono l'esperienza snervante. Nonostante alcune idee interessanti, come il sistema di reincarnazione e la variazione degli attacchi, il gioco viene infine "bocciato" per il suo approccio eccessivamente punitivo.
Conclusione
"Rakshasa" è un titolo con buone intenzioni e alcune trovate intriganti, ma la sua esecuzione estremamente fedele ai limiti dei giochi retrò lo rende poco godibile per chi cerca un'esperienza più fluida e bilanciata. Un interessante studio sull'evoluzione del game design, ma più adatto a nostalgici e puristi che a giocatori occasionali.
Questo post è stato arricchito con il supporto di strumenti di Intelligenza Artificiale.
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