doc Stupri e violenza in questa società
_ scritto il 21.04.2008 alle ore 16:25 _ 3653 letture
A volte mi vergogno di appartenere al sesso maschile, quello che commette violenze fisiche e psicologiche indicibili ai danni di un altro essere umano, solo perché non arriva, per qualche motivo a me ignoto, a reprimere e controllare un istinto che di umano ha veramente poco. Non riesco a comprendere come si faccia ad usare una violenza così tanto barbara e atroce, e poi continuare a vivere come se niente fosse. Come puoi, nel momento in cui il raptus ti coglie, non renderti conto che quello che stai facendo è disumano, che la vita della persona che stai violentando sprofonderà in un baratro buio senza più ritorno e non sarà mai più la stessa?

A me la sola idea dà il voltastomaco, evidentemente non è così per loro. Evidentemente ci sono una serie di motivazioni e variabili, molto complesse, che hanno portato quella persona ad avere dentro una tale quantità di rabbia e malvagità che purtroppo non può far altro che esplodere. Va bene. Il male c'è, è una cosa risaputa, ci abbiamo tutti fatto l'abitudine, e basta accendere il telegiornale la sera per averne continui, drammatici esempi. Però allora c'è qualcosa che non va. Qualcosa in questa società, nel modo in cui è gestita e dovrebbe essere protetta. Vorrei tanto...

Vorrei una giustizia efficiente, che non mi rimandi per strada un maledetto balordo che si è già (forse anche più volte) macchiato di tremendi crimini dopo qualche mese o qualche anno. Deve marcirci in quella cella.

Vorrei una vera regolamentazione per gli immigrati, allo scopo di evitare la formazione di un ulteriore strato di criminalità di cui abbiamo veramente poco bisogno. Ben vengano quelli con buoni propositi e un regolare permesso, perché rappresentano un vero valore aggiunto al paese, e andrebbero impiegati in qualsiasi ramo occupazionale, non solo, come spesso vedo e sento dire, nell'ambito lavorativo più umile (eccolo il vero razzismo!). Ma tutti gli altri, irregolari, "senza nome e senza regole", tornino da dove sono venuti. Non mi interessa se questo è un discorso da destra, da sinistra o da centro, a questo punto sono convinto solo che sia un discorso GIUSTO. Gli supratori ovviamente prescindono dalla nazionalità, li abbiamo in Italia come li hanno in qualsiasi altro posto, ma perché aggiungerne degli altri quando già non riusciamo a combattere i nostri?

Vorrei delle strade sicure, che lo siano dal principio e non che lo diventino dopo che il poveraccio di turno ci ha rimesso la pelle, perché quello è un fallimento.

Vorrei un regime più duro, atto a scoraggiare, e allo stesso tempo una società che educhi ai veri valori e accompagni il cittadino mettendolo in guardia da ciò che è pericoloso. Basta puttanate in TV. Basta tette e culi dappertutto. Basta promozione della donna-anoressia. Basta pubblicità agli alcoolici, di qualsiasi tipo. Più controlli sulle vendite, e pene più severe. Fosse per me innalzerei la maggiore età a 21 anni, tanto mi sono rotto le palle della disarmante immaturità che vedo intorno a me.

Vorrei che si tornasse ad avere il controllo dell'istruzione, perché è quella la base su cui si plasmeranno gli ingegneri, i medici, i fruttivendoli, ma anche gli stupratori e i delinquenti di domani. Io sono letteralmente INORRIDITO dalla quasi totale mancanza di valori e di rispetto della generazione attuale di ragazzi. Quello che succede nelle scuole oggigiorno, e che leggiamo spesso sui giornali, è segno che la situazione ci è totalmente sfuggita di mano. Professori assediati dagli alunni. Cosa ci riserva un futuro nelle loro mani? La scuola deve essere doppiamente più forte, proprio perché i genitori hanno fallito nell'educazione dei loro figli. Troppo spesso vedo un lassismo disarmante, una diffusa mancanza di pugno e attributi. Poi ti credo che il manico del proverbiale coltello passa nelle loro mani...

Vorrei un corpo di polizia SOLIDO e BEN NUTRITO. E per "nutrito" intendo curato dal punto di vista delle risorse e dei fondi. E' inconcepibile che si risparmi o si lascino falle proprio nell'ingranaggio che dovrebbe essere il più oliato di tutti, perché è lì per proteggerci e per tutelarci.

Come dite? Non voglio altro che un paese che funzioni? Già... quale profonda utopia, eh...
Darsch
_ chiavi di lettura:violenza, stupro, donna, società, giustizia, sicurezza, legge, istruzione, polizia

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_ Commento di albyok _ profilo homepage
_ scritto il 21.04.2008 alle ore 16:12
Mai come quando sento di uno stupro, si risveglia in me una sensazione strana. E' un qualcosa che va oltre l'odio. E' un qualcosa di non scrivibile. Quando si parla di un uomo che stupra una donna, non posso fare altro che immaginare un uomo che stupra la mia donna. E allora non c'è più un minimo di moralismo che io possa versare. Se assistessi ad un tentativo di stupro, si scaturirebbe in me una reazione che può avere un livello di umanità solo pari al suddetto gesto. Nonostante il discorso fosse più generale, non riesco proprio a distogliere la mia mente proprio dallo stupro. Tra tutti i mali è sicuramente quello che odio di più. E non guardiamo troppo agli extracomunitari, ma guardiamo di più agli "stupridigruppodibimbitredicenni". Quei bimbi di oggi, sono gli uomini di domani.

Per quanto riguarda il discorso sulla sicurezza in generale, non posso fare altro che ribadire quanto già espresso da Darsch. Però voglio scendere un pò nell'estremo e facendolo sono totalmente consapevole delle mie parole. Si sta diffondendo un odio verso il poliziotto cattivo e non nego che ci sono stati dei casi in cui chi doveva difenderci è finito per attaccarci, però devo anche dire che c'è troppa violenza e qualche reazione giudicata ingiustificabile, forse pensandoci meglio lo è...

darsch Risposta di Darsch
"Quando si parla di un uomo che stupra una donna, non posso fare altro che immaginare un uomo che stupra la mia donna"
Non hai idea di quanto profondamente condivida questa frase...

Per il discorso nella seconda parte del tuo commento, io credo che una reazione esagerata sia al massimo comprensibile, ma non riesco a ritenerla completamente giustificabile. Sono ancora convinto che alla violenza non bisogna rispondere con altra violenza, specialmente se sei un pubblico ufficiale. Allo stesso tempo però mi rendo conto che a volte è l'unica lingua che viene compresa e che alla fine anche i poliziotti sono uomini come tutti noi...

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