doc Elezioni 2008 - Epilogo
_ scritto il 15.04.2008 alle ore 11:08 _ 4131 letture
Inutile nasconderlo, sono un po' preccupato da quello che ci si prospetta dinnanzi. Ma sono molto più preoccupato dei risultati ottenuti dalla Lega, tra le altre cose. Brrr.

Una vittoria così schiacciante di Berlusconi può voler dire tante cose, sicuramente una tra queste è quel forte sentimento di delusione dal precedente governo (che avevo anche io) e una sfiducia generale per la classe politica. Sfiducia che si palpava quasi come la nebbia nel corso di queste elezioni, fatte di piccoli mezzucci da un lato e dall'altro, come succede sempre, ma che stavolta sfruttavano maggiormente le debolezze di un Partito Democratico un po' arrabattato, né carne né pesce. Ho notato una generale mancanza di attributi nel centrosinistra. Ma evidentemente se gli italiani hanno votato un partito che conta tra le sue fila ben CINQUANTASEI tra condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio, un motivo ci sarà pure. Quale? Boh, ditemelo voi. Ma volendo essere obiettivi, in effetti, evidentemente vuol dire che anche nel PD di problemi ce ne sono parecchi (e non sono certo io a doverlo dire). Son però contento per Di Pietro, che ha ottenuto risultati dignitosissimi, e che spero riesca a far sentire forte la sua voce su questioni importanti che ha trattato nel suo programma e che mi sono piaciute particolarmente.

Un grandissimo risultato, almeno, lo abbiamo ottenuto: al Senato e al Parlamento ci andrà un numero molto più limitato di schieramenti rispetto al passato, e questo è sicuramente un passo avanti, direi di proporzioni storiche, volendomi sbilanciare un tantino.

Forza Italia (ehi, posso di nuovo dirlo senza problemi!!!), cerca di rialzarti va... e speriamo bene...
Darsch
_ chiavi di lettura:elezioni, politica, governo

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_ Commento di Federico _
_ scritto il 16.04.2008 alle ore 06:46
Gli Italiani fondamentalmente prensano alle proprie tasche, non c'è il senso del "bene comune", se qualcuno promette l'abolizione dell'ICI o del bollo auto, lo si vota, indipendentemente dal fatto che quel qualcuno abbia definito "eroe" un mafioso condannato a due ergastoli, o dal fatto che uno dei fondatori del partito è condannato in secondo grado per associazione mafiosa...Pazienza, ormai "l'etica" è vista dai più come qualcosa di superfluo, inutile, noioso.

SI tengano quel che si meritano, lo schifo più totale.
_ Commento di MetalleR _ profilo
_ scritto il 21.04.2008 alle ore 14:30
Posso commentare il commento di chi mi ha preceduto?

E' curioso che gli italiani pensino "alle proprie tasche" quando vince Berlusconi, e quando invece vince Prodi improvvisamente gli italiani siano persone avvedute che hanno votato con coscienza:)

Adesso ci aspettano altri 5 anni di odio e aggressioni, perché ha vinto il partito "avversario". In una democrazia normale il premier non è l'uomo più ricco del paese, vero, ma in una democrazia normale si accettano anche le sconfitte senza dare al 50% del paese (in questo caso di più, evidentemente) dell'imbecille, del burattino, del "servo del potere", dell'egoista... eccetera.
_ Commento di Federico _
_ scritto il 23.04.2008 alle ore 16:16
Gli Italiani pensano SEMPRE e comunque alle proprie tasche, sia quando vince Prodi che Berlusconi. L'unica sostanziale differenza risiede nel fatto che mentre Berlusconi tende ad esaltare questo aspetto, attraverso inviti a non pagare le tasse, a trovarsi un secondo lavoro in nero ecc, Prodi affermava (almeno in teoria) l'esatto contrario. Un elettore che nel 2006 ha votato centrosinistra, non si aspettava di certo una riduzione delle tasse o i demagogici vantaggi immediati (come 20 euro in meno, l'abolizione dell'ici ecc.) promessi da Berlusconi. Quindi sì, c'è un modo diverso credo di intendere la politica e le istituzioni, se non da parte dei politici, per lo meno da quella parte di Italiani che si riconoscevano in quei pochi, buoni ideali. Ed accettare una sconfitta, non significa ammutolirsi o riconoscere di aver sbagliato, poiché è raro che la maggioranza predichi la verità, essendo essa così facilmente manipolabile. Io rispetto la scelta degli Italiani, poiché credo nel valore della democrazia (almeno parziale, visto il controllo dei mezzi di informazione), tuttavia faccio in libertà le mie analisi e le mie considerazioni... finché verranno pubblicate.

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