doc E' ora di sfornare un bebè...
_ scritto il 31.05.2010 alle ore 14:36 _ 5710 letture
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Volevo rispondere a tutti quelli che, sapendo che non abbiamo ancora figli, ci rivolgono, un po' stupiti e un po' sconcertati, la fatidica domanda: "MA COME!? Ancora niente figli? Sbrigatevi, che è ora eh!".

Tralasciamo la banale ovvietà (che forse per qualcuno non è molto ovvia) che uno i figli dovrebbe farli solo quando si sente pronto, e non certo perché la sua età anagrafica non gli permette, secondo una strana commistione di motivi scientifico-morali di dubbia veridicità (visto che non abbiamo certo 40 anni), di procrastinare oltre.

Facciamo anche un piccolo sforzo e mettiamo da parte quella vocina che, dal profondo, ci confida che forse mettere al mondo un pargolo in questo momento non è che sia proprio la cosa più caritatevole che si possa fare nei suoi confronti. E avrebbe anche ragione, ma noi siamo pieni di buoni propositi, abbiamo forza di volontà da vendere e ci sentiamo di poter affermare con cognizione di causa che il sangue del nostro sangue crescerà consapevole di quello che lo circonda ed educato ad affrontare ogni situazione.

Rimane la terza motivazione, che è anche quella più controversa: il fattore economico. Capisco che possa sembrare veramente brutto ed egoistico dire "io un figlio, allo stato attuale, non me lo posso permettere", ma purtroppo è la realtà delle cose. Con un lavoro precario, mal pagato, che riesce a darmi un margine di prospettiva futura che arriva al massimo ad un misero anno, io non me la sento. Non riuscirei a garantire a mio figlio un'esistenza serena, sarebbe un continuo rinunciare, tagliare e calibrare, sia da parte nostra che sua, con la costante paura di non arrivare a fine mese. Dovrei fargli una cosa del genere semplicemente perché "è ora di sfornare un bebè"? Non vi sembra questo un discorso egoistico?
E' vero, non siamo certo soli, ci sono ben due famiglie che potrebbero aiutarci, ma un conto è ritrovarsi con una gravidanza improvvisa ed accettare una mano esterna, un altro è programmare di avere un figlio con la certezza di potergli dare da mangiare solo grazie all'aiuto di genitori e suoceri. Scusatemi, ma io non ce la faccio. Da mangiare al mio bambino voglio darglielo io, voglio sentirmi parte di una famiglia indipendente, voglio andare al lavoro, sudare, faticare con la consapevolezza che ogni goccia di quel sudore contribuirà alla crescita e all'educazione di quel piccolo fagottino.

Se la nostra situazione lavorativa attuale non ce lo permette, preferisco aspettare. Fosse anche per 10 anni.
Darsch
_ chiavi di lettura:figli, famiglia, precariato, lavoro, futuro

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_ Commento di Jodopsi _ profilo
_ scritto il 31.05.2010 alle ore 14:59
Ti do ragione, il fattore economico è un impedimento triste ma reale ed ora, è un periodo troppo travagliato per fare programmi tanto impegnativi.
Speriamo solo che la situazione migliori per tanti giovani, io personalmente mi sento imbarazzata nel vedere dove ci ha portato l'economia.
_ Commento di saretta222 _
_ scritto il 31.05.2010 alle ore 15:23
si è assolutamente vero quello che hai scritto (io sono una di quelle che ha aspettato 10 anni dalla domanda che facevano tutti a riccardo il primo bimbo)prenditi tutto il tempo necessario perchè insieme al problema economico c'è come hai detto la grande responsabilità di fargli un torto e cercare di farlo crescere in qs mondo così difficile!! a presto
_ Commento di Ryo _ profilo homepage
_ scritto il 31.05.2010 alle ore 15:30
Meglio un cane!
_ Commento di LuPoN _ profilo homepage
_ scritto il 31.05.2010 alle ore 18:28
Concordo con la volontà di indipendenza nella decisione!
Ti porto benissimo un'esempio: mio fratello e la moglie, lui 26 anni (2 in meno di me) lei 24, fortunatamente casa è loro per cui stanno pagando il mutuo ed a giorni mi fanno diventare zio, ed hanno deciso di accettare gli aiuti da parte delle famiglie, senza chiederli ne pretenderli però.
Però c'è da dire che mio fratello ha la fortuna di stare in polizia, indipendentemente dalla professione, è un'impiego statale, stabile e sicuro, ed ora rinegoziando il mutuo riurscirà anche a mantenersi un buon margine, tra il suo stipendio e mia cognata che fa la parrucchiera, per vivere loro e dare un buon futuro alla figlia, dato che fino ad adesso (mutuo con rata altissima per questi primi 2 anni) hanno messo da parte non molto, ed hanno finito di sistemare/arredare casa quasi totalmente da soli.
(c'era anche il "vantaggio" che mio fratello stando aggregato a torino aveva quasi 0 spese personali dato che lei o stava da noi o dalla madre)

