doc Battlefield 1943 - Recensione
_ scritto il 20.08.2009 alle ore 13:14 _ 6685 letture
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Devo essere sincero: quando ho visto la demo di questo gioco fare capolino nel Marketplace di xBox Live Arcade c'è mancato poco che la ignorassi bellamente. Per fortuna sono solito scaricare tutte le demo che vengono messe a disposizione online, perché questo titolo merita davvero tutti i soldi che costa!

Chi ha giocato a quel gran bel pezzo di software che risponde al nome di Battlefield: Bad Company si sentirà subito a casa. Il motore grafico è infatti lo stesso, come molti degli elementi che caratterizzano l'HUD e alcuni aspetti delle classi di personaggi utilizzabili dal giocatore per entrare nel vivo dell'azione. Queste ultime sono in numero ridotto rispetto al fratello maggiore sopra citato, ma riescono in maniera egregia ad offrire grande varietà di gioco e sufficiente diversificazione nei ruoli da ricoprire all'interno della propria squadra.

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Battlefield 1943 è ambientato nella seconda guerra mondiale, più precisamente sulle tre isole Wake Island, Guadalcanal e Iwo Jima (una quarta isola, Coral Sea, verrà sbloccata non appena si raggiungeranno 43 milioni di uccisioni collettive sull'intera piattaforma XBLA). La scelta della classe influenzerà il tipo di armi inizialmente a vostra disposizione, ma nulla vi vieta di raccogliere i vari weapon-pack lasciati cadere dai giocatori che verranno uccisi sul campo di battaglia.

Le classi sono tre: Fuciliere, Fante ed Esploratore. Vediamole un po' più nel dettaglio.

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- Il Fuciliere (la mia preferita) è la classe secondo me più versatile, perché è letale sia dalla lunga che dalla corta distanza. E' armato di un fucile semi-automatico (un Type 5 per i giapponesi, un M1 Garand per gli americani), un lancia granate molto distruttivo contro la fanteria nelle corte e medie distanze, granate a mano e una baionetta per gli scontri ravvicinati.

- Il Fante è specializzato nelle corte distanze. Il suo armamento consta infatti in un mitra automatico (un Type 100 se siete nella Imperial Japanese Navy, o il classico Thompson se vestite i panni degli United States Marine Corps), un cannone senza rinculo (il classico "lanciarazzi" da spalla, con il gas di scarico che esce dalla culatta) con il quale far fuori i veicoli, granate a mano e una chiave inglese che funge sia da arma da mischia che da utensile per riparare qualsiasi genere di veicolo danneggiato.

- L'Esploratore è letale alle lunghe distanze, e deve rimanere ben lontano dal cuore della battaglia, se non vuole vedersela brutta. Le sue armi sono infatti un fucile bolt-action con ottica di precisione da tiratore scelto (un Kar98k per i giapponesi, uno Springfield per gli americani), una pistola per le corte distanze (Nambu e Colt M1911, se siete rispettivamente giapponesi o americani), un'arma da mischia (katana o coltello, indovinate un po' a quali fazioni sono assegnate? ) ed esplosivi a distanza, da piazzare in terra e detonare manualmente.

Come potete vedere di varietà ce n'è parecchia, e vi assicuro che le mappe si prestano perfettamente a qualsiasi tipo di stile di gioco, perché sono progettate molto bene.

Battlefield 1943 è un gioco esclusivamente multiplayer: 24 giocatori sono divisi in due fazioni (Imperial Japanese Navy e United States Marine Corps) e si scontrano per il dominio di una delle mappe. Queste ultime sono divise in diverse "basi", ciascuna con edifici, armi e veicoli a disposizione di chi voglia utilizzarli. In ciascuna base è inoltre presente una bandiera che indica quale delle due fazioni ne detiene il controllo. Conquistare una base è semplice: basta rimanere nei paraggi della bandiera fino a quando la propria non verrà completamente issata sull'asta. Più basi controlla una squadra, maggiore "energia" verrà rimossa dalla barra della squadra avversaria quando si effettua un'uccisione. Vince la squadra che porta a zero per prima la barra di energia dell'avversario.

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Due delle principali caratteristiche di Battlefield: Bad Company erano la distruttibilità totale dei vari edifici, che rendeva ogni riparo molto precario, e la possibilità di utilizzare veicoli e velivoli. Questo capitolo, anche se in versione ridotta, non è certo da meno. In Battlefield 1943 infatti gli edifici sono fragili come il suo predecessore, ed è possibile utilizzare jeep, barche, carri armati e aerei, da soli o in compagnia (tranne l'aereo, che può ospitare solo un giocatore), visto che veicoli e barche hanno anche postazioni aggiuntive oltre al guidatore, equipaggiate con mitragliatrici e altri succulenti giocattolini. Inoltre, in alcuni punti strategici (all'interno o nei pressi di una base) sono presenti postazioni da terra, come mitragliatrici, cannoni per la contraerea (che danno molta soddisfazione!), torrette per i tiratori scelti e bunker per chiamare (e controllare direttamente!) un raid di bombardieri.

Una menzione speciale la merita sicuramente il sistema di spawn: oltre a poter scegliere da quale base riprendere il gioco una volta morti (solo tra quelle in possesso della propria squadra), se state giocando in gruppo con uno o più amici potete decidere di rientrare nel campo di battaglia direttamente dietro ad uno di essi! Fantastico!

Tutto questo occupa 559 MB su disco fisso, costa solo 14 Euro (1200 Microsoft Point) e vanta un sistema di matchmaking e gioco online assolutamente di prim'ordine. Signori, ci stiamo lentamente muovendo verso il gaming del futuro: titoli poco costosi, distribuiti esclusivamente in digitale, realizzati con cura e pensati per durare il giusto.

Assolutamente consigliato!
Darsch
_ chiavi di lettura:videogiochi, xbox 360, fps, recensioni

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