doc [Campagna "Il Sentiero di Dranas"] Sessione 6
_ scritto il 23.04.2013 alle ore 14:47 _ 3402 letture
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10/04/2013

Una volta riprese le forze, abbiamo aperto la porta (1) utilizzando il teschio rinvenuto all'interno dell'ultimo abominio che siamo stati costretti ad uccidere per farci strada in questo fetido dungeon. Presa dall'impazienza ho attraversato la porta in modo troppo sicuro, commettendo l'errore forse più stupido dell'intera missione: il pavimento si è aperto sotto ai miei piedi, rivelando una serie di punte di ferro ad attendermi qualche metro più in basso. Fortunatamente ho fatto in tempo a spiccare un salto che mi ha permesso di evitare una morte molto dolorosa. Perlustrata a fondo la stanza (2) ho potuto indicare ai miei compagni un percorso sicuro verso la porta sul lato opposto. Entrando nell'ambiente successivo (3) era ormai palese che ci stavamo avvicinando alla zona residenziale del principe: si trattava di una sala da pranzo ben arredata, piena di tavoli apparecchiati e una grossa fontana al centro. Dopo un corridoio ben illuminato e una sorta di fossato (4) abitato da un enorme coccodrillo (di cui Rango si è sbarazzato facilmente) siamo giunti in un corridoio a T (5) adornato con tappeti, lanterne di pregiata fattura e ricchi decori. Eravamo vicinissimi, me lo sentivo.

Mentre perlustravo attentamente l'area, da una delle porte del corridoio è uscita una persona. Mi sono subito nascosta dietro l'angolo e fortunatamente né io né i miei compagni siamo stati avvistati. Si trattava di una cameriera che portava un vassoio con delle cibarie; ha attraversato la sezione orizzontale del corridoio, ha azionato una sorta di avviso acustico tirando una cordicella accanto ad un grosso portone dalla parte opposta ed è sparita nella stanza. Consultati rapidamente i miei compagni, abbiamo deciso di irrompere dalla porta da cui era venuta la cameriera (6), certi che si trattasse delle cucine. Ed in effetti avevamo ragione: colti totalmente alla sprovvista, due cuochi intenti a lavorare ci hanno fissato con uno sguardo carico di terrore. Il buon Sturm ha preso l'iniziativa e, per loro fortuna, ha preferito le vie diplomatiche. Dopo alcune parole di rassicurazione, i due si sono tranquillizzati, ci hanno fatto sapere che alle prigioniere non era stato torto un capello e ci hanno fornito l'ubicazione delle stanze del principe, avvisandoci anche della presenza di altre guardie che dormivano nella stanza dalla parte opposta del corridoio (7). Chiuso a chiave il dormitorio ci siamo finalmente diretti verso la resa dei conti.

A Barbaguerra piaceva circondarsi di ricchezza: la sala (8) era piena di mobili e cianfrusaglie preziose, e lui stesso era ricoperto da un'armatura finemente lavorata. Era stato palesemente colto alla sprovvista dal nostro ingresso, e non appena ha posato lo sguardo su di me ho percepito una punta di ira nei suoi occhi.
"Tu! Eri tu... nel mio sogno... ti aspettavo! Sapevo che sareste venuti...".
Confusi dalle sue parole, abbiamo cercato di instaurare un dialogo, ma il principe era chiaramente fuori di sé, e ha iniziato a sbraitare sostenendo di averci visti in sogno intenti a parlare con suo fratello mentre lui era tra la folla, come una persona qualunque.


dal diario del Master
"Ma... ma allora non sei la sola, halfling! Allora il sogno è vero! Siete tutti veri! Sì, vedo dalle vostre espressioni che anche voi condividete quel sogno. Ma non capisco perché mio fratello Odrin è sul trono e vi scambiate con lui antichi onori ora dimenticati! Io vi osservo dalla folla, dal buio, e fremo. Ora siete qui. Questo... questo vuol dire che il futuro è scritto, che mio fratello Odrin è un usurpatore! Solo a me spetta il regno, mia è la primogenitura!"
Alle rimostranze di Sturm sul rapimento Orran risponde:
"Non ho fatto del male alle prigioniere. Si è trattato di un errore e non ho torto loro un capello. Volevo la halfling, volevo verificare se il mio sogno contenesse un fondo di verità. Mi tormenta da sempre. Non faccio del male agli innocenti per divertimento, se agisco così è per gravi motivi. E poi chi sei tu, umano, per criticare le azioni di chi ha sangue nobile e ti è migliore? La feccia non mette in questione la morale delle aquile."
Nel corso della discussione Orran arriva a una conclusione.
"Io volevo solo capire se il sogno rappresentasse il futuro... ora so che è così... ma se uccidessi uno di voi dimostrerei che il futuro può cambiare. Nulla può opporsi alla ferma volontà di un seguace di Gurm: il destino è lì che aspetta di essere afferrato! Vi ucciderò tutti e proverò di essere l'unico, legittimo erede al trono di Gad-Nidha! Mia è la primogenitura!"


