doc Lo stato del trasporto pubblico a Roma
_ scritto il 03.07.2012 alle ore 11:17 _ 4038 letture
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Prendere la metropolitana a Roma vuol dire:

- rassegnarsi ad aspettare: i treni sono spesso in ritardo, nelle ore di punta l'attesa media supera i 5 minuti. La gente si accumula, col risultato che il treno si trasforma in un carro bestiame. Se si ha la sfortuna di dover percorrere lunghi tratti della metro B, l'incubo è assicurato: da quando ha aperto la linea B1 i tempi di attesa si sono ulteriormente allungati, l'intera rete funziona a rilento e viaggiando in direzione Rebibbia le destinazioni dei treni sono diverse, e la tendenza all'accumulo di persone è più elevata.

- prepararsi ad una spiacevole sauna: circa il 70-80% dei treni della metro B sono "vecchio stile", completamente privi di aria condizionata. Considerato poi che in alcuni tratti il treno viaggia all'aperto, sotto al sole, potete immaginare il risultato. Non è semplicemente caldo, è una vera e propria pentola per la cottura al vapore dello sventurato passeggero. Se il vagone è mezzo vuoto, si riesce a trarre giovamento dal vento che entra dai finestrini durante la marcia. Ma se c'è folla (ovvero sempre, nelle ore di punta) il viaggio si riduce ad una lenta e appiccicosa agonia.
In caso di treno-sauna ecco qualche pratico consiglio:
a) Disporsi sempre dalla seconda porta in poi all'interno del vagone, considerando il senso di marcia. In questo modo vi arriverà l'aria dei finestrini delle file precedenti e il viaggio sarà un po' più ventilato (ma poco).
b) Le zone meno affollate sono quelle direttamente davanti ai sedili. L'ideale, oltre ovviamente a sedersi, è viaggiare in piedi proprio al centro, davanti al finestrino, reggendosi in alto. La gente tende ad accalcarsi nello spazio davanti alle porte, e io per esempio riesco sempre a leggere tranquillamente senza essere pressato come in una scatola di sardine.
c) Se il treno che sta arrivando è stra-carico aspettate qualche secondo. Prima che le porte si richiudano, sul display presente in tutte le banchine dovrebbe apparire il tempo di arrivo del treno successivo. Se è 3 minuti o meno, e - nel caso della metro B - se la destinazione è la vostra, attendete il prossimo, sarà sicuramente meno pieno.

- arrendersi al fatto che la gente non si lava: e qui c'è poco da discutere. E' un dato di fatto. L'uso del deodorante evidentemente è qualcosa di troppo avanzato e civile per alcune persone, e noi non possiamo fare altro che tapparci il naso e resistere.


Prendere l'autobus a Roma vuol dire:

- aspettare: i mezzi di superficie non sono certo messi meglio. L'attesa a volte supera il quarto d'ora, e la distribuzione delle linee sembra non essere propriamente organizzata, perché capita spesso di veder sfilare davanti agli occhi 4-5 bus della stessa linea prima che passi quello che serve a noi. Fortunatamente in molte fermate sono state installate delle pensiline che offrono un po' d'ombra e un posto dove sedersi.

- procurarsi un'imbracatura per l'ancoraggio ai sostegni: sembra che ultimamente l'Atac abbia assunto piloti di rally o Formula 1 per guidare i propri autobus. Quando non sono impegnati ad utilizzare il loro telefono cellulare, sfrecciano a tutta birra tra le strade di Roma, prendendo curve degne di Valentino Rossi e inchiodando in prossimità delle fermate. Chi ha la sfortuna di trovarsi dalla parte del passeggero, deve reggersi con tutte le forze per evitare di essere sbalzato qua e là. Le persone anziane ringraziano.

- godersi, anche qui, una bella sauna: statistiche alla mano (prendo i mezzi ogni giorno della mia vita da anni), circa 3 mezzi su 4-5 hanno l'aria condizionata spenta (presumo non funzionante, a meno che l'autistia non sia un sadico). Il problema è che, a differenza della metropolitana che, nonostante tutto, rimane un mezzo sotterraneo, l'autobus viene costantemente irraggiato dagli spietati raggi solari, raggiungendo temperature degne di un forno a microonde. A me bastano 3 fermate per essere costretto a strizzare la maglietta.


Come se non bastasse dovete anche essere dotati di discreta fortuna e capitare in uno dei pochi giorni in cui non è stato indetto uno sciopero di qualche tipo - sia esso ufficialmente annunciato o attuato in modo subdolo rallentando volontariamente il servizio.

Ad ogni modo la cosa che più mi colpisce di tutta la faccenda è la rassegnazione e la stoica resistenza che caratterizzano il viaggiatore tipico. Siamo forse talmente abituati a questo catafascio che ci sembra tutto così normale da ritenere inutile la protesta?
Darsch
_ chiavi di lettura:trasporti

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_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 03.07.2012 alle ore 11:17
Per quanto riguarda il caldo, non vorrei sembrare quello che si lamenta e fa l'esagerato. Evidentemente ho una sopportazione molto, molto più bassa rispetto alla media, perché vedo persone vestite anche più pesanti di me che non battono ciglio e non versano neanche una goccia di sudore. Quindi devo sicuramente avere qualche problema io (e ne sono abbastanza sicuro, visto che quando fa così caldo mi sento la pressione sotto zero e sono costantemente fiacco). Tuttavia vi assicuro che viaggiare in questo modo è sfiancante. Ultimamente quando torno a casa ho solo la forza di spogliarmi e buttarmi sul letto/divano, per rimanerci qualche ora, incapace di fare altro.
_ Commento di Beatrice _
_ scritto il 03.07.2012 alle ore 22:56
Siamo vittime dello stesso disastro.
Il 18 giugno con altri 12 ho perso una giornata di lavoro per restare a Stazione Tiburtina e presentare une sposto contro l'Atac.
da quell'esposto è nata una pagina su FB, se vorrai diffonderla, te ne saremmo grati:
https://www.facebook.com/pages/Metropolitana-di-Roma-Vergogna-DEuropa/244548702327916
_ Commento di Darsch _ profilo
_ scritto il 03.07.2012 alle ore 23:33
@Beatrice - Ciao Beatrice, certamente lo faccio volentieri. La situazione è diventata davvero insostenibile.
_ Commento di Beatrice _
_ scritto il 04.07.2012 alle ore 00:04
Più che insostenibile.
Grazie.
_ Commento di unochepassa _
_ scritto il 06.07.2012 alle ore 18:43
bravo darsch e brava beatrice!
aggiungo: chi sta dalle parti di piazza sempione, si è visto sparire il 90d e trasformare il 60 express in 60 urbano.... (suspense) perché in culo alla luna hanno aperto la b1!
ma una mappa ce l'ha, il sindaco alemagno?
in compenso hanno aumentato i prezzi dei biglietti (capirai, ci sono da pagare gli stipendi a 4000 amici di aledanno o giù di lì)
io ho mandato al sindaco la maglietta sudata dopo un giorno di lavoro (e notare che doccia e deodorante: nn mi faccio mancare nulla!), almeno annusa che aria tira (cioè: un suo povero collaboratore annusa che aria tira...)
se gliela mandassimo tutti, magari si renderebbe conto
mortacci sua!

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