doc Ancora sulle intercettazioni
_ scritto il 04.09.2008 alle ore 08:47 _ 4750 letture
Tanto per non far cadere nel dimenticatoio una questione che ritengo piuttosto importante, cito una parte di post che Di Pietro ha scritto sul suo blog e che, come si suol dire, non fa una piega.


dal blog di Antonio Di Pietro

[...]
Con tutti i problemi economici e finanziari in cui versa il paese e con la maggior parte degli italiani che non riescono ad arrivare a fine mese, Berlusconi anche quest'autunno vuole tenere occupato il Parlamento e l'opinione pubblica su questioni di nessun reale allarme sociale (semmai ad allarmarsi è solo chi non vuol far sapere che cosa ha spiattellato al telefono). Anzi, proprio la riduzione della possibilità di fare intercettazioni potrà creare maggiore allarme sociale. Infatti i primi ad approfittarne saranno i delinquenti che torneranno a dirigere i loro traffici anche via telefono. Inoltre d'ora in poi non si potrà nemmeno più venire a conoscenza dei loro sporchi affari. Per intenderci, se già fosse vigente e funzionante questa nuova legge sulle intercettazioni che vuole fare Berlusconi, nessuno avrebbe saputo niente su casi come Telecom, Cuffaro, Mastella, Del Turco, Calciopoli, Bancopoli e compagnia bella.

La giustificazione formale di tale decisione sarebbe l'abuso che si fa da parte dei giornalisti nel pubblicare le intercettazioni telefoniche ancora coperte da segreto istruttorio. Ma per fatti del genere il reato c'è già. L'art. 326 del codice penale prevede il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio da parte del pubblico ufficiale (es. magistrato, poliziotto, cancelliere, etc) o dell'incaricato di pubblico servizio (es. centralinista, trascrittori, ausiliari vari). Ed anche la pena non è indifferente: da 6 mesi a tre anni (peraltro insieme al giornalista che concorre nel reato). Si ritiene troppo bassa questa pena? Bene, aumentiamola allora (però solo per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio e non anche per il giornalista che fa il suo mestiere in quanto - se lui pubblica un atto segreto coperto da segreto istruttorio - vuol dire che a monte c'è stato qualcuno che glielo ha dato e non poteva né doveva darglielo). [ecco, un'osservazione intelligente... riflettete, perché il giornalista potrebbe anche essere ignaro che quello che sta pubblicando è coperto da segreto istruttorio, quindi perché dovrebbe andarci di mezzo lui, o addirittura SOLO lui? NdDarsch]

Ma l'esigenza di tutelare la privacy che c'azzecca con la volontà di impedire ai magistrati di utilizzare le intercettazioni per fare le indagini? Sarebbe come dire che - siccome capita qualche volta che un chirurgo usi il bisturi per ammazzare la moglie - bisogna impedire d'ora in poi ai chirurghi di usare il bisturi in sala operatoria.
E poi, una cosa è tutelare la privacy fino a quando l'interessato non sia ancora stato messo a conoscenza delle sue telefonate intercettate, altra è impedire ai giornalisti di rendere noti all'opinione pubblica - una volta messi a conoscenza dell'interessato - i risultati delle indagini. Per dire, è certamente meglio che si sia saputo - attraverso la lettura delle intercettazioni telefoniche contenute nel provvedimento restrittivo - le ragioni per cui Del Turco o la sig.ra Mastella sono stati arrestati (così almeno l'opinione pubblica se n'è fatta un'idea).
[...]



Mi sembra, lo ripeto, che si voglia dare una sforbiciata un po' troppo in alto, se mi passate la similitudine. Perché se il problema è "l'abuso che si fa da parte dei giornalisti nel pubblicare le intercettazioni telefoniche ancora coperte da segreto istruttorio", perché elminarle del tutto invece che agire sul vero problema? Che ci sia FORSE altro da proteggere? Mah... chissà... non voglio fare l'anti-Berlusconiano forzato, chi mi conosce ormai lo sa che cerco sempre di avere un punto di vista il più esterno possibile, e ho sufficiente buon senso da riconoscere le giuste linee di pensiero indipendentemente dal piatto della bilancia su cui siede il cervello che le ha partorite; però diciamo che finora questo governo ha messo a durissima prova questa mia capacità...
Darsch
_ chiavi di lettura:intercettazioni, privacy, governo, stampa, legge

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