doc "Racconti Matematici" - AA.VV.
_ scritto il 03.08.2011 alle ore 10:58 _ 8774 letture
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Scrivere una recensione generale su una raccolta come questa sarebbe senza dubbio riduttivo, così come dichiarare di voler selezionare solo i racconti davvero meritevoli risulterebbe in una grossolana presa in giro al lettore, perché si finirebbe per parlare della loro stragrande maggioranza. Perciò, dato che in alcuni casi mi sono trovato dinnanzi a perle di tale grandezza da giustificare, da sole, l'acquisto dell'intero libro, nel commentarlo ho deciso di trattare - brevemente - ciascun racconto in modo separato.


"Il Libro di Sabbia" - Jorge Luis Borges (1975)
Breve ma intenso, racconta l'ossessione che spesso attanaglia come una morsa chi si addentra nel suggestivo vortice dell'infinito - nel senso più matematico del termine - e viene rapito dal fascino esercitato dalle sue buie profondità. Quel tipo di ossessione che solo qualcosa di irresistibilmente affascinante riesce a generare. E cosa c'è di più affascinante, per una mente matematica, di un libro con un numero di pagine illimitato?

"Nove Volte Sette" - Isaac Asimov (1958)
In questo racconto - che già avevo letto anni fa - il classico tema futuristico delle macchine che prendono il posto dell'uomo viene abilmente ribaltato e in una società controllata da calcolatrici totalmente autosufficienti spunta il seme del calcolo manuale. Ambientata durante una guerra che ristagna ormai da anni, la storia affronta in maniera molto vivida il problema del progresso scientifico e dell'utilizzo che l'uomo decide di fare delle nuove conquiste. Non senza un pizzico di cinismo e un velato accenno alla ciclicità. Geniale, come sempre.

"Quanto scommettiamo" - Italo Calvino
Immaginate due scommettitori accaniti che, dall'alba dei tempi e da spettatori (perché è l'unico ruolo che si può avere) di quello straordinario spettacolo che è la genesi dell'universo, si divertono a puntare su qualsiasi tipo di avvenimento, per miliardi di anni, dal Big Bang al colore delle scarpe che la signora Rossi indosserà uscendo di casa il 2 gennaio 1948, utilizzando come moneta dapprima gli atomi e poi, una volta formata la Terra e trasferitisi su di essa, fior di quattrini. Ora condite il tutto con l'inconfondibile stile di Calvino e otterrete questo delizioso racconto, che parla di matematica e di astronomia, ma anche del tumultuoso vortice del gioco d'azzardo.

"L'hotel straordinario, o il milleunesimo viaggio di Ion il Tranquillo" - Stanislaw Lem (1968)
Un intrigante racconto-esercizio sugli insiemi infiniti costruito intorno ad un'ambientazione fantascientifica e a tratti anche divertente, che non mancherà di interessare gli appassionati di matematica (e di annoiare tutti gli altri).

"La Trama Celeste" - Adolfo Bioy Casares (1948)
Il meccanismo di fondo su cui si basa questo racconto è abbastanza interessante, sebbene risulti intuibile già dopo le prime pagine. Per questo motivo forse il tutto risulta un po' troppo prolisso e intrecciato, specialmente nelle note topografiche - anche se queste ultime, si scoprirà verso la fine, hanno un preciso scopo. Carino, piuttosto vivido e con trovate interessanti, ma poco emozionante.

"Eupompo diede lustro all'Arte mediante i Numeri" - Aldous Huxley
Altro racconto sulle ossessioni generate dalla matematica, nella forma, questa volta, del semplice "contare". La storia è molto suggestiva, perché scava nel passato e ha un riscontro parallelo anche nel presente, e riesce a tenere sempre viva l'attenzione del lettore.

"Esame dell'opera di Herbert Quain" - Jorge Luis Borges (1941)
Si tratta dell'analisi di alcune opere di uno scrittore di fantasia, Herbert Quain, che hanno tutte qualche tratto bizzarro. In realtà solo una ha a che fare con la matematica nel vero senso della parola: "April March" è infatti un racconto caratterizzato da 9 inizi che poi si ramificano e si triforcano indietro nel tempo. "The God of the Labyrinth" è una storia investigativa in cui viene volontariamente data una soluzione errata per poi lasciare al lettore la scoperta dell'errore commesso; "The Secret Mirror", un racconto ramificato in cui il primo atto è il lavoro di uno dei personaggi del secondo atto; "Statements", infine, è una raccolta di storie opportunamente create per scatenare disappunto nel lettore. Un racconto piuttosto originale ma che non riesce, secondo me, a tenere il passo con altre perle contenute in questo libro.

