doc Moto rettilineo uniforme di un pene e di una vagina nel soggetto omosessuale
_ scritto il 12.01.2012 alle ore 15:13 _ 5272 letture
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Lo so, ultimamente parlo spesso di questa sorta di megafono vomitante bigottismo, integralismo e totale mancanza di ritegno che prende il nome di Pontifex, ma ne tirano fuori una peggiore dell'altra, e qualche esternazione si eleva dal solito "rumore di fondo" che tendo a non prendere neanche in considerazione.

L'articolo in questione riporta una breve intervista a Francesco Bruno e quello che mi ha colpito in particolar modo non sono tanto le sue opioni, quanto il fatto che provengono da uno psichiatra (e criminologo), una persona cioè che dovrebbe avere una formazione scientifica alle sue spalle. Non solo: una persona che insegna a degli studenti, che quindi gode, nell'immaginario comune, di una certa autorevolezza, e che per il solo fatto di essere "il professore" è in grado di influenzare le opinioni altrui. E' questo che non accetto: il mascherare opinioni personali, frutto di chissà quali convinzioni, deduzioni, credenze e fanatismi, da realtà scientificamente accettabile e provata.

E allora vediamo quali sono i punti cardine di questa incrollabile verità.


L'omosessualità è una condizione di anormalità perché il sesso è volto naturalmente alla procreazione


Innanzi tutto vorrei capire cosa intende il professore con anormalità. Il fatto che l'evoluzione ci abbia portato a possedere organi genitali di diversa natura e funzione è sufficiente a definire "normale" la condizione di chi li usa esattamente per quello scopo? Io direi proprio di no, perché allora, per fare un esempio, dovremmo considerare anormale anche bere il latte, visto che in natura quello è un alimento destinato esclusivamente all'alimentazione dei neonati. Avete mai visto una mucca adulta attaccata alle mammelle di una sua coetanea perché "sai, avevo voglia di un bicchiere di latte"? Eppure è una consuetudine ormai universalmente accettata, perché porta indubbi vantaggi visto che il latte è un alimento ricco di determinati elementi nutritivi che ben si sposano col nostro fabbisogno quotidiano.

Il concetto di anormalità implica un qualcosa che va contro ad un modello, che sia esso sociale, morale, giuridico o di altra natura, a cui ci si attiene abitualmente. Nel caso dell'omosessualità questo modello sarebbe la natura stessa, ma anche qui l'affermazione è debole, visto che esistono decine e decine di specie animali che mostrano comportamenti omosessuali.

Trovo inoltre che ridurre al mero atto sessuale l'intera sfera delle implicazioni che derivano dall'omosessualità nell'essere umano sia quanto meno offensivo. Ricordatevi che stiamo parlando anche di attrazione, affinità (emotiva, fisica e intellettuale), complicità, affetto, amore e in generale tutta quella pletora di emozioni e sentimenti che normalmente caratterizzano l'esistenza di un qualsiasi essere senziente. Avere un pene non vuol dire che il nostro compito sulla terra è esclusivamente quello di inserirlo in una vagina. Certo, la sua funzione è anche quella, ma vi do una notizia: per fortuna non siamo solo corpi vuoti che rispondono mestamente a chissà quale imperativo anatomico/morale. La gamma di personalità, attitudini, opinioni e comportamenti derivanti dalla struttura immensamente complessa del nostro cervello è talmente elevata, che le possibilità vanno ben oltre la semplice funzione assegnataci da milioni di anni di evoluzione.

E allora ecco che troviamo Tizio, eterosessuale felicemente sposato, ma per niente interessato a procreare, per i suoi rispettabilissimi motivi. Tizio infilerà senza dubbio il suo pene in una vagina, ma non per fare figli. Cosa ben diversa invece da Caio, eterosessuale che convive con la sua compagna, e che di comune accordo ha deciso che si sentiva pronto a diventare papà. Anche Caio infilerà il suo pene in una vagina, questa volta per sfornare un bebè. Poi c'è Sempronio, omosessuale che convive felicemente con Pinco Pallino. Sempronio probabilmente non ha mai infilato il suo pene in una vagina, preferisce destinarlo ad altri utilizzi, perché la sua personale natura è quella. Magari lui ha deciso di destinare anche il suo ano ad una funzione aggiuntiva rispetto a quella anatomica. Ma lo ha fatto anche la moglie di Tizio, per esempio. E lo fa anche Caio con l'aiuto della sua compagna, sebbene con modalità sicuramente diverse da quelle di Sempronio. Dov'è la normalità e dove la anormalità? Dov'è il modello di comportamento a cui ci si deve attenere? Tizio ama sua moglie, darebbe la sua vita per lei e vuole passare con lei il resto della sua esistenza. Caio ama la sua compagna, darebbe la sua vita per lei e per il bambino che hanno deciso di mettere al mondo, e vuole passare con lei il resto della sua esistenza. Sempronio ama il suo compagno, darebbe la sua vita per lui e vuole passare con lui il resto della sua esistenza. Ripeto la domanda: dov'è la normalità e dove la anormalità?


Una persona nasce omosessuale per un disturbo di personalità legato ad una assimilazione sbagliata dei ruoli dei genitori, o per cause organiche che il professore sostiene sarebbe complicatissimo spiegare


Non so sinceramente da dove il prof. Bruno abbia tratto queste conclusioni, ma basta leggere un qualsiasi trattato scientifico che parla dell'argomento - o basterebbe usare un minimo di buonsenso - per capire che non si può relegare l'orientamento sessuale a una mera assimilazione del ruolo dei genitori. Conosco omosessuali figli dei genitori più disparati, e sfido chiunque a portare risultati scientifici/statistici che indichino caratteristiche comuni a tutti i genitori di figli omosessuali.

Inoltre il professore usa il classico trucchetto del "non posso spiegarvelo perché sarebbe complicato" per glissare su un argomento - quello delle cause organiche - che o non conosce oppure conosce fin troppo bene, e omette di citare perché altrimenti il suo intero discorso si scioglierebbe come neve al sole.

Ma è così difficile accettare il fatto che la gente nasca e cresca formandosi i suoi personalissimi orientamenti? A Simone piace la Nutella, Maria preferisce il mare alla montagna, Gianluca è attratto dagli uomini e Antonella tende ad instaurare relazioni con uomini più maturi di lei. Per quale motivo una sola tra queste quattro preferenze viene considerata anormale? Alcuni omofobi incalliti sostengono che sia anche un fatto di virilità, come se il concetto di "uomo virile" sia da associarsi solo all'atto sessuale. Cosa cavolo c'è di virile in un "atto con cui un uomo mostra di desiderare quello che vuole anche un coniglio, con la stessa intensità di un animale"? (cit.)


Allo stesso modo di chi è affetto da un handicap, l'omosessuale è diversamente orientato per la sessualità


Il paragone non regge neanche un po'. Il termine "diversamente abile" riferito a chi è portatore di handicap è da inserirsi in un contesto medico, nel quale il termine "normalità" è assimilabile a quello di "integrità" e "salute". Un organo sano, in quel caso, è normale a livello medico, perché mantiene tutte le sue funzionalità. Un non vedente, o un paraplegico, o un sordomuto, o un portatore di qualsiasi altro handicap, sono persone normalissime, con patologie o disfunzioni che li mettono in posizione di svantaggio rispetto a chi, quel determinato organo, ce l'ha in salute e perfettamente funzionante, per questo sono maggiormente tutelati.
L'omosessualità non è una malattia, se vogliamo coniare un'espressione apposita per questo tipo di orientamento, allora dobbiamo farlo anche per chi è diversamente orientato per il gusto musicale, o per la scelta dello shampoo al supermercato.


I genitori non sono contenti di un figlio gay, per loro sapere che il proprio figlio ha questo orientamento è un trauma anche grande


Purtroppo questo è vero, ma vale solo per le vecchie generazioni di genitori e solo per i paesi con una fortissima influenza religiosa - come nel caso dell'Italia, con i nostri cosiddetti "valori" cattolici. Gran parte di chi adesso ha figli di età maggiore ai 20 anni è cresciuta con convinzioni religiose che io definisco estremiste, e non avete idea di quante volte ho sentito la famosa frase "meglio un figlio morto che un figlio gay". Ma fortunatamente la musica sta cambiando, perché adesso c'è più libertà di comunicazione, la gente apre gli occhi, è più ricettiva, è stimolata (in particolare da Internet) a formarsi una sua opinione e, soprattutto, a confrontarsi con quelle degli altri. D'altronde ci sarà un motivo se, a quanto pare, sempre più persone si allontanano dalla religione.

Molti dei genitori della mia generazione, per fortuna, non si pongono più alcun problema riguardo il luogo in cui i loro figli infileranno - con moto rettilineo uniforme - il proprio pene. E saranno ben felici di accogliere in famiglia il possessore del suddetto luogo, indipendentemente dal suo sesso.
Darsch
_ chiavi di lettura:omosessualità, discriminazione, omofobia, chiesa, religione, morale, famiglia, società, integralismo

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_ Commento di Rigel _ profilo
_ scritto il 12.01.2012 alle ore 15:32
Rispondere quotando i pezzi e dicendo "qui hai ragione, qui anche hai ragione e toh, hai ragione pure qui" sarebbe noioso e poco proficuo.
Mi limiterò a una considerazione in merito a questa gentaglia, perché tale considero chi nel 2012 vede l'omosessualità come una malattia (con l'aggravante di essere un, presunto, psicologo oltretutto): costoro hanno il brutto, pessimo vizio di fare di tutta l'erba un fascio e di sovrapporre le loro antiquate idee a quelle altrui. Altrimenti non vedo come si potrebbe parlare con tanto assolutismo mentale, interpretando i pensieri e le credenze di qualcuno che non conosci, non sai da che situazione familiare e sociale viene, di cui sostanzialmente non sai un cazzo.
Questo assolutismo è, ahimè, dovuto dal concetto di Verità dato dalla religione. Se esiste una Verità divina perché non può esisterne una umana, di quelle che dicono "è così e così e cosà, chi non lo crede non è un essere umano degno" o stronzate del genere?
E ciò è triste. Triste forte.
_ Commento di jasmines _ profilo
_ scritto il 12.01.2012 alle ore 16:12
Il professore preferisce che lo consideriamo un banale coglione o semplicemente uno diversamente intelligente?
No, perché a me personalmente non cambia poi molto...:)

Però se per buonismo mi dovessi precludere l'umorismo sugli omosessuali (come quello sui carabinieri, sugli ingegneri, sui preti, sugli ebrei, sui francesi, e potrei andare avanti all'infinito) non ci sto. O tutti o nessuno, e a questo proposito tento di riportare il mio intervento su binari più seri: secondo me il continuo puntare il dito su questa categoria (gli omosessuali) e le conseguenti mosse in loro difesa, non fanno altro che accentuare la presunta diversità.
Non li si tratti come delle persone più "deboli", e vedrete che tutto funzionerà meglio. Il fatto è - ne sono convinto - che dietro le discussioni ci siano motivazioni tutt'altro che pregiudiziali. Il pregiudizio sta in chi certe discussioni le sposa per principio, ma poi c'è dietro una CASTA che manovra a suo comodo questo pregiudizio.
_ Commento di T_JenerationX _ profilo
_ scritto il 12.01.2012 alle ore 22:46
concordo pienamente^^
anche perchè a me non mi cambia nulla sapere che il mio vicino di casa sia etero o gay^^
finchè il culo non è il mio^^ ahahah^^ no scherzo!
sinceramente non vedo il motivo di tanta discriminazione!
siamo nel 2012 e c'è davvero di peggio al mondo che una coppia omosessuale...
non dovrebbe più essere un tabù!
è vero che omosessuali si nasce e non si diventa... ma a coloro che tanto parlano e discriminano.. cosa gli viene in tasca a fine mese spalar così tanta merda sugli omosessuali? cosa interessa a loro sapere se al vicino di casa gli piace la patonza o la banana?
sarà mica che qualche volta lo hanno preso di nascosto e fanno finta di nulla?^^

però darsch purtroppo su di un punto sono d'accordo con costoro, ma semplicemente da lato umano, e ora ti spiego...
si tratta del punto in cui si dice della famiglia che sta male ad avere un figlio gay o una figlia lesbica...
sono d'accordo, ma non nel senso che voglio intendere loro..
io penso a me stesso, magari un domani avrere un figlio gay o una figlia lesbica... sarà sempre mio figlio\a, ma ci starò male, perchè so che un omosessuale non verrà mai accettato nella società... perchè so che non potrò avere dei nipotini... perchè so che lotterà e starà male... perchè dovrà sempre nascondersi dagli altri e nascondere ciò che è realmente...
_ Commento di wish _ profilo
_ scritto il 16.01.2012 alle ore 18:10
@T_JenerationX _ quoto l'intero ultimo capoverso.

Aggiungo solo rispetto al concetto di "diversamente abile" che la normalità (secondo me) è più agganciata al concetto di statistica che non di salute. La salute (sempre secondo me) è il fattore guida a monte, nel processo evolutivo. Se la stragrande maggioranza delle persone vede, è il non vedente che è in difficoltà.

Detto ciò, dovrebbe essere scontato che ciascuno possa liberamente seguire le proprie inclinazioni sessuali senza che ci sia qualche saputello che apre la bocca e gli dà fiato.
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 16.01.2012 alle ore 20:56
@Rigel - concordo fortemente.

@jasmines - probabilmente hai ragione sul fatto che lo scopo principale di chi, dalle "alte sfere", punta continuamente è il dito è proprio quello di far nascere e alimentare il pregiudizio. Ma non sono mica tanto sicuro che non muovendosi a loro difesa la situazione cambierebbe di molto. Che differenza c'è se il pregiudizio è sepolto o manifesto? Il punto è come vengono trattate e considerate determinate persone, proprio di conseguenza ad un pregiudizio che spesso ha delle cause abbastanza precise. Sensibilizzare le persone e parlare del problema può aiutare a combattere questi pregiudizi dalla radice.

@T_JenerationX - beh, questo è vero, ma almeno potrà contare su una famiglia che lo accetta per quello che è, che lo amerà incondizionatamente e che senz'altro gli fornirà grosso appoggio e aiuto nei momenti di difficoltà. Al giorno d'oggi sono in pochi ad avere questa fortuna.

@wish - sì esatto, ma il non vedente non vede in primis perché ha un organo che non funziona come dovrebbe, quello intendevo. La "normalità medica" sta nel fatto che l'occhio è progettato per vedere. Da questo ne deriva che statisticamente la stragrande maggioranza delle persone vede.
Credo che alla fine stiamo dicendo entrambi la stessa cosa, più o meno. :D
_ Commento di wish _ profilo
_ scritto il 17.01.2012 alle ore 11:25
Sì darsch, concordo su quel che dici. L'occhio è fatto per vedere. Ma è fatto per vedere perché evolutivamente è meglio vedere. E' nel processo evolutivo che si decide cosa serve e cosa no. E la normalità medica prende atto del processo evolutivo. Mi rendo conto che la differenza è sottile, e forse poco funzionale al succo del discorso, ma se non parliamo un po' anche del sesso degli angeli che gusto c'è? ;)

E sì, stiamo dicendo tutti le stesse cose... :D
_ Commento di wish _ profilo
_ scritto il 17.01.2012 alle ore 11:33
Un'ultima cosa a proposito della famiglia. Un genitore che faccia il genitore, cioè che, pur conscio del fatto che farà dei danni, cerca di dare il meglio in un mestiere che cambia quotidianamente, darà sempre il suo incondizionato appoggio ad un figlio.
Da genitore, sarà anche consapevole dei muri contro i quali sta andando a sbattere suo figlio/a. E' qui la sofferenza. Perché tu, da genitore, lo sai che sta andando contro un muro, e sai che si farà male. E se tu potessi togliergli quella sofferenza, e prenderla tu, lo faresti subito. Hic et nunc. Ma non puoi, e sai che non puoi dissuaderlo. E sai che lo vedrai soffrire. E soffri per questo.
Se sei un genitore, nel 90% dei casi sei in grado di vedere un pochino avanti, e quando vedi che ci sarà dolore, inizi a star male da subito, pur consapevole che non c'è NULLA che tu possa fare per prevenire quel dolore futuro, e consapevole che sarai comunque lì, rifugio per quando il dolore arriverà.
Non so se sono riuscito a spiegarmi...
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 24.01.2012 alle ore 19:42
@wish - ti sei spiegato benissimo. Riesco a comprendere perfettamente, ma forse - essendo ancora privo di prole - non con la stessa intensità e partecipazione di un genitore. :)
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 22.03.2012 alle ore 12:55
Questo articolo è stato pubblicato anche su MenteCritica.net: http://www.mentecritica.net/moto-rettilineo-uniforme-di-un-pene-e-di-una-vagina-nel-soggetto-omosessuale/leggere/oltre-le-righe/darsch/24718/
_ Commento di unochepassa _
_ scritto il 16.04.2012 alle ore 23:25
cito da

http://www.orazero.it/index.php/vago/circolri/961-le-dieci-ragioni-per-cui-il-matrimonio-omosessuale-deve-essere-illegale

L'omosessualità è stata riscontrata in almeno 450 specie del regno animale, l'omofobia in una sola. Quale specie va contro natura?

ecco
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 17.04.2012 alle ore 20:48
@unochepassa - Ecco! Ben detto!

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