_ scritto il 16.05.2011 alle ore 12:02 _
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Vorrei dire tre semplici cose a chi, come
Carlo Casini e il solito
Carlo Giovanardi, si è
recentemente scagliato contro il videogioco "The Sims 3" perché a suo dire educherebbe i bambini a tendenze omosessuali (lasciando chiaramente intendere che queste ultime sono sbagliate e anormali).
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Punto primo: dovete ficcarvi in testa una volta per tutte che
"videogioco" non è sinonimo di "gioco per bambini"! Ci sono prodotti indirizzati a tutte le fasce d'età, compresi titoli per soli adulti, esattamente come accade per film, fumetti, riviste o libri. Nel caso specifico "The Sims 3" è un videogioco classificato "
12+", dichiaratamente inadatto, quindi, alla fascia d'età che Casini ritiene più a rischio (quella intorno ai 6 anni).
Visto che non penso proprio che un genitore responsabile farebbe mai vedere un film violento o pornografico al proprio figlio di 6 anni,
allo stesso identico modo dovrebbe vigilare più attentamente sul contenuto dei videogiochi che egli stesso compra e davanti ai quali il pargolo viene spesso parcheggiato senza controllo. Eppure non è tanto difficile, basta
girare la confezione e leggere le indicazioni
PEGI.
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Punto secondo: il videogioco in questione, essendo un "simulatore di vita", permette di personalizzare liberamente il proprio personaggio, la sua esistenza e qualsiasi oggetto materiale gli ruoti intorno. Ma è
sempre l'utente a compiere le scelte: nel caso in esame, bisogna curare la vita sociale del proprio Sim e fargli iniziare una relazione sentimentale che eventualmente potrebbe portare alla formazione di una famiglia. Quindi, ammettendo che un ragazzino di 6 anni sia lasciato da solo a giocare a questo videogame (e non dovrebbe!), per vedere una famiglia formata da persone dello stesso sesso dovrebbe crearla
di sua iniziativa, ma questo significherebbe che il concetto di coppia omosessuale
fa già parte del suo bagaglio di conoscenza. Sarebbe esattamente come se, chiedendo al bambino "Disegnami una famiglia", lui raffigurasse due uomini o due donne che si tengono per mano. Il gioco non "inculca" nessun tipo di valore a livello passivo. E' il giocatore l'unico vero artefice del mondo simulato.
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Punto terzo: io non so per quale motivo si debba ciecamente insistere su concetti e valori così palesemente in contrasto con i diritti di ogni persona. Forse nel caso dei politici entra in gioco una sorta di "meccanismo di coerenza" che li obbliga in qualche modo a dover tenere una linea di pensiero che risieda fermamente in binari prefissati, ma il rischio è sempre quello di fare la figura degli "intolleranti per partito preso". Il punto non è affatto che videogiochi, libri o cinema stanno in qualche modo cercando di modificare la realtà per
forzare determinati concetti e valori. E' proprio l'opposto.
E' la realtà che sta entrando a far parte, sempre più in profondità, di questi medium. E la realtà è formata anche da coppie omosessuali, che vi piaccia oppure no.
Quando insegnerete ai vostri figli che siamo tutti (compresi loro stessi!) liberi di decidere chi amare e con chi mettere su famiglia, sia esso maschio, femmina, verde, rosa o nero, questa società inizierà finalmente a superare gli enormi problemi di integrazione e intolleranza che l'affligge.