doc Potpourri videoludico primavera-estate: parte 1 - Amnesia: The Dark Descent, Antichamber, Broken Age, Broken Sword 5, Chivalry: Medieval Warfare, Fuga da Deponia, DmC: Devil May Cry
_ scritto il 09.06.2014 alle ore 15:52 _ 7060 letture
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Da quando sono tornato a far parte del mirabolante mondo del PC gaming i miei migliori amici sono diventati Steam e DLCompare. Capirete benissimo quindi che la cifra che prima impiegavo per acquistare un solo gioco per console adesso, grazie a sconti e prezzi stracciati di varia natura, è sufficiente a tenermi occupato per mesi e mesi. Con mio sommo gaudio, direi.

Eccomi quindi pronto a tirare fuori lo Swiffer per spolverare la cara e vecchia serie dei "potpourri videoludici", stavolta divisa addirittura in 3 parti (sapete com'è, ci sono stati i saldi natalizi su Steam...).

Amnesia: The Dark Descent

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Facente parte del filone degli FPS-horror-esplorativi-che_te_la_fai_sotto_ad_ogni_angolo (per gli amici: survival horror), Amnesia può vantare un'atmosfera davvero cupa e coinvolgente. Ambientato all'interno del Castello di Brannenburg, in stanze e corridoi scarsamente illuminati e infestati da creature poco raccomandabili, vi risveglierete senza ricordi in una buia sala. La particolarità principale di questa serie di giochi (comune anche al precedente titolo "Penumbra") è la totale assenza di armi, che vi rende di fatto molto vulnerabili e che vi costringe ad utilizzare con intelligenza gli strumenti che avrete a disposizione. Sostanzialmente passerete ore a nascondervi dalle creature, cercando al contempo di non rimanere troppo al buio per non andare fuori di testa, a risolvere enigmi e a cercare di capire cosa diavolo ci fate lì dentro. Mi rendo conto che detta così non è molto allettante, ma vi assicuro che il gioco è realizzato piuttosto bene e la presenza della sanità mentale (che cala se state al buio, se assistete ad eventi scioccanti o se fissate un mostro) contribuisce ad aumentare il "fattore cardiopalmo". Ottimo il level design, con aree ben strutturate e collegate tra loro in maniera a volte piacevolmente intricata.

Antichamber

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Ho comprato questo gioco perché mi ha tremendamente incuriosito il trailer nella scheda di Steam e perché sotto certi punti di vista mi ha ricordato Portal. Il titolo è un puzzle-platform in prima persona in cui sarete catapultati all'interno di un ambiente 3D che per la maggior parte non risponde alle normali leggi della geometria euclidea e vi costringe ad utilizzare costantemente la materia griga per risolvere i vari enigmi di cui è disseminato. L'ho trovato davvero originale e stimolante, sebbene a volte la sensazione di smarrimento sia stata piuttosto marcata. Gli ambienti e le stanze che compongono il gioco sono infatti collegati in modo piuttosto complesso ed è molto facile perdere la bussola e annaspare a vuoto in cerca "di quel maledetto punto in cui potevo accedere a quella maledetta porta che prima era bloccata ma che adesso ho capito come aprire, forse". Se vi piacciono le sfide e i puzzle, vi consiglio di provarlo, ormai non dovrebbe costare molto.

Broken Age

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Se siete videogiocatori di vecchia data il nome Tim Schafer vi farà immediatamente tornare in mente le immagini e le sensazioni provate giocando a capolavori di cui lui è stato designer o co-designer: The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck's Revenge, Day of the Tentacle, Full Throttle, Grim Fandango, Psychonauts e Brütal Legend. Ebbene, questo signor mattacchione ha deciso di riportare in auge le vecchie avventure grafiche punta-e-clicca e, insieme al suo studio Double Fine Productions, ha attivato una campagna di crowdfunding sulla nota piattaforma Kickstarter nel lontano febbraio 2012. L'obiettivo stabilito era di 400.000 dollari, ma è stato letteralmente polverizzato: Broken Age ha raccolto in un solo mese ben 3,45 milioni di dollari ed io ero tra i primissimi backer. A fine gennaio 2014 è uscito finalmente il primo atto e devo dire che giocare ad una creatura di Schafer dopo così tanti anni mi ha fatto rivivere gli anni della mia adolescenza. Pur vantando una grafica e una interfaccia in linea con i moderni standard (e ci mancherebbe!), la sensazione di ritrovarsi catapultati in una genuina avventura punta-e-clicca schaferiana ti avvolge già dalle prime fasi di gioco. Gli enigmi sono ben strutturati, ma a dire il vero piuttosto semplici rispetto ai mostri sacri del genere (oppure siamo noi della "vecchia scuola" ad essere ormai abituati e allenati?), ma la cosa che ho più adorato è l'intensa caratterizzazione di ogni singolo personaggio che compare sullo schermo, dalle animazioni, al design grafico fino ad arrivare alle opzioni di dialogo. Un piccolo gioiello che dura troppo, troppo poco. Bravi Double Fine! Non vedo l'ora che esca il secondo atto!

