_ scritto il 26.02.2008 alle ore 12:58 _
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Giusto stamattina ho finito di leggere questo interessante libro che ha saputo stuzzicare non poco i miei neuroni affaticati dal tran-tran quotidiano. L'argomento è complesso a guardarlo in un primo momento: l'autore fa infatti un'analisi dettagliata delle affinità tra la fisica moderna (quantistica e relativistica) e le religioni orientali (Buddhismo, Induismo e Taoismo). Tuttavia il modo in cui questa sorta di viaggio è trattato, una volta che ci si addentra nei meandri dell'opera, lascia ampio spazio di respiro, e risulta davvero stimolante.
Fritjof Capra non si getta immediatamente nella mischia, ma dapprima analizza una per una le varie religioni orientali trattate dal suo libro e offre un quadro molto ben dettagliato sulla fisica quantistica e relativistica, dando vita a capitoli che da soli varrebbero il prezzo intero. Il tutto condito da acute citazioni di testi antichi e continui (a volte quasi snervanti) spunti di "contatto" tra le due sfere, che spingono lentamente il lettore verso i capitoli finali, in cui l'analisi delle analogie prende finalmente forma e il libro dà il meglio di sé. L'idea alla base è che nella fisica sub-atomica non esistono oggetti o elementi costituenti fondamentali e tutto quello che ci rirconda, fino all'universo stesso, è in realtà un insieme dinamico e pulsante di forze in costante movimento, come in una eterna danza cosmica. E' sorprendente scoprire, pagina dopo pagina, che la visione del mondo derivata dalla fisica moderna è sostanzialmente la stessa di quella percepita e descritta dai mistici orientali che hanno provato l'esperienza dell'illuminazione, e hanno trasceso quindi la concezione materiale del mondo visto come "insieme statico di parti".
Il libro termina con un eccezionale epilogo, che funge da sintesi dei vari concetti trattati, ma che allo stesso tempo aiuta a marcare in modo ancora più netto (e definitivo) una linea di separazione tra i due campi discussi. L'autore mette bene in chiaro che, sebbene ci siano forti analogie nel modo di vedere il mondo derivante dalla fisica moderna e dalle religioni orientali, si tratta sempre di due sfere ben distinte, di un modo di pervenire alla stessa visione del mondo che ci circonda a partire da sistemi e concetti in apparenza tanto diversi.
Suggestivo.