_ scritto il 31.10.2012 alle ore 12:48 _
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Fumare fa male, e credo che difficilmente si possa essere in disaccordo. Dato che fumare fa male, nei luoghi chiusi di pubblico accesso è una pratica vietata, per non danneggiare (o semplicemente disturbare) le altre persone che ci circondano. Per lo stesso identico principio ritengo che si dovrebbe vietare il fumo anche all'aperto, in quelle zone in cui le persone stazionano le une vicino alle altre. Fermate dell'autobus, code esterne per musei o cinema, banchine di treni o metropolitane, bar, ristoranti, bancarelle e fiere all'aperto. Perché ognuno è liberissimo di farsi del male come vuole, e ha il sacrosanto diritto di accendersi una sigaretta sul balcone, o mentre passeggia, o dove gli pare, ma se è circondato da altre persone dovrebbe, secondo me, evitare di infastidirle. Perché anche se sei all'esterno il fumo arriva, basta un alito di vento. E non vedo proprio il motivo - per quanto mi sforzi di cercarlo - per il quale io dovrei essere costretto a respirare il tuo catrame per quella sorta di libertà (o mancanza di divieti espliciti) che tanto rivendichi quando ti faccio notare che mi stai intossicando. Tu sei libero di fumare, ma io sono altrettanto libero di non volerlo fare, quindi, visto che non ti sto chiedendo di smettere di respirare e non ti sto privando di un bisogno fondamentale, potresti anche raschiare il fondo del barile alla ricerca di qualche briciola di rispetto per il prossimo e chiederti "ma forse posso dare fastidio a qualcuno?" prima di accenderti quella irrinunciabile, imprescindibile sigaretta.
Le persone che davvero non sopporto sono quelle che fumano al ristorante all'aperto, circondati da altre persone che mangiano, e che lo fanno solo perché "ne hanno la libertà" o perché "non è vietato". O quelle sulle banchine dei treni, magari seduti sulla panca con intorno decine di persone, alcune delle quali sono costrette ad alzarsi. Non è forse questa una mancanza di rispetto facilmente evitabile?
Io ho fumato per anni, ma ricordo molto bene di essere sempre stato attento a non arrecare disturbo ovunque fossi. E' una cosa che mi viene naturale, a prescindere dal comportamento che sto tenendo. Come mi viene naturale, nel caso mi si faccia notare di aver fatto qualcosa di sbagliato, avere l'umiltà di giudicare il mio comportamento in funzione delle possibili esigenze e punti di vista del prossimo, o di me stesso proiettato in quella stessa situazione. Ed è una cosa che - ahimé - davvero poche persone fanno.