Broken Sword 5

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Rimanendo sul fronte delle avventure grafiche, una delle pochissime serie che è mai stata in grado di rivaleggiare con i capostipiti della LucasArts è, secondo me, quella di Broken Sword. Incentrata sulla risoluzione di crimini e casi polizieschi, e poggiata sempre sulle spalle dei due immutabili protagonisti della serie, questo nuovo capitolo spicca particolarmente per la qualità dei disegni (in alta risoluzione sono davvero uno spettacolo per gli occhi) e delle animazioni, oltre ovviamente alla cura che è stata posta nella stesura della storia, dei dialoghi e in generale degli intrecci presenti nel gioco. Se siete appassionati di avventure grafiche ve lo consiglio vivamente. Da circa un mese è anche localizzato completamente in italiano.

Chivalry: Medieval Warfare

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Praticamente costretto a comprarlo da un caro amico perché "Hai presente Battlefield? Ecco, con ambientazione medievale, scudi, spade e sangue!", ammetto di averci giocato veramente poco per il momento, ma devo dire che l'impressione è stata ottima! Un titolo esclusivamente multiplayer, senza troppi fronzoli o chincaglierie: scegliete una modalità di gioco (Free For All, Duel, Team Deathmatch, Last Team Standing, King of the Hill, Capture the Flag o Team Objective), scegliete la fazione e l'equipaggiamento iniziale, e buttatevi nella mischia. Data l'ambientazione, la prima cosa a spiccare in maniera piuttosto marcata è la netta separazione tra combattimento a distanza e in mischia: mentre nel caso di una simulazione moderna con fucili e pistole c'è sempre il modo di raggiungere un nemico lontano scaricandogli addosso il caricatore di una qualsiasi arma, se nel medioevo sei un soldato con scudo e spada l'unico modo che hai di abbattere un arciere è avvicinarti fisicamente a lui (il che aggiunge una componente di squadra decisamente marcata). Ho trovato buoni anche i controlli, con la possibilità di effettuare diversi tipi di attacchi e azioni, e un buon numero di armi e oggetti sbloccabili col tempo, sufficiente a garantire longevità al titolo. Se l'idea vi stuzzica, sappiate che quasi sicuramente lo trovate a prezzi stracciati, se sapete dove cercare.

Fuga da Deponia

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Torniamo (per l'ultima volta, giuro!) alle avventure grafiche, con i tedeschi Daedalic Entertainment, piuttosto famosi nell'ambiente per la trilogia di Deponia, di cui questo è il primo episodio. Se vi piacciono i punta-e-clicca con fondali disegnati a mano, tanti dialoghi e animazioni spassose, siete nel posto giusto. Fuga da Deponia trabocca di ilarità e trovate divertenti, oltre ad essere graficamente appagante. Sebbene il livello degli enigmi non sia omogeneo lungo il corso della storia, il gioco offre tutto sommato un discreto grado di sfida e l'interfaccia è abbastanza comoda da utilizzare (curioso l'inventario che si può palesare utilizzando la rotellina del mouse). I vari capitoli della serie non sono propriamente economici, ma al solito se li trovate a prezzi più bassi e siete appassionati, buttatevici pure, difficilmente vi deluderanno.

DmC: Devil May Cry

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Sarò sincero: ho comprato questo gioco solo ed esclusivamente perché nel corso dei saldi natalizi di Steam costava una cifra ridicola (qualcosa come 4€, o giù di lì) e ricordavo di aver sentito un amico di un cugino di un parente a cui il cognato aveva confidato che era un bel gioco. Beh, quel cognato ci aveva visto davvero giusto: questo reboot moderno di Devil May Cry è una figata pazzesca! Atmosfera adrenalinica; musica heavy metal; un protagonista irriverente e coatto come pochi altri; gameplay che definirei praticamente flawless, con una quantità impressionante di mosse, armi, combo e personalizzazioni varie; livelli ben strutturati e traboccanti di cose da collezionare, altre cose da scorprie e ulteriori cose a cui puoi arrivare solo previo possesso di determinati requisiti (leggi: roba intrigante). Una sorta di Bayonetta al maschile, insomma, ma se possibile ancora più coinvolgente. Fatevi un favore e giocateci!

[parte 2]
[parte 3]
Darsch
_ chiavi di lettura:videogiochi, pc, recensioni, potpourri, avventura, fps, horror, puzzle, platform, avventura grafica, azione

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