"I sette messaggeri" - Dino Buzzati (1942)
Bellissimo racconto che, secondo me, racchiude in modo perfetto la sintesi del pensiero di Buzzati. Un principe lascia il regno per intraprendere un viaggio verso dei confini che forse non riuscirà mai a raggiungere. Per tenersi in contatto con la sua gente porta con sé sette messaggeri e a cadenze regolari li manda indietro per inviare e ricevere lettere e notizie. Con l'aumentare della distanza percorsa naturalmente aumenta anche l'intervallo di tempo tra un messaggero e l'altro, in una perfetta progressione di cui si rende conto anche il protagonista. La fine del racconto è pregna di malinconia e rassegnazione.

"Continuità dei parchi" - Julio Cortázar (1954)
Racchiudere in due paginette un concentrato così intenso di emozioni e riuscire a legare ricorsivamente due mondi tanto distanti da loro è davvero un risultato apprezzabile. Il racconto è talmente breve che se cercate su Google lo trovate in forma integrale. Ne vale la pena.

"Geometria solida" - Ian McEwan (1975)
Altro racconto dedicato all'ossessione, questa volta per la geometria solida, che narra le vicende di un uomo che eredita i diari segreti del suo bis bis nonno, i quali contengono studi matematici e geometrici sconvolgenti. In parallelo viene anche trattato il difficile periodo che il matrimonio di Phil e sua moglie, Maisie, sta attraversando. Parallelo che poi si ricongiunge alla fine del libro in modo cinico, ma prevedibile. Una storia molto suggestiva e narrata magistralmente, da cui è stato tratto anche un cortometraggio con Ewan McGregor.

"La quadratura del cerchio" - O. Henry (1935)
Una storia che fa del parallelo tra natura e operato dell'uomo - in chiave squisitamente geometrica - il suo punto di forza, adattandolo a due ambientazioni tanto diverse da loro quanto accomunate dal fatto che l'una è l'evoluzione dell'altra, e che una loro compenetrazione è più che plausibile (come suggerisce, tra le altre cose, anche l'inaspettato finale). Si tratta di un racconto breve ma scritto davvero bene, che conferma la fama indiscussa dell'autore (al secolo William Sydney Porter). Non a caso il famoso premio letterario dedicato ai racconti porta proprio il suo nome.

"La Biblioteca Universale" - Kurd Laßwitz (1904)
Uno dei più classici e deliziosi esempi di racconto matematico, in cui ci si addentra nelle spire attorcigliate di una ipotetica (e perfettamente calcolabile) biblioteca che contenga qualsiasi possibile scritto del passato, presente e futuro. Sviluppato sotto forma di dialogo tra un gruppo di amici, riesce a catturare l'attenzione del lettore anche grazie all'ambientazione semplice e confortevole.

"Il conte di Montecristo" - Italo Calvino
Un racconto intricato e affascinante nel quale la storia di due carcerati d'eccezione si intreccia con quella di un ipotetico iper-romanzo utilizzato da Alexandre Dumas per ricavare il popolare libro "Il Conte di Montecristo", il tutto in chiave altamente geometrica - le combinazioni la fanno da padrone - e capace di farci letteralmente girare la testa, come solo Calvino sa fare.

"La casa nuova" - Robert Heinlein (1941)
Direttamente dalla magica penna di uno degli autori di fantascienza più famosi e influenti, arriva questa spettacolare storia che parla di un architetto che si è messo in testa di voler realizzare un'abitazione rivoluzionaria costruita in quattro dimensioni. Un viaggio vivido e al tempo stesso allucinante nei meandri di una casa costruita a forma di tesseract. Nonostante sia tra i racconti più lunghi della raccolta, grazie alla caratterizzazione e alla cura dei dialoghi e delle descrizioni - unitamente alla geniale idea di fondo - finirete per leggerlo tutto d'un fiato senza neanche accorgervene.

"Fuga" - Daniele Del Giudice
Con uno stile di scrittura particolarmente incalzante, fitto e impreziosito da inserti in dialetto napoletano, viene narrata la fuga di un ragazzo da un inseguitore che vuole ucciderlo, ma che in realtà è utilizzata come pretesto per introdurre il vero cuore del racconto: la concezione di una sorta di cimitero perpetuo, composto da 366 fosse nelle quali seppellire, per ognuna di esse, i morti di tutti i giorni dell'anno. La matematica qui si incontra con la fredda e ordinatissima razionalità di chi ha ideato una struttura del genere e con il concetto caotico di morte, il tutto letto nella chiave dello scorrere ineluttabile del tempo La vicenda è inoltre intervallata da interessanti note storiche sul luogo, che contribuiscono a spezzare l'azione e a fornire maggior spessore al background.

