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_ scritto il 30.06.2018 alle ore 11:11 _ 200 letture
Primo episodio della serie retrogaming Amiga in cui gioco il mitico Eye of the Beholder proprio come si faceva nei primi anni novanta: disegnando la mappa a mano durante l'esplorazione!
L'ho chiamata "Retro blind run" perché, avendo giocato questo titolo quasi 30 anni fa, di fatto non ricordo più nulla ed è come se lo affrontassi per la prima volta.
Introduzione al gioco
Momento storico: Il narratore inizia raccontando come "Eye of the Beholder" su Amiga lo ha accompagnato durante la sua infanzia circa 27 anni fa, precisamente nel 1990. Rivisitare il gioco è un tuffo nel passato per lui, un'occasione per riscoprire un classico del retrogaming proprio come veniva giocato all'epoca.
Setup tecnico
Approccio tradizionale: L'intento è quello di giocare in modo tradizionale, senza l'ausilio di guide moderne o facilitazioni digitali, utilizzando carta quadrettata per disegnare le mappe del dungeon, proprio come si faceva una volta.
Gameplay e strategie
Creazione dei personaggi: Il giocatore si dedica alla creazione dei personaggi, optando per una varietà che include un guerriero, un mago e un chierico, discutendo le varie opzioni di allineamento e razza, evidenziando la complessità e la pianificazione richiesta nel processo. Esperienza di gioco autentica: L'interazione con l'ambiente di gioco riflette le sfide dei videogiochi dell'epoca, inclusa la navigazione in dungeon complessi senza aiuti visivi moderni, richiedendo un attento disegno di mappe e un costante aggiornamento delle stesse in base all'esplorazione.
Interazioni e aggiornamenti in tempo reale
Dinamica del gameplay: La sessione è interattiva, con il giocatore che risponde in tempo reale agli eventi del gioco, mostrando come le decisioni prese influenzano immediatamente il corso dell'azione, come la scelta degli incantesimi e la gestione delle risorse del personaggio.
Estetica e feedback visivo/sonoro
Importanza dell'audio: L'audio del gioco viene descritto come un elemento fondamentale che arricchisce l'esperienza, suggerendo che i suoni del gioco contribuiscono a un'immersione più profonda nel mondo di gioco.
Navigazione e Orientamento
Esplorazione approfondita: Il giocatore continua l'esplorazione del dungeon, incontrando numerose sfide di navigazione dovute alla complessità del labirinto e alla necessità di disegnare mappe manualmente per non perdere l'orientamento.
Risoluzione di Enigmi
Uso di meccanismi e oggetti: Numerosi enigmi richiedono l'uso strategico di oggetti e meccanismi specifici, come pulsanti e pedane, per avanzare nel gioco, dimostrando l'importanza di osservare attentamente l'ambiente di gioco e di utilizzare risorse in modo creativo.
Interazione con l'ambiente
Adattamento e strategia: Il giocatore deve adattarsi continuamente alle nuove condizioni del gioco, utilizzando armi e oggetti trovati per superare ostacoli e nemici, riflettendo su come la scelta e l'uso degli equipaggiamenti influenzano il progresso nel gioco.
Difficoltà nel Gameplay
Sfide nella cartografia: Parte significativa del gameplay riguarda la difficoltà nel mantenere una mappa accurata del dungeon a causa di porte segrete e percorsi che cambiano dinamicamente, aumentando la complessità del gioco.
Approfondimenti
1990: Anno di uscita del gioco, marcando un'epoca significativa nel retrogaming. 27 anni: Il tempo trascorso dall'uscita del gioco fino alla narrazione del video, illustrando la longevità del titolo nel mondo del retrogaming. 4 personaggi principali: Creati per il gioco, ognuno con specifiche abilità e caratteristiche, riflettendo la strategia e la complessità del gioco di ruolo tradizionale. Numerosi oggetti e nemici: Il videogioco prevede l'uso di vari oggetti come chiavi e pietre, essenziali per superare gli enigmi e combattere i nemici, mostrando l'importanza dell'interazione ambientale nel gameplay.
Questo post è stato redatto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale per arricchirne il contenuto.
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