Detto questo il tuo post mi ha anche tirato in ballo, anche perchè tu non puoi nemmeno immaginare quante volte sento dirmi (particolarmente al paese) a mo' di presa in giro che mio fratello più piccolo di me s'è sposato e diventa papà, mentre io al momento sono pure single!
La risposta è scontata.. non solo saranno pure caxxi miei, ma vuoi anche che sono molto cauto nei rapporti, specialmente all'inizio, tanto che quasi nessuno ne sa nulla, ed al momento si fa fatica a trovare un "buon partito" :P che 1) non sia oca e 2) non sia impegnata ^^
Per non parlare del fattore economico.. 2 anni fa pensavo di essermi sistemato, bel lavoro in ambito documentaristico (docu/film alla Format), ben remunerato ecc.. per poi trovarmi, grazie agli strascichi della crisi ed alle decisioni del consiglio della RAI di tagliare un contratto già avviato ed in produzione, con un pugno di mosche assieme ad altre persone..
_ Commento di MetalleR _ profilo
_ scritto il 01.06.2010 alle ore 00:16
Ci conosciamo da una vita Simo', e sai come la penso: personalmente, sono per l'estinzione. Nel senso che l'idea di procreare ancora non mi ha mai neanche sfiorato l'anticamera del cervello, e per motivi differenti da quelli che citi te. Il primo, e ancora più banale, è che probabilmente ancora non ho trovato la persona giusta. Ma non credo che sia solo questo: sinceramente a me l'idea di fare figli, a meno che per puro miracolo non mi ritrovi d'improvviso in una situazione idilliaca che me ne fa venire la voglia, proprio non piace a 360 gradi.

Però capisco benissimo la situazione tua e di Sonia. Il problema è che, in questi tempi, tutto è difficile. E' difficile rapportarsi con l'idea di essere cresciuti in un periodo di "vacche grasse", che ci ha lasciato creare per la nostra vita futura aspettative tutto sommato buone, e confrontarci ora, nel periodo della nostra prima maturità, con una situazione invece di vacche magrissime, che rischia di far crollare come un castello di carte tutte le nostre speranze per la nostra vita.

Dico questo perché dobbiamo ricordarci che, in fondo, il periodo della nostra storia recente in cui si facevano più figli erano i primi anni del secolo scorso, un tempo in cui di certo non si poteva "garantire" ai suddetti figli un bel niente... neanche che avrebbero avuto di che mangiare. Al giorno d'oggi invece siamo all'estremo opposto: molte coppie, prima di fare un figlio, pianificano una sorta di "business plan" per mantenerlo fino all'ultimo anno di università. Credo che questo sia un eccesso, e che in fondo per fare un figlio bisogni avere solo la certezza fondamentale di poterlo amare con tutti se stessi (perché ne avrà bisogno)... Però, certo, sono perfettamente consapevole che anche altre condizioni, se non fondamentali, sono senz'altro molto preferibili prima di fare un passo del genere, soprattutto se (come dici te) è programmato e non "capita" semplicemente.

