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_ scritto il 30.05.2025 alle ore 18:00 _ 11 letture
Trentatreesima puntata della serie dedicata a UFO 50, una raccolta di cinquanta videogiochi unici in stile retrogaming, di generi e durata variabili, frutto della collaborazione di sei sviluppatori nell'arco di diversi anni. In questa puntata gioco "Fist Hell", un picchiaduro a scorrimento in stile Double Dragon molto impegnativo.
Nel nuovo episodio della serie UFO 50, il creatore ci accompagna alla scoperta di Beast Hell, un titolo che rende omaggio ai picchiaduro a scorrimento degli anni ’80 e ’90, come il celebre Double Dragon, ma con un’estetica cupa e cruda, tutta giocata sull’horror splatter. Il gioco si presenta con uno stile grafico pixelato, pieno di dettagli grotteschi e una colonna sonora in linea con il tono apocalittico dell’avventura, anche se – come sottolineato nel video – forse un po’ troppo piatta per l’azione frenetica a cui si assiste.
La trama, seppur semplice, è sufficiente a introdurre l’ambientazione: la città è invasa dagli zombie, e l’attuale sindaco, apparentemente incompetente, non sembra avere soluzioni. Il protagonista, Jay, decide allora di prendere in mano la situazione per salvare sua madre, rapita durante la sua campagna elettorale. Da qui si sviluppa un percorso fatto di violenza, caos e sopravvivenza, dove i nemici sono una carrellata di aberrazioni: zombie comuni, cani infetti, cheerleader assetate di sangue, obesi esplosivi e boss vomitanti molotov.
Il gameplay è volutamente rigido, come omaggio all’epoca dei cabinati arcade. I controlli sono basilari: si salta, si colpisce, si afferra il nemico stordito, si schiva con doppio tocco. Ma proprio la semplicità dei comandi, combinata a una risposta non sempre precisa, genera una sensazione di frustrazione crescente. Il creatore del video esprime più volte il suo disappunto per la difficoltà nel compiere azioni come la schivata, che dovrebbe essere essenziale per sopravvivere ma risulta poco pratica nella concitazione del combattimento.
Interessante, invece, è il sistema di progressione: raccogliendo soldi nel corso delle partite – principalmente sconfiggendo nemici e interagendo con un venditore ambulante di nome Campanella – è possibile potenziare le statistiche del proprio personaggio. Tuttavia, ottenere 20 dollari, la soglia necessaria per comprare miglioramenti, si rivela un’impresa spesso vana, e viene percepita quasi come una beffa in un contesto così punitivo.
Durante la sua partita, il giocatore prova vari personaggi, ognuno con caratteristiche diverse: alcuni più resistenti, altri più forti, altri ancora con alta capacità di recupero. Tuttavia, la sensazione generale è che nessuno offra un reale vantaggio tale da rendere il gioco più accessibile, e si finisce per sentirsi impotenti di fronte alla brutalità dei nemici e alla scarsità degli oggetti curativi, come le ambite fette di pizza.
L’avventura prosegue tra tentativi e fallimenti, tra momenti di entusiasmo e grida di esasperazione. La difficoltà è costante e a tratti scoraggiante, ma proprio per questo il gioco riesce comunque a catturare l’attenzione: c’è un fascino perverso nell’affrontare orde di zombie con armi improvvisate, nel raccogliere arti mozzati per usarli contro i nemici, e nel cercare disperatamente una fetta di pizza per sopravvivere un altro minuto.
Alla fine dell’episodio, il creatore ammette che, nonostante l’evidente frustrazione, Fist Hell è un gioco che ha il suo perché. È divertente, è visivamente accattivante, e soprattutto è coerente con l’obiettivo di UFO 50: proporre esperienze videoludiche retrò che non si limitino a copiare il passato, ma lo reinterpretino in chiave creativa e a volte spietata. La promessa è quella di continuare con il prossimo titolo della raccolta, lasciando i fan con la curiosità di scoprire cosa riserverà l’episodio dedicato a Campanella 2.
In conclusione, Fist Hell non è un gioco per tutti. È pensato per chi ama la sfida, per chi non teme la frustrazione, e per chi cerca un tuffo nostalgico in un'epoca di pixel e sangue. Una scelta coraggiosa, forse un po’ crudele, ma sicuramente memorabile.
Questo post è stato arricchito con il supporto di strumenti di Intelligenza Artificiale.
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