_ scritto il 07.04.2009 alle ore 10:14 _
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Le reazioni al sisma del 6 aprile scorso fanno riflettere, perché nel nostro paese neanche una tragedia di simile entità riesce a placare lo spirito, tutto italiano, del fare polemica sempre e comunque. Invece che rimanere muti e rispettosi del dolore altrui, di quello che hanno patito e stanno patendo quelle persone, si apre la bocca e gli si da' fiato: "si poteva prevedere", "si potevano sfollare le persone", "allora Giampaolo Giuliani aveva ragione".
La verità è che
l'Abruzzo è DA SEMPRE una zona ad alto rischio sismico, e nonostante questo ancora c'erano migliaia di palazzi fatti di CARTA PESTA. La verità è che
questo è stato un sisma che NON AVREBBE dovuto fare neanche una vittima. Ma siamo in Italia. Chissà di cosa erano fatte quelle case, chissà quanti soldini si saranno intascati i costruttori che, magari, hanno mischiato qualche porcheria al cemento per lucrare o che non hanno rinforzato e messo in sicurezza edifici vecchi che, con certezza quasi matematica, si sapeva perfettamente che sarebbero crollati al primo terremoto un po' più forte del normale.
Per fortuna che la macchina dei soccorsi sta funzionando egregiamente, e che migliaia di persone sono impegnate attivamente nella continua ricerca di eventuali sopravvissuti e nel sostegno agli sfollati.
Vi invito a leggere
questo interessante articolo pubblicato su Repubblica.it.
In particolare dovrebbero far riflettere i seguenti estratti (i grassetti sono miei):
[...]
Alessandro Amato, dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: "[...] Uno sciame di piccole scosse non è assolutamente un indizio sufficiente per annunciare un grande terremoto in arrivo. Quanti sciami registriamo che non hanno conseguenze? Le probabilità di cui parliamo si aggirano intorno all'uno su 10mila. Troppo poco per prendere misure concrete".
[...]
"
Le mappe del rischio sismico sono a disposizione di tutti, e l'Abruzzo è registrato fra le zone a più alta probabilità di terremoti" sostiene Amato. "Le regole della prevenzione vorrebbero che tutti gli edifici nuovi fossero costruiti per resistere ai terremoti, e che quelli vecchi fossero rinforzati. La sicurezza edilizia dovrebbe essere un dato acquisito, e delle previsioni esatte dei terremoti noi non dovremmo neanche sentire bisogno".
[...]
"
Stiamo parlando di un sisma di intensità non forte, ma moderata - sottolinea Amato - davanti al quale anche gli edifici in superficie avrebbero dovuto restare in piedi".
Qui trovate un altro interessante articolo che parla in particolare delle previsioni fatte da Giampaolo Giuliani.
Qui e
qui altri due interessantissimi articoli sulla prevedibilità e prevenzione dei terremoti.
Mi fermo qui perché mi rendo conto che anche io sto cadendo nella trappola e sto facendo contro-polemica, quando c'è gente che ha bisogno di ben altro. E' solo che mi rode... mi rode parecchio...
Volevo però dire che non mi trovo perfettamente d'accordo con il "rispettoso silenzio". Un silenzio è rispettoso quando è l'unica cosa che si può fare, altrimenti è una doppia disgrazia. Posso capire come il mio post possa esser etichettato come "polemico", ma io penso sia giusto che la gente sappia perchè qualcuno è morto, se questo può in futuro evitare tragedie del genere. Io ho invece paura del sentimento contrario, ovvero di quel finto buonismo che porterà per l'ennesima volta a dimenticare tutto, finchè una nuova scossa non ci sveglierà nuovamente dal torpore.
Funziona SEMPRE così: catastrofe --> disperazione --> catastrofe. E' un ciclo infinito e se non la smettiamo di piangerci addosso sarà sempre così. Se ci sono delle misure che possiamo adottare, non aspettiamo il prossimo terremoto per adottarle. Non lasciatevi accecare da chi si mostra solidale solo perchè va di moda, perchè anche se può sembrar cinico, solo i vivi posson morire.