doc Andrea Cabassi - "Pelicula"
_ scritto il 28.11.2014 alle ore 15:56 _ 5003 letture
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Il nuovo lavoro di Andrea Cabassi, che su questo blog già conoscevamo per l'ottima raccolta di racconti "Matilde danza sulla riva", è un intrigante romanzo che ruota attorno ad un costrutto principale basato su un'idea di "controllo globale" della società sviluppata in modo intelligente e piuttosto originale. Il libro è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui la società è totalmente in mano ad una sorta di arma che esercita su di essa un controllo così costante e capillare da influenzarne le idee e i comportamenti in modo subdolo e senza essere percepita come una presenza reale. Il risultato è che le persone hanno la falsa percezione di essere libere e felici quando invece vengono indotte ad agire in un determinato modo perché indottrinate ed assuefatte ai meccanismi che Pelicula mette in atto per manovrarne le esistenze. In questo scenario altamente distopico si muovono i protagonisti della storia: un gruppo di terroristi che cerca a tutti i costi di risvegliare la civiltà dall'incubo ad occhi aperti che sta vivendo e far così emergere la verità.

La cosa che mi è piaciuta di più di questo romanzo è che risulta stimolante su molteplici livelli.
La storia è ben strutturata e risulta interessante sin dalle prime pagine. Non scade mai nel banale né si getta in inutili contorsionismi per risultare più raffinata, si vede che è stata curata e ben potata. Ci sono un paio di cose che mi sarebbe piaciuto venissero approfondite di più, ma in linea generale la trama risulta sicuramente soddisfacente. Soprattutto per quanto concerne i - numerosi - salti temporali di cui il libro è cosparso, che a volte mi hanno spaesato per le prime righe iniziali, ma che ho trovato piacevole cercare di inquadrare senza troppi aiuti nel giusto contesto.
I personaggi sono ben caratterizzati, non troppo in profondità ma quanto basta per delinearne i principali tratti caratteriali e comportamentali. Non sono inoltre stereotipati e, anzi, quasi a voler rifuggire il più possibile da questa eventualità, l'autore tratteggia per ognuno di loro caratteristiche variegate e piuttosto nette. In generale le loro personalità risultano delineate in modo cristallino e questo contribuisce a rendere la storia più viva nella memoria - anche a lungo termine, a lettura terminanata, aspetto che molto spesso viene trascurato ma che per quando mi riguarda ha un grosso valore. Menzione speciale mi sento di dedicarla ai dialoghi, che secondo il sottoscritto rappresentano una parte importantissima di un romanzo di successo e il cui peso viene spesso sottovalutato dagli autori emergenti, con risultati che spaziano dall'assenza totale a quello che, in un colloquio privato, io e Andrea abbiamo denominato Effetto Tarantino (che lui stesso illustra in un post sul suo blog).
I paralleli col passato aiutano il lettore a inquadrare in modo sempre più preciso il contesto socio-culturale all'interno del quale scorrono le vicende, oltre a fornire un interessante ponte col presente che stiamo vivendo in questo momento. Ho particolarmente apprezzato i riferimenti alla religione, per motivi ovvi a chi mi conosce, e ho trovato piacevole scovare piccoli rimandi - spesso presentati in chiave umoristica - a oggetti o usanze ormai dimenticati (ma attuali per chi legge).
Uno dei cardini del romanzo sono le implicazioni filosofico-morali di una società come quella descritta in Pelicula. Da questo punto di vista devo dire che il libro offre una nutrita serie di spunti di riflessione, a partire dalla domanda cardine, simbolo e sottotitolo ufficiale della storia, "Rinunceresti alla tua felicità sapendo di non meritarla?", che da sola è sapientemente in grado di sintetizzare in un sol colpo l'essenza del ragionamento che forse il buon Andrea voleva innescare nel suo pubblico. Uno dei paralleli più palesi è quello sulla deriva distopica che la nostra società potrebbe prendere e di cui già adesso, in alcuni ambiti, possiamo vederne sbocciare il potenziale abbrivio.
Come se non bastasse, gli amanti delle citazioni saranno senza dubbio appagati dai rimandi e omaggi contenuti nel libro: dal mondo della letteratura a quello del cinema, passando per fumetti e serie TV, ce n'è per tutti i gusti!
L'unico piccolo appunto che forse mi sento di muovere riguarda la parte finale del libro, che contiene un paio di "aperture" della trama poco approfondite. Ma mi rendo conto che questo rientra di gran lunga nella sfera del gusto personale e che un approfondimento del genere esulava sicuramente dagli intenti dell'autore, che ha preferito sviluppare un finale compatto e ben bilanciato, sfumando alcuni elementi per non appesantire troppo la trama.

Se questa piccola perla è il suo primo romanzo, devo ammettere che in futuro mi aspetto davvero grandi cose da Andrea Cabassi!

[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Darsch
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