_ scritto il 04.09.2013 alle ore 14:10 _
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"Stregoneria" - Terry Pratchett, traduzione di Antonella Pieretti - Arnoldo Mondadori, 1992
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E' una cosa che succede a tutti quanti, prima o poi.
Per esempio, quando in una taverna qualcuno ti dà una gomitata e tu ti volti velocemente per lanciare una pesante imprecazione e ti accorgi lentamente che ti trovi davanti alla fibbia della cintura di un uomo che, salta poi fuori, più che essere nato è stato scolpito nel legno.
Oppure un carretto ti viene a sbattere contro la schiena e tu scatti per mostrare il pugno al guidatore che, diviene poi apparente mentre quello continua ad allungare il proprio corpo come se si trattasse di un orrendo trucco, doveva essere stato seduto sul sedile posteriore.
Oppure ti trovi a condurre i tuoi compagni ammutinati alla cabina del capitano, bussi selvaggiamente alla porta e quello tira fuori la grossa testa tenendo un machete per mano e tu gli dici: - Stiamo prendendo possesso della nave, stronzo, e tutti i ragazzi sono con me! - lui ti risponde - Quali ragazzi? - e tu ti accorgi improvvisamente di avere una sensazione di estrema vuotezza alle spalle e aggiungi - Ehm...
In altre parole si tratta della familiare sensazione bruciante e avvilente sofferta da chiunque abbia lasciato che le ondate della propria ira lo gettassero ben al di là della spiaggia della giusta rivincita, abbandonandolo, per usare un linguaggio poetico di ogni giorno, nella merda fino al collo.
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