"Riflusso" - José Saramago (1978)
Saramago non ha certo bisogno di presentazioni. In questo racconto di poche pagine riesce a creare un piccolo mondo a partire dalla singola ossessione verso la morte provata da un re che, per non ritrovarsi più davanti agli occhi la sofferenza legata all'operato del tristo mietitore, decide di costruire un enorme cimitero e convogliare al suo interno tutti i morti del suo regno, passati, presenti e futuri. Dalle conseguenze di questa scelta - il traffico e le infrastrutture necessarie al trasporto dei defunti, la formazione di zone intorno ai lati dell'immenso quadrato, la creazione di vere e proprie città periferiche e il lento ma inesorabile declino che riporterà tutto allo stato iniziale - nasce, tra le altre cose, anche un'interessante analisi sulla natura umana.

"Ragazzo" - Dario Voltolini
Un racconto semplice ma abbastanza intenso, che parla del mondo del lavoro, delle ambizioni - per quanto umili possano essere - e dei sogni legati alla loro realizzazione.

"Naturalmente" - Fredric Brown (1954)
Breve ma divertentissimo racconto sulle conseguenze che può causare l'ignoranza nella geometria.

"Tennis, trigonometria e tornado" - David Foster Wallace (1997)
Interessantissimo spaccato autobiografico che narra l'esperienza giovanile dell'autore con il tennis (o più precisamente con la sua capacità di matematizzarne regole e traiettorie), con i terribili venti del Midwest e con i tornado. Sono questi ultimi argomenti a risultare maggioramente interessanti, perché offrono l'esperienza diretta di chi è abituato a convivere con questi maestosi fenomeni atmosferici. Il racconto scorre molto velocemente, grazie alle capacità dell'autore e alla sua spiccata ironia - e autoironia.

"Pitagora" - Umberto Eco (1975)
Bellissima intervista tra Eco e Pitagora, nella quale quest'ultimo tratteggia le linee fondamentali della sua personale visione del mondo, che grazie ad una fede incrollabile viene filtrata attraverso quella entità numerica alla quale è così tanto devoto. Vani i tentativi di Eco di convincere il matematico che quella da lui enunciata altro non è che una possibile visione del mondo, non necessariamente l'unica, né tantomento la più completa. L'ostinatezza della scuola pitagorica viene magistralmemente illustrata nelle ultime tre battute del suo fondatore.

"La morte di Archimede" - Karel Capek
L'autore di questo breve racconto ci offre un'alternativa all'episodio della morte di Archimede, che vede lo scienziato avvicinato niente meno che dal capitano di stato maggiore Lucius, il quale gli propone di servire Roma e aiutarla a dominare il mondo. Archimede tuttavia, chino sulle sue carte, rifiuta perché ha cose ben più importanti a cui pensare...

"Paolo Uccello" - Marcel Schwob (1896)
L'ossessione verso la matematica è uno dei temi più ricorrenti in questa raccolta. In questo caso però, trattandosi di un personaggio esistito davvero, il racconto assume tratti decisamente più intensi. Paolo di Dono ha infatti sacrificato qualsiasi aspetto della propria vita per lo studio di rette, angoli, cerchi e della loro armonia reciproca.

"Un Hugo geometra" - Raymond Queneau (1950)
La vita di Lèopold Hugo, figlio del fratello del famoso Victor. Nonostante la sua passione per la geometria, non veniva molto preso sul serio dall'Accademia delle scienze. Scarsamente coinvolgente, una sorta di pesce fuor d'acqua.

"John von Neumann 1903-1957" - Hans Magnus Enzensberger
Bellissima poesia che narra tutte le tappe fondamentali della vita del celebre matematico e informatico. "Anche chi non ha mai sentito parlare di lui col mouse in pugno aziona la sua algebra combinatoria".

"Breve ritratto di Alan Turing" - Emmanuel Carrère (1995)
La sempre interessante vita del famoso matematico, vista in una chiave più vicina alla sua mente e alle sue capacità logiche.

"L'uomo matematico" - Robert Musil (1913)
Il racconto conclusivo di questa raccolta non poteva che essere dedicato alla figura del matematico, alla costante ricerca della verità tramite il puro esercizio mentale, senza porre alcuna preoccupazione allo scopo perché, in un certo senso, la verità rappresenta semplicemente il suo destino. Viene anche offerta una interessante visione della società, dalla quale, secondo l'autore, il matematico esce come una sorta di spiritualista dell'era moderna. Piuttosto stimolante.

[Questo post è stato pubblicato su la Libreria Immaginaria, se vi interessa leggere altri commenti ecco il link]
Darsch
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