doc [Campagna "Al di là delle Ombre"] Sessione 8
_ scritto il 05.12.2005 alle ore 21:00 _ 3807 letture
Quello che segue è tratto da diari e appunti degli altri partecipanti alla sessione gdr.


Dal diario di John

Mi ero alzato in tarda mattinata, deciso a fare chiarezza volevo recarmi nello studio dell'avvocato che aveva difeso Jason Parker. Ringo stava dormendo sul prato esterno della casa di Yoshimune, probabilmente era rientrato ubbriaco come al solito. Un po' infastidito per i suoi imprudenti comportamenti e un po' per stuzzicare il can che dorme, avevo deciso di recarmi al tribunale in sella alla sua moto. Lui ovviamente aveva opposto resistenza tentanto di sferrarmi dapprima un pugno e mentre sfrecciavo via con la sua moto sotto al culo aveva saggiamente deciso di spararami contro anche qualche colpo del suo cannone.

Arrivato al tribunale mi riunisco a Yoshimune e ad Ashley. Dopo aver perso inutilmente un po' di tempo a compilare cartacce e a chiacchierare con il responsabile degli archivi per convincerlo a farci entrare, premaro un finto mandato di polizia e riesco ad ottenere le informazioni che cercavo. L'avvocato di Jason Parker risponde al nome di James Dufoe e ottengo alche l'indirizzo del suo studio. Esco dal tribunale e Joey, che ci ha raggiunto con una macchina rubata, continua a blaterare e a tentare di colpirmi. Non sa stare con le mani ferme ed io questa volta non resto a guardare. Le guardie all'entrata del tribunale ci fermano e ci dividono. Ci chiedono i documenti ma metto tutto a posto fingendomi un poliziotto.

Arriviamo allo studio di Dufoe e dopo che la sua segretaria riesce a farmi perdere le staffe riusciamo ad incontrarlo. L'uomo dice di non ricordare nulla di Jason Parker e non è minimamente disposto ad aprire il fascicolo della causa. Proviamo a corromperlo ma è chiaro che il bastardo non vuole dirci nulla e che dietro di lui c'e' qualcosa di grosso. Andiamo via dallo studio ma scesi in strada ci accorgiamo che Dufoe ci sta asservando da dietro la finestra del suo studio. Dobbiamo riuscire a "parlare" con quel fottuto avvocato, e possibilmente in un luogo "tranquillo"...

Intanto balena l'idea di un possibile blitz nei laboratori dell'ospedale e cerchiamo di organizzarci e attrezzarci al meglio per superare i militari che lo proteggono. Mentre usciamo da un centro commerciale Ringo vede nuovamente l'avvocato Dufoe. E' seduto in un bar e parla agitatamente con una bella donna. Questa e l'occasione giusta penso. La donna esce dal bar, sale su una macchina sportiva e schizza via. Dufoe è solo e io e Ringo lo andiamo a trovare al tavolino. Lui non parla, continua a dirci che non ce la caveremo perche anche noi siamo nella merda fino al collo. Come se per me fosse una novità... Lui si alza ed esce dal locale. All'esterno Ashley lo blocca e lo "invita" a salire sulla nostra macchina. Lui è disarmato e poco pericoloso, non ha molta scelta e sale sulla vettura. Usciamo da Londra e ci rechiamo in un posto isolato. Dopo il trattamento di Ashley, Dufoe sembra aver riacquistato il dono della parola. Ci dice che la donna del bar si chiama Ann Wilson. E' stata lei a preparare la sua arringa per il processo "Parker". Lui si è limitato a leggerla, ad intascare i soldi ed a far quindi incastrare Jason. Ci dice che quello è il suo lavoro e per questo motivo non ricorda molto dei processi a cui "lavora".
Ci dice che Jason Parker lavorava alla Boedecker, una fabbrica di materiale plastico. Bisognerebbe andare a darci un'occhiata penso.
Ci facciamo preparare una lettera da Dufoe tramite la quale, forse, ci sarà possibile contattare Ann Wilson.
A questo punto Ashley con un pugno stordisce l'avvocato e lo getta fuori dalla macchina con l'intezione di andare via e lasciarlo li. Io invece ho altri piani che mi girano per la testa. Il tizio sa troppo sul nostro conto... Ci ha visto in faccia, sa delle ricerche che stiamo facendo e sa che sappiamo dei laboratori dell'ospedale... e questo nella situazione in cui ci troviamo ci potrebbe essere fatale. E ciò è gia di per se un motivo sufficiente per farlo fuori. "Mors tua, vita mea" penso. Miro alla testa e sparo un paio di colpi che mettono fine alla sua miserabile esistenza.
Mentre premo il grilletto penso che non avrò poi così tanti rimorsi. Ho fatto fuori un uomo di legge che dovrebbe difendere gli altri e che invece ha scelto volontariamente la strada della corruzione facendosi responsabile di ingiuste condanne ed "esecuzioni"... come è stata poi quella di Jason Parker.
E ora dritti alla Boedecker!




