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_ scritto il 29.01.2008 alle ore 15:31 _ 4189 letture
Ho visto questo film per caso, devo essere sincero. Dovevo andare a vedere Aliens vs. Predator 2 (da fan ultra-sfegatato del Predator non potevo esimermi), ma purtroppo la sala era stracolma e ho dovuto ripiegare su un'altra pellicola. Essendo basato sul diffuso binomio cataclisma_di_qualche_natura-vampiri_o_affini, mi aspettavo qualcosa di largamente stereotipato o che comunque avesse un sapore, anche lontanamente, "già sentito". Invece mi sono dovuto ricredere, almeno in parte. Sebbene infatti il film non brillasse particolarmente dal punto di vista dell'originalità (alla fin fine era la solita città abbandonata, il solito fattore che ha scatenato la quasi totale scomparsa del genere umano e la solita specie simil-vampiresca a fare da antagonista), alcuni fattori chiave sono stati ben intrecciati. Basandosi esclusivamente sulla storia di un solo uomo, era logico aspettarsi un fattore psicologico piuttosto marcato. In questi casi, però, il rischio è che si esageri, trasformando il film in un viaggio senza ritorno nei meandri della mente del protagonista. Fortunatamente così non è stato: gli sceneggiatori hanno saputo bilanciare le varie componenti e il risultato è un personaggio ben caratterizzato sia nel profilo mentale (alcune scene mi hanno ricordato le psicosi di Cast Away) che in quello fisico e caratteriale. L'atmosfera è sempre piuttosto tesa. Si ha immediatamente l'impressione di trovarsi dinnanzi ad una specie ostile molto pericolosa e temibile. Crollano tutti i classici stereotipi del super-eroe che affronta da solo orde di vampiri a mani nude, bendato e in groppa ad una Harley. Qui c'è da avere paura, da tapparsi in casa al tramonto e assicurarsi di non essere seguiti durante il giorno. I vampiri sono caratterizzati discretamente bene e trasmettono molta potenza e aggressività. Alcune scene ben riuscite riescono a tenere incollato allo schermo anche il più scettico degli spettatori. La trama è abbastanza banale, ma funzionale allo scopo. E' condita da una serie di azzeccati (e utili) flashback che raccontano la storia del protagonista e, soprattutto, di quello che è successo intorno a lui.
In generale il film scorre in modo incredibilmente fluido. Un po' troppo fulmineo nelle fasi terminali, con un finale che lascia un pizzico di amaro in bocca ma che, ancora una volta, riesce nell'intento di chiudere un cerchio, tutto sommato, ben delineato e riuscito.
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