Ad un suo cenno le guardie presenti nella stanza ci hanno immediatamente attaccato, e altre sono giunte dal corridoio. La situazione, almeno inizialmente, sembrava complessa: lo spazio nella sala era limitato e ognuno di noi era minacciato da almeno due nemici. Fortunatamente siamo stati in grado di resistere al grosso degli attacchi e ad assestare un paio di colpi devastanti (Sturm deve avere acciaio al posto dei muscoli!) che ci hanno permesso di penetrare le difese nemiche in modo piuttosto agevole. Sistemate le guardie, ci siamo dedicati a Barbaguerra, che nonostante uno squarcio aperto sul petto ha continuato a gridare, ridendo "Allora è vero, il futuro si può cambiare" fino alla sua morte.

Terminato lo scontro abbiamo perlustrato velocemente le stanze attigue (9), impossessandoci di tutto ciò che c'era di prezioso, e in una sala ho scovato un passaggio segreto che portava ad un'area di detenzione (10). All'interno di una delle celle c'erano Roywan e la mamma di Sturm, illese. Nell'abbracciare la mia sorellina non sono riuscita a trattenermi e sono scoppiata in un pianto liberatorio insieme a lei.
Ripreso fiato ci siamo avviati verso l'uscita lì vicino (11). I cuochi e le eventuali - poche - altre guardie rimaste erano fuggiti. Abbiamo preso un paio di cavalli e siamo tornati a Leucothea.

Alle porte della città abbiamo dovuto cedere alle malcelate richieste delle guardie donandogli una piccola parte del bottino come tassa d'ingresso. E pensare che, invece, avremmo dovuto ricevere la riconoscenza dell'intera città per averla liberata per sempre dalla presenza del principe e dei suoi scagnozzi...

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*********

Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.


Dalle memorie di Hildar

Chi l'avrebbe mai detto che in fondo dietro al rapimento delle due femmine c'era in realtà un nobile obiettivo? Beh, in realtà nessuno, e a conti fatto avrebbe fatto bene. Facciamo un passo indietro.
Eravamo chiaramente giunti alla parte finale del dungeon, vicini alle stanze del "signor" Barbaguerra: ci intrufoliamo nella cucina dopo aver seguito una nana che portava pietanze e tornava da un grande portone da dietro al quale venivano rumori di passi, chiacchiere e ovviamente stoviglie.
Nella stanza due cuoche nane e uno sguattero umano ci confermano la presenza di Roywan e della mamma di Sturm, come prigioniere, ma ben trattate, perché il loro signore è onorevole e non farebbe mai del male a qualcuno per il puro piacere di farlo.
E' quasi la frase ideale per farsi tagliare la testa lì su due piedi da chi aveva da tempo finito la pazienza.
Gli ultimi barlumi di lucidità ci consentono di entrare agevolmente nella stanza del trono, piccola e mal sorvegliata. All'interno ci aspetta il signorotto con due guardie del corpo, una delle quali è stranamente monca di una treccina bionda sulla barba.
Barbaguerra quando ci vede trasale: siamo in un suo sogno ricorrente, con lui tra la folla che ci osserva mentre ci inginocchiamo davanti a quello che lui indica come l'usurpatore del trono. Secondo lui l'esito di questa battaglia dirà se è possibile cambiare il futuro, con ovvio riferimento al nano dalla barba verde (che a conti fatti dovrebbe essere suo fratello).
Nonostante le altre due guardie che ci raggiungono alle spalle, e lo scontro sia numericamente alla pari, la superiorità in battaglia emerge fin dai primi colpi e ben presto ci ritroviamo a scansare i corpi esanimi dei nani per poter ispezionare la stanza e recuperare il nostro compenso per il disturbo arrecato direttamente sul posto.
Nel frattempo Sturm e Roywyn trovano e liberano le prigioniere che ci confermano di aver ricevuto un buon trattamento.
Uscendo dal dungeon carichi di oggetti e tesori, notiamo che le cuoche e lo sguattero sono spariti, lasciando nelle stalle solo due cavalli, che prendiamo naturalmente per trasportare Roywan e la madre di Sturm e il grosso carico.
Arrivati alla porta d'ingresso di Leucothea le guardie devono essere corrotte con una ridicola somma per lasciarci entrare con il resto del bottino, con Sturm che si allontana per non vedere il perpetrarsi di un delitto così efferato. Ironia? Sì, ci può stare, soprattutto considerando che forse l'intera città dovrebbe ringraziarci per il repulisti fatto praticamente gratis.



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