Dal diario di Ashley

30 gennaio 2003. Sono le dieci di mattina quando mi sveglio, dopo una notte movimentata ed inconcludente. Sono trascorsi ormai dieci giorni da quando la mia vita e cambiata e mi sono trovato invischiato in questa maledetta storia. In questi giorni abbiamo trovato indizi e piccole intuizioni, ma sono convinto che ancora manca qualcosa di importante per arrivare al bandolo della matassa. Aspetto che si sveglino anche gli altri e poi decidiamo il da farsi. Joey si e ubriacato anche stasera ed e rimasto a dormire nel prato. Mi piacerebbe sapere piu cose su di lui, mi sembra che si porti dietro qualche trauma infantile. Ma la mattinata riserva altre sorprese. Io e Yoshi decidiamo di andare al tribunale per parlare con l'avvocato di Jason Parker, con la sua moto. John insiste per prendere la moto di Joey, che ancora intontito dalla sbronza, non gliela vuole far guidare; ed i due iniziano a litigare. Alla fine, mentre io e Yoshi partiamo, vedo che anche John parte lasciando Joey a sbraitare. Arriviamo al tribunale,ed io entro a chiedere informazioni. L'uscere mi dice che per sapere il nome dell'avocato di un determinato processo bisogna compilare un modulo di richiesta. Prendo il modulo ed esco. Dopo di me entra John, fingendosi un polizziotto che deve fare indagini. Poco dopo pero torna fuori dicendo che il tizio vuole vedere un mandato. Allora si allontana per andare a farne uno falso. Intanto arriva Joey con una macchina rubata ed inizia ad urlare che vuole la sua moto. Torna John e si infila dritto nel tribunale senza dar retta a Joey che strilla. Grazie al mandato riesce a sapere il nome dell'avvocato (James Dufoe) e dove ha lo studio. Quando esce dal tribunale pero Joey gli riattacca la sinfonia ed i due iniziano a litigare. Io e Yoshi li guardiamo sconsolati; con tutti i casini che abbiamo ci mancava solo questo. Subito infatti arriva una delle guardie giurate del tribunale a vedere che succede. Chiede i documenti ai due furbi e intima loro di farla finita. Riusciamo a calmarli ed andiamo allo studio dell'avvocato. Quando arriviamo la segretaria ci fa sedere in sala di attesa. Passa il tempo ma ancora non ci chiama. John allora si spazientisce e comincia a dare in escandescenza. Dopo poco, attirato dalla confusione, esce l'avvocato e ci fa accomodare. E' un uomo sulla quarantina che sembra sapere il fatto suo. Proviamo a chiedergli di poter leggere il fascicolo del processo di Parker. Lui pero e poco collaborativo e non si lascia corrompere. D'altronde di ce che neanche si ricorda chi fosse questo Parker. Decidiamo di non perdere altro tempo e ce ne andiamo. Mentre siamo in strada, Joey si accorge che il tizio ci guarda da dietro le tende della finestra. Ci rifugiamo in un centro commerciale per confonderci in mezzo alla gente e riflettiamo sul da farsi. Progettiamo un bliz in ospedale e facciamo l'elenco del materiale necessario. Mentre usciamo dal centro commerciale per andare a comprare le cose che ci servono, Joey nota in un bar di fronte l'avvocato che e seduto ad un tavolo e parla animatamente con una bella donna dall'aria fredda e calcolatrice. Quando c'e una donna in giro Joey non se la fa scappare. Aspettiamo che la donna esce e la vediamo infilarsi in una macchina sportiva che parte a razzo (John prende la targa). Io e Yoshi restiamo fuori dal locale mentre John e Joey entrano a parlare con Dufoe. Quello pero non vuole proprio parlare. Quando esce io lo raggiungo e lo blocco. Lo infiliamo inmacchina e lo portiamo fuori Londra per farci due chiacchiere. Lo metto sotto torchio con le mie maniere e lo costringo a parlare. Racconta che Jason Parker e stato incastrato e che la ragazza e stata uccisa apposta per incastrare lui. La donna del bar si dovrebbe chiamare Ann Wilson, ed e stata lei a passargli l'arringa da fare al processo. Si contattano tramite lettere lasciate in una cassetta postale. Inoltre Parker lavorava in una fabbrica di materiali plastici che si chiama Boedecker. L'avvocato pero non sa cosa c'e sotto a questa storia, e sicuro pero che quelli sono tipi molto duri e che noi non abbiamo speranze di riuscire a farcela. Il tizio non sa altro ed io gli ammollo un cazzotto per fargli perdere i sensi. Stiamo andando via, quando John e Joey tirano fuori le pistole e sparano all'avvocato uccidendolo. Resto sbalordito ed attonito; non credevo dovessimo arrivare a tanto. Devo cominciare a riconsiderare i miei compagni di avventura…

Darsch
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