Che dire... la situazione economica è quella che è, e ormai da diversi anni a questa parte tutti noi viviamo in una sorta di "limbo" in cui ogni decisione grossa per la nostra vita futura è come rimpallata di anno in anno, di stagione in stagione, in attesa che "cambi qualcosa", che "migliori" qualcosa.

La storia futura ci dirà se questo avverrà o meno, o se piuttosto non avverrà il contrario: che cambi qualcosa in peggio. Perché anche questo è possibile. Purtroppo, ripeto, siamo la prima generazione a vivere un grande tracollo dopo almeno due-tre generazioni di crescita continua. Questo servirà a insegnarci che non si può sempre fare i conti con una vita di miglioramenti. A volte bisogna anche saper sopportare le privazioni e i peggioramenti.

Detto questo, non posso che salutarti augurando a te e Sonia la possibilità di riuscire, comunque, a trasformare questa vita e la vostra bellissima famiglia in ciò che più volete e desiderate per il vostro futuro. Un augurio che come sai viene dal cuore. Forse, impegnandoci e contando anche sull'aiuto delle persone veramente importanti e in grado di volerci bene davvero, riusciremo comunque a realizzarci. Nonostante tutto.

Un abbraccio da lontano, ma da vicino,

Luca
_ Commento di LuPoN _ profilo homepage
_ scritto il 01.06.2010 alle ore 01:13
OT: toh Metaller.. ti chiami come il mio fratellino presto neo papà!
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 01.06.2010 alle ore 22:10
@Jodopsi - già, anche io. E' dura fare programmi futuri per noi due, già solo organizzare un paio di settimane di ferie estive, figuriamoci crescere un figlio.

@saretta222 - sto iniziando a covare la seria idea di rispondere "no purtroppo sono sterile" ogni volta che mi fanno la fatidica domanda, così almeno la piantano. :D

@Ryo - a questo punto un gatto, se permetti :P

@LuPoN - ecco hai toccato un punto importante: la stabilità. Se avessi un contratto serio e duraturo, probabilmente le cose sarebbero leggermente diverse, perché anche se lo stipendio è basso uno potrebbe organizzarsi e in ogni caso avrebbe la certezza di mantenere un certo tenore per un lungo periodo. Con contratti che scadono dopo 1 anno, o poco più, è tutto incerto, pericolante. A fine 2009 sono stato disoccupato per più di 3 mesi prima di vedermi rinnovato il contratto: se avessimo avuto un figlio non so proprio come avremmo fatto.
Poi, come dimostra anche la tua esperienza, può capitare anche che ti sembra di avere in mano un contratto stabile, e invece ti ritrovi senza nulla dall'oggi al domani. Che periodaccio.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 01.06.2010 alle ore 22:10
@MetalleR - ti dirò, io l'istinto di paternità ce l'avrei pure, cioè volendo/potendo mi sentirei pronto per questo passo, però mi tocca mitigarlo, tenerlo a bada, per i motivi che ho illustrato sopra. E sono motivi che sento parecchio importanti, perché andrebbero a toccare direttamente la qualità della vita che sarei in grado di offrire a mio figlio. Non mi va di vivere con la paura costante che un eventuale mancato rinnovo contrattuale si ripercuota su di lui, o carichi eccessivamente di oneri i nostri genitori, perché in periodo di disoccupazione non ce la faremmo ad arrivare a fine mese. Non ce la faccio proprio a programmare un figlio con queste consapevolezze, voglio potergli garantire tutto quello di cui avrà bisogno. E siccome al momento posso garantire a malapena quello di cui abbiamo bisogno noi, preferisco aspettare tempi migliori. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, allora a maggior ragione saprò di aver fatto la scelta giusta.
Purtroppo hai perfettamente ragione, la nostra generazione sta vivendo un grosso tracollo, spero che ne sapremo tutti fare tesoro e che la situazione non peggiori ulteriormente.
Ti ringrazio molto del tuo commento, l'ho apprezzato tantissimo. :)
Ricambio l'abbraccio e, già che ci sono, ti faccio anche io un enorme augurio per la tua nuova vita canadese!
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 08.06.2010 alle ore 16:22
Non volevo commentare, perché in un certo senso mi sarei sentito giudice di una situazione che ognuno dovrebbe vivere in piena libertà, e senza condizionamenti interni (figuriamoci esterni).
Nonostante io conosca Darsch da più di quindici anni - ARGH - e penso di sapere esattamente come lui la pensa e affronti certi temi, non ritengo corretto neanche il solo "domandare"...

