doc Elezioni Europee - il grande dilemma del voto
_ scritto il 29.05.2009 alle ore 13:28 _ 4168 letture
Un recente articolo su MenteCritica ha aperto un'interessante dibattito nella sezione dei commenti. Se volete ne possiamo discutere anche qui. La mia opinione è che piuttosto che non votare o annullare la scheda, bisognerebbe votare uno dei partiti cosiddetti "minori", in base al loro programma. Ce ne sarà almeno uno che rispecchia le vostre idee, no?

Tra l'altro il sistema è proporzionale, quindi il voto non sarebbe affatto sprecato, perché potenzialmente vedrebbe comunque una rappresentanza di quel partito (piccola o grande, dipende da noi) al Parlamento. E avere dentro qualcuno che la pensa come noi, anche se in piccola parte, non è cosa da poco, secondo me. Il problema è che se 10 persone la pensano cosi', e altre 20 invece dicono che è inutile votare per i partiti minori, ecco che quella rappresentanza si volatilizza…

E' una questione di compiti. Il mio compito, da cittadino, è quello di valutare le scelte che mi si presentano dinnanzi, in base alle idee, ai propositi, alle azioni, alla coerenza e agli ideali di chi dovrebbe rappresentarmi in Parlamento, e poi votarlo, dargli la mia fiducia. Il compito di chi sta dall'altra parte è accollarsi la responsabilità di avere persone che contano su di loro, rispettare le promesse fatte e agire per difendere gli interessi di chi ha riposto fiducia in loro. Se questo non succede, benissimo, ammetterò di aver sbagliato, di essermi fidato di chi non la meritava. Affermare che il sistema è tutto malato, e che è inutile votare visto che i partiti non fanno mai gli interessi di chi li vota, vuol dire aver perso la speranza che ci sia anche solo una persona sincera e dai buoni propositi in mezzo a quel calderone. Vuol dire però anche smettere di cercare chi lo fa per passione e non per mero interesse. C'è sicuramente anche solo un misero candidato che ispira la nostra fiducia più degli altri, che ci sembra lo faccia per passione sincera. Votiamo lui! Magari, guarda un po', gli serve proprio la nostra spinta per uscire dal mucchio, per arrivare a poter fare qualcosa di concreto.

Votare è l'unico mezzo che abbiamo per dire la nostra. Fuori dalle urne restiamo pupazzi manovrati da chi fino ad ora si è sempre fatto gli affari suoi. E anche se c'è solo l'1% di possibilità di trovare, nel marasma, qualcuno che possa prima di tutto fare i nostri interessi, vale la pena continuare a cercare.
Darsch
_ chiavi di lettura:elezioni, europa

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_ Commento di albyok _ profilo homepage
_ scritto il 29.05.2009 alle ore 14:19
Condivo tutto. Odio chi punta il dito contro tutti per sport, perchè si distrugge sul nascere anche chi ha seriamente voglia di fare qualcosa. Questa logica è perversa e veramente controproducente.

Cavolo, io sono in questa Lista Civica nel mio comune e sentirsi dire "son tutti uguali" fa veramente incazzare. Non ti conoscono neanche, però per la legge dei grandi numeri sei come tutti gli altri.

Come ha detto Travaglio parlando del suo nuovo giornale Il fatto (ABBONATI!!!!) "Dato che non ci facciamo finanziare dallo stato, ma dai lettori, se non ce ne sono abbastanza, lo chiuderemo. Poi se qualcuno mi viene a chiedere perchè non faccio un giornale, lo prendo a calci in culo"
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 29.05.2009 alle ore 14:41
Guarda, puoi metterci la mano sul fuoco! ;)
_ Commento di Francesca _
_ scritto il 30.05.2009 alle ore 14:07
D'accordissimo con te. Anche perchè a porsi questi dubbi e non andare a votare alla fine, bisogna dirlo, sono quasi sempre e solo quelli *non di destra*, ed infatti i risultati si sono visti.
Io personalmente per le europee voterò per i Radicali.
_ Commento di Rigel _ profilo
_ scritto il 30.05.2009 alle ore 18:51
Mah mah mah... non posso dire che siano cazzate, ci mancherebbe, ma ho i miei dubbi.
Purtroppo sono parte della corrente "non ho il fegato di tapparmi il naso e votare il meno peggiore". Per quanto mi renda conto che sarebbe il minore dei due mali un mio, se volete perverso, senso di coerenza mi impedisce di farlo a cuor sufficientemente leggero.
Ampliando più il generale il discorso: il vero problema politico dell'Italia è lo Psiconano, poco da fare. Personalmente ho due soluzioni: o l'emigrazione in massa in Svezia o una carabina caricata a plutonio, tanta volontà e la disponibilità a farsi cinquecento anni di carcere. Se quell'essere non viene estirpato alla radice non vedo luce in fondo al tunnel, onestamente. E prima che possiate smontarmi la prima ipotesi risponderò con una frase tagliente ma azzeccata presa da un altro forum: "spiacente, non sono per l'accanimento terapeutico".
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 30.05.2009 alle ore 19:53
Intanto ciao, e ben trovato! ;) Come va? Da un bel po' che non ci si sente! :)))

Per quanto mi riguarda, non si tratterebbe di votare il meno peggio, ma quello che quanto meno potrebbe essere in grado di smuovere un po' le acque una volta dentro. Anche perché da fuori c'è ben poco da fare, si sono blindati.
Pensa che invece il mio, di senso di coerenza, mi dice di cercare sempre di votare per chi dimostra, su carta e/o con i fatti, di rispondere maggiormente a quelle che sono le mie idee, e di non cedere mai alla tentazione di credere che sia "inutile" (e la tentazione è forte, bada bene, non lo nego assolutamente).