Vi immaginate voi una coppia che i figli non può averli per motivi di salute, dover affrontare quotidianamente domande del genere da parte di pseudo-conoscenti, che vogliono solo farsi gli affari propri?

A me sinceramente sta cosa darebbe un fastidio immane...

Ognuno deve poter decidere e eventualmente sbagliare con la propria testa. Io di figli ne ho due, e ho tutt'altro che una situazione economica stabile. Per quanto mi riguarda la paternità mi ha migliorato, ho sacrificato hobby e tempo libero, qualche vizio, le spensieratezze. Magari ora mi faccio mille conti, mille problemi, ma lo faccio con un fine.

Ne ho sentiti molti di discorsi circa l'egoismo che sta dietro il mettere (o il non mettere) al mondo un figlio, possono essere certamente condivisibili, sicuramente devono essere rispettati.

Suppongo di poter fare molto di più di quello che faccio oggi per assicurare ai miei di arrivare a fine mese, e sicuramente lo farò, costi quello che costi...
Senza i figli, probabilmente questo bisogno non lo avrei mai sentito, e non mi sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello fare questi discorsi... I figli, in questo senso, mi hanno migliorato e penso che loro stessi hanno giovato e gioveranno di questo miglioramento.

Il loro futuro è nelle nostre mani, ma anche il nostro futuro deve essere nelle mani di qualcuno no? :)
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 10:35
@jasmines - sì, hai centrato in pieno: dà un fastidio immane anche a me. Prima di tutto sono affari miei, ma poi credono che girando il dito nella piaga OGNI volta che ci si incontra ci viene magicamente la voglia? O magari sperano che a forza di insistere, per sfinimento gli sforniamo un figlio (come se ci stessero chiedendo, che so, di chiudere la finestra che è freddo)? Boh...
Sicuramente c'è buona fede, ci mancherebbe altro, ma uno dovrebbe rendersi conto che ci sono alcuni limiti che non andrebbero superati.

Non avrei problemi a rinunciare a hobby e tempo libero, e probabilmente se avessi un figlio farei anche io i salti mortali per far arrivare i miei a fine mese (come del resto faccio anche ora, che la prole non ce l'ho) costi quel che costi, ma per il momento il desiderio di paternità è sovrastato da questo senso di instabilità di cui parlavo nel post. Forse quando sei davvero pronto a diventare genitore passi sopra a tutto, d'altronde mi hanno sempre detto che per fare un figlio ci vuole un pizzico di incoscienza...

PS: ma come "argh"!? Non sei contento di conoscere un minchione di tale calibro da tutti questi anni? :P
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 10:47
So' contento ma mi rendo conto che so' vecchio:)
Cmq credo che il momento giusto per fare un figlio è MAI: non c'è un momento giusto, in cui tu sei pronto, economicamente e/o spiritualmente.
Altro che incoscienza...
Guardala dall'altro verso: conosci qualcuno che pensa di aver fatto figli nel momento sbagliato? Non c'è un momento sbagliato, sia che lo scegli tu, sia che arriva per caso, anche indesideratamente.

Poi restano comunque scelte personali, ma se uno dicesse "bah, chissene frega, quando arriva se arriva, sarà il benvenuto", con tutta l'incoscienza della situazione economica che vuoi, per me, non c'è niente di male.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 13:45
No infatti, non c'è assolutamente niente di male, e se dovesse arrivare "per sbaglio" sarà il benvenuto, ovvio. Il problema è che attualmente, a livello economico, ho la certezza che per tirare avanti avremmo bisogno di un (grosso) aiuto, e non mi va.
Però in effetti hai ragione: ad aspettare il momento giusto uno i figli non li farebbe mai.
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 14:14
Quindi mi confermi che il post iniziale deriva da "pressioni" esterne che insistentemente e regolarmente fanno la fatidica domanda...
Beh, ti posso dire che è quasi innato nella natura umana, nonché tipicamente e tradizionalmente italiano.
Non dovresti dare troppa importanza a certe cose, secondo me... Se uno è prevenuto e pensa "non fa figli -> non può fare figli", cosa ci puoi fare? Spiegare a tutti come stanno le cose, e fargli fare due volte gli affari tuoi? E' follia:)
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 14:48
Il post iniziale è nato da una chiacchierata in famiglia che a sua volta è partita da una mia riflessione sull'andamento del desiderio di paternità, che nell'ultimo anno ha subito una netta caduta. Le "pressioni" però sono sempre state una costante all'interno del discorso, quindi il post l'ho scritto in quella chiave. :)

A questo punto dico direttamente "no, sono sterile!" e faccio magari pure un'espressione triste, così a) non proseguono oltre nella discussione e b) si sentono pure in colpa. :D
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 09.06.2010 alle ore 14:56
Secondo me ottieni solo un "lo dicevo io..." :)
Sembra che esistano due realtà parallele... quella dei fatti e quella delle supposizioni:)
_ Commento di Lyserjik _ profilo homepage
_ scritto il 14.06.2010 alle ore 13:01
In effetti non esiste il momento perfetto per fare le cose, esiste solo il buon senso di sapere quando affrontare un'incognita così grande e quando no.
C'è gente che aspetta fino a 40 anni per sposarsi (ehm...^^).
Il momento non è favorevole per questi progetti ed è una scelta molto sensata quella di aspettare per fare un figlio (o più d'uno, ricorda che esistono anche i parti plurigemellari!!), però visto che le pressioni vengono dalla famiglia, non sottovalutarle.
I genitori ci sono già passati e sanno di cosa si tratta e se credono che il momento sia giusto per avere figli forse non si sbagliano così tanto. Ti stupiresti se scoprissi in quante famiglie, attualmente stabili, i figli sono cresciuti con situazioni economiche precarie senza manco risentirne un granchè.
Non voglio rigirare la frittata, per amor del cielo, però ogni medaglia ha due facce e se a guardarne solo una si resta demotivati, magari a sbirciare acnhe dall'altro lato si possono scoprire punti di vista nuovi e interessanti.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 14.06.2010 alle ore 13:20
Non metto in dubbio la saggezza dei genitori quando dicono che è il momento giusto, e non li biasimo se a volte sono insistenti, ma dobbiamo essere NOI a sentire che è arrivata l'ora, nessun altro. Come dicevo nel post, in questo momento non ce la farei a mettere al mondo un figlio sapendo di non potergli dare da mangiare in modo indipendente. Magari cambierò idea, chissà. ;)
_ Commento di Lyserjik _ profilo homepage
_ scritto il 14.06.2010 alle ore 13:23
Ma infatti questo è sacrosanto, non fraitnendere quello che ho scritto: siete voi e solo voi a dover decidere. Mi limitavo a suggerirti di non essere troppo rigido nel giudizio. :)
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 14.06.2010 alle ore 13:31
Sì sì eri stato chiarissimo, non avevo frainteso. Diciamo che è una questione di punti di vista. I genitori insistono perché dal loro punto di vista anche se non ce la facciamo a tirare avanti con una bocca in più da sfamare, loro sono disponibili ad aiutarci. Mentre dal mio punto di vista è proprio quello il problema: vorrei programmare un figlio quando sarò più o meno sicuro di potergli dare da mangiare in modo indipendente. Se tra 5 anni siamo ancora così, magari dovrò rassegnarmi (ad accettare un aiuto o a non fare figli, a seconda di quale scelta prevarrà). :)

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