Che il problema dell'Italia sia il signor B. è vero. Ma io tengo i piedi per terra: non voglio emigrare, perché questo è il mio paese, ci sono nato, ci sono i miei parenti, i miei amici, e mi piace stare qui. Non voglio neanche estirpare nessuno con la forza, perché non è proprio questo il modo. L'unica è usare i pochi strumenti che abbiamo a disposizione, e sperare che chi sta dall'altra parte, stavolta, faccia davvero qualcosa.
Le carabine caricate al plutonio lasciamole ai vari Rambo e Iron Man. :)
_ Commento di Rigel _ profilo
_ scritto il 30.05.2009 alle ore 21:19
Sì grazie, tutto bene.

Beh, il tuo senso di coerenza è evidentemente più civico del mio. Al che mi viene da aggiungere "e 'sticazzi", sempre in amicizia sia chiaro. Ho riflettuto un po' su questa cosa e, sebbene idealmente fili perfettamente come ragionamento, all'atto pratico ci vedo (o, se preferisci, credo di vederci) un po' di problemi. Problemi tipo: bene, sì, fico, sono dentro, mi hanno eletto alla giunta provinciale. Adesso vado e spacco il mondo mostrando la forza dei miei ideali e del fatto che sono uno pulito. Poi cominciano a ignorare le tue interpellanze, ad ostracizzarti in consiglio, a far finta che non esisti. Magari perché sei scomodo e fai domande spinte, magari solo perché sei brutto. Risultato? O persisti a prendere capocciate contro il muro di gomma (cosa che personalmente eviterei perché sono gracilino e col grissino non solo mi ci tagli, ma mi ci sbudelli) o ti passa la voglia e ti accodi al gruppone dei corrotti/fancazzisti/scaldapoltrone.
Ribadisco, so di avere un punto di vista probabilmente distorto dalla disillusione. Ma -e qui mi ricollego alla seconda parte del discorso- fintanto che lo Psicopapi non si leva gentilmente dai coglioni io non vedo neanche la possibilità che una situazione simile possa svilupparsi in modo diverso. Perché quello ha realmente trasformato la politica in un baraccone da circo dove vince chi ha il parrucchino più finto e i denti più sbiancati.
Sul fatto che non voglia emigrare la tua è un'opinione rispettabilissima e non ho niente da ridirvi. Spero di non offendere, però, dicendo che mi sento fortunato a non essere così patriottico e a non sentire eventualmente problemi a fare le valigie e a trasferirmi nelle fresche lande svedesi.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 31.05.2009 alle ore 16:33
Eh... il problema è che anche il tuo di discorso fila liscio. Che ti devo dire? Probabilmente io sono alla fase immediatamente precedente alla tua, quella cioè in cui spero ancora che "stavolta sarà diverso". O forse sono più ottimista perché stavolta parliamo del Parlamento Europeo, e quindi sono portato a pensare (ingenuamente?) che alcune cose non gliele permettano a priori.
Capisco perfettamente il tuo punto di vista... ma forse ancora non sono sufficientemente saturo.

La mia paura, nel discorso del "meglio annullare il voto che andare a votare in un sistema marcio", è che quei meccanismi perversi si metterebbero in moto anche per far fronte ad un ipotetico astensionismo unanime totale. Abbiamo un Presidente del Consiglio che si è auto-immunizzato per farsi gli affari suoi, pensi davvero che non rimarrebbero tutti al loro posto, facendosi grasse risate? Se tanto tutto e’ marcio e corrotto, allora non ha neanche senso tentare di cancellare i politici di mestiere, perché non si farebbero cancellare.

Per quanto riguarda l'ultima parte del discorso, io non mi sento affatto patriottico (e non lo sono). Dico solo che non mi va gran che di andarmene da una città che mi piace (nonostante tutto), a cui sono affezionato e in cui ho affetti e amicizie. Tutto qui. ;)
_ Commento di Rigel _ profilo
_ scritto il 31.05.2009 alle ore 18:43
Ti assicuro che con un pugnale piantato in mezzo agli occhi anche i politici di professione si farebbero cancellare.
E difatti ero solo semi-serio, e non del tutto nella burla, quando prima accennavo ad armi di fuoco e massacri di massa dei politicanti. Perché, per quanto sia perfettamente consapevole del fatto che un'ipotetica rivoluzione armata sia una cosa non bella e non raccomandabile, sul serio non vedo altre possibili vie di uscita dall'ottusità dilagante e dall'attuazione pratica del programma della P2 (parole di Licio Gelli di qualche anno fa).
Rivoluzione o Svezia: sono queste le mie due soluzioni per curare questo Stato moribondo. Se ne avete di migliori fatevi sentire pure.

Ok, scusa. Non intendevo metterti in bocca cose che non intendevi. Ritiro la parte sul